Giorno: 29 Settembre 2009

Verso il congresso. Fassino: “C’è equilibrio la sfida si gioca il 25 ottobre”

«Un partito che discute e vota in modo così forte è un esempio di democrazia. Il Pd è la risposta per il secolo nuovo» In uno scenario in cui i partiti sono sempre più macchine di potere o di propaganda al servizio di un leader solitario, il fatto che centinaia di migliaia di italiani abbiano discusso e votato è un evento di grande valore non solo per il PD, ma per la vita democratica del Paese. I risultati fino ad oggi noti segnano un esito di grande equilibrio: il divario tra Bersani e Franceschini, in voti assoluti, appare contenuto ad alcune decine di migliaia di voti e assegna un rilievo ancora più significativo alle primarie del 25 ottobre, il cui esito appare del tutto aperto. A oggi Franceschini risulta essere il candidato con maggiori consensi in Valle d’Aosta, Friuli, Marche, Lazio e Sicilia e ottiene risultati superiori alla sua media nazionale in Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata, dove la differenza tra i primi due candidati è minima. Significativo poi è che in regioni dove il …

Manifestazione nazionale dei lavoratori precari della scuola

Aderisco alla manifestazione nazionale che si svolgerà a Roma (concentramento a piazza della Repubblica) il 3 ottobre 2009, indetta dai Comitati dei precari della scuola ”Nel ribadire il pieno sostegno alle richieste degli insegnati precari, assicuriamo piena adesione alla manifestazione nazionale del 3 ottobre. La protesta di chi rischia di rimanere senza lavoro dopo anni nei quali ha educato e istruito i nostri ragazzi e’ sacrosanta e va sostenuta, per non dimenticare che siamo di fronte al piu’ grande licenziamento di massa che il nostro Paese ricordi”. Lo dichiarano Maria Coscia, del dipartimento Educazione del Pd e Manuela Ghizzoni, capogruppo del Partito democratico in commissione Cultura della Camera.

“Herald Tribune: la moda italiana? Roba da veline. E così la donna diventa merce”, di Concita De Gregorio

Uscirà nelle sale tra non molto un film magnifico, diretto da una donna, che parla dell’attesa. Di quanto sia difficile aspettare e lavorare intanto perché non sia un’attesa vana, ma prepararsi anche a che lo sia. Cambiare nell’attesa, pensare nell’attesa, aiutare gli altri nell’attesa, sopravvivere, vivere, ridere e infuriarsi però crederci, intanto, nell’attesa che sta ferma ma si muove ed è sempre piena di tutto quel che manca. Comincio da qui – da «Lo Spazio Bianco» di Francesca Comencini – perché credo che sia un’attesa lunga quella che ci aspetta: un’attesa che può durare anni perché lento e lungo anni è cresciuto il danno ed ora bisogna riparare. Dove, come, da dove si riparte? Come si vince la rassegnazione diffusa che governa il declino del pensiero, che si impone a partire da dove è più facile, naturalmente: dal destino delle donne. Gioia per gli occhi, magnifico regalo della natura per il riposo del guerriero. Oggetto di conquista per attempati Dongiovanni, frotte di ragazze i fiore ansiose di concedersi all’anziano potente. «Non pago le donne per …

“Socialismo europeo tra cure e funerali”, di Paolo Franchi

Il tracollo della Spd, caduta per la prima volta, cin­quant’anni dopo Bad Gode­sberg, sotto la soglia del 25 per cento, sembra inverare anche simbolicamente, con qual­che anno appena di ritardo, la tesi avanzata nel 1985 da Lord Dahren­dorf. Forse «il secolo socialdemo­cratico » è davvero finito. Forse non solo in Germania, ma in qua­si tutta l’Europa, i partiti socialisti e socialdemocratici sono davvero in via di estinzione, e abbisogna­no delle cure di un qualche Wwf della politica. Forse la sinistra, o come si chiama adesso, se non vuole che il morto abbranchi il vi­vo, deve davvero, per reinventarsi un futuro, lasciarsi senza troppi rimpianti alle spalle una lunga sto­ria che, quasi ovunque in Europa, soprattutto nel secondo dopo­guerra è, in larghissima misura, la sua storia. O, almeno, la sua storia più importante, e almeno sin qui politicamente e socialmente più produttiva. Forse. Ma intanto, prima di mettersi a stilare frettolosi atti di morte, è bene stare ai fatti. E i fatti stanno lì a dire che, per quanto grave, e magari potenzialmente mortale, sia il …

“Fassino (Pd): ‘Premier inaccettabile, ora deve chiedere scusa agli italiani'”, di Emanuele Novazio

Onorevole Piero Fassino, responsabile Esteri del Pd, l’intervento di Napolitano è davvero uno schiaffo a Berlusconi? «Le parole del presidente della Repubblica rendono evidente quanto siano inaccettabili e vergognose le parole pronunciate dal presidente del Consiglio. E’ inutile che Bonaiuti e Frattini cerchino di minimizzare quello che tutti gli italiani hanno visto: la violenza con cui Berlusconi inveiva contro l’opposizione scagliandole accuse infamanti. Per una volta dovrebbe avere l’umiltà di riconoscere che ha sbagliato e chiedere scusa alle persone che ha offeso». Pensa che le parole di Berlusconi siano solo un’uscita da comizio? «Quando Berlusconi parla a braccio, esaltato dai suoi fans, esprime davvero quello che pensa. E’ inaccettabile che il capo del governo dimentichi che i soldati italiani sono in Afghanistan anche grazie al contributo convinto dell’opposizione. Ed è tanto più grave perché sono state dette a pochi giorni dalla tragedia di Kabul che ha visto tutto il Paese solidale. Altrettanto inaccettabili sono le parole sull’immigrazione: Berlusconi non può non sapere che gli immigrati non li ha fatti arrivare la sinistra, ma che è …

“Così sfuma il sogno del posto fisso”, di Carlo Forte

I docenti precari che speravano di passare di ruolo ricorrendo al giudice possono metterci una pietra sopra. Idem per coloro che hanno un ricorso pendente per ottenere aumenti di stipendio legati all’anzianità di servizio. La pietra tombale su queste aspettative è stata messa dal governo con il decreto legge 134/2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 settembre scorso, che riportata la norma salva-precari espunta dal decreto legge Ronchi. La presidenza della repubblica contestava l’estranietà della norma sulla scuola rispetto alla materia del dl comunitario e così il governo ha fatto ricorso a un autonomo dl. Questo dispone un’integrazione alla legge 124/99 che suona più o meno così: niente stabilizzazione del rapporto di lavoro dopo 36 mesi e niente scatti di anzianità. E per contro: stipendio fermo al livello minimo (anche dopo vent’anni di servizio) e quando finisce il contratto chi si è visto si è visto. Vanno in fumo, quindi, le speranze di tanti precari che avevano avviato ricorsi davanti al giudice facendo leva su quanto previsto dal decreto legislativo 368/2001, il quale dispone che, …