Giorno: 16 Settembre 2009

Sospendere l’Auditel solo per l’informazione

Dario Franceschini replica all’articolo di Piero Ostellino apparso sul Corriere della Sera: necessario mettere il valore del pluralismo al riparo da criteri puramente contabili o commerciali. Caro direttore, leggo sul suo giornale un duro intervento di Piero Ostellino nei miei confronti, dedicato al tema del rapporto tra sinistra, potere ed egemonia culturale. Secondo Ostellino sarei un nemico della democrazia liberale! Lo dimostrerebbe un mio recente intervento, proprio sul Corriere della Sera. In un colloquio con Aldo Cazzullo, pubblicato l’11 settembre e dedicato al film documento Videocracy, secondo Ostellino avrei proposto l’abolizione dell’Auditel, meritandomi per questo una pesante rampogna come irriducibile nemico del mercato e delle sue regole, probabilmente a causa della mia militanza progressista e alla ineliminabile necessità, per chi sta a sinistra, di avere un nemico di classe con cui prendersela. Cosa che, data la storia politica da cui provengo, mi è parsa addirittura divertente. Ostellino sostiene il suo attacco su una citazione delle mie parole, così riportate: «Sospendiamo le rilevazioni dell’Auditel (…) Il criterio della quantità a scapito della qualità trascina tutti verso …

“Lodo Alfano privilegio illegittimo”. Alla Consulta parte la guerra legale, di Liana Milella

“Privilegio illegittimo” per una legge “criptopersonale”. Il lodo Alfano “incostituzionale” come il suo recente antenato, il lodo Schifani. La Consulta lo bocciò, era il 20 gennaio 2004, e adesso non può che mettere l’identico timbro sul suo figlioccio che lo riproduce in fotocopia. La procura di Milano e il suo avvocato, il presidente dei costituzionali italiani Alessandro Pace, versus il duo Niccolò Ghedini-Pietro Longo che sostengono le ragioni del Cavaliere. Guerra legale a colpi di memorie fresche di deposito nel palazzo che fronteggia il Quirinale e dove solo dalla prossima settimana si riprenderà a lavorare in un clima sospettoso e blindato. Meno 21 giorni all’appuntamento giudiziario più importante dell’anno, l’udienza pubblica del 6 ottobre alla Consulta sul lodo Alfano, lo scudo che consente di sospendere i processi per le quattro più alte cariche dello Stato, ma che finora ha congelato “solo” tre processi di Berlusconi, Mills e diritti tv a Milano, compravendita dei senatori a Roma. Legge bocciata ad horas da oltre cento costituzionalisti che la etichettarono come incostituzionale e che altri 36 difesero. Giuristi …

“Lavorano e spendono di più. Il mondo in crisi salvato dalle donne”, di Maria Silvia Sacchi

Gli economisti: «Sono il mercato emergente. In cinque anni il reddito globale fem­minile crescerà del 50%». Se per un’impresa trovare un mer­cato promettente è importante in tempi normali, riuscire ad azzeccarlo in momenti di tempesta co­me l’attuale è questione di sopravvivenza. Que­sto mercato, però, è sotto gli occhi di tutti: sono le donne. È in loro che gli economisti sperano per uscire dalla crisi. Nelle donne che orientano i consumi delle famiglie (e queste le conoscevamo già, considerata l’influenza sulla scelta delle va­canze, dei mobili di casa, dei cibi, ma anche sul­l’educazione dei figli). E nelle donne che fanno acquisti per sé perché lavorano sempre di più, guadagnano di più, spendono di più. Sono, dunque, le donne il vero mercato emer­gente mondiale. Più di Cina e India messe insie­me. Addirittura quasi il doppio di queste due po­tenze economiche, secondo uno studio del Bo­ston Consulting Group al quale ieri il settimanale americano Newsweek ha dedicato la copertina. I ricercatori hanno stimato che in cinque anni il reddito globale fem­minile crescerà del 50%, per un totale di …

“Reddito base e disoccupazione”, di Luciano Gallino

Sul fronte dell´occupazione la crisi ci consegna uno scenario con alcuni tratti decisamente negativi. Sindacati e Confindustria sono d´accordo nel prevedere che nei prossimi mesi i disoccupati continueranno ad aumentare. Tolta una minoranza che troverà abbastanza presto un lavoro decentemente retribuito, in linea con la qualifica professionale posseduta, nel 2010 e dopo la loro massa si dividerà in tre gruppi: quelli che per vivere dovranno accettare un lavoro mal pagato, al disotto delle loro qualifiche e titoli di studio; i disoccupati di lunga durata, che dovranno aspettare anni prima di trovare un posto; infine quelli, soprattutto gli over 40, che un lavoro non lo troveranno mai più. Questo perché dopo le ristrutturazioni aziendali imposte o favorite dalla crisi, la produttività crescerà; ma insieme con essa aumenterà il numero di persone che dal punto di vista della produzione appaiono semplicemente superflue. Dinanzi a un tale scenario, che riguarda milioni di persone, la riforma degli ammortizzatori sociali di cui si parla equivale a proporre a un malato il cui stato si aggrava giorno per giorno di prendere …

Lettera di Dario Franceschini alle iscritti e agli iscritti al PD

Care iscritte, cari iscritti, in questi giorni si sta votando in tutti i circoli d’Italia. Mi rivolgo direttamente a voi perché conosco la vostra passione e il vostro attaccamento al partito. n ogni Festa, in ogni assemblea, in ognuno dei mille circoli di tutte le province taliane in cui sono andato da segretario, ho ascoltato le vostre speranze e ho apito le delusioni per quello che si poteva fare meglio e non è stato fatto. Perché di certo abbiamo fatto errori ma ora dobbiamo rimboccarci le maniche ec correggerli, andando però avanti nella nuova storia comune che abbiamoappena iniziato a vivere. Il mio impegno è questo: non tornare indietro. Non tornare indietro rispetto alla scelta di un partito radicato nel territorio, con un Circolo in ogni comune e in ogni quartiere. Un partito aperto, che unisce la straordinaria forza dei nostri iscritti e dei nostri militanti alle energie di tanti elettori pronti a lavorare con loro per un progetto in cui credono. Non tornare indietro rispetto all’idea di un partito ricco di diversità come tutti …

“Amartya Sen, il mercato funziona se è accompagnato da buone regole”, di Armando Massarenti

Amartya Sen, premio Nobel per l’economia nel ’98, è stato chiamato dal presidente francese Nicolas Sarkozy a presiedere, insieme all’altro Nobel, l’ameericano Stiglitz, e al francese Fitoussi, la commissione su performance economica e progresso sociale che lunedì 14 settembre ha presentato il suo rapporto in cui si sottolinea che tra gli indici di sviluppo è necessario comprendere anche quelli sul benessere percepito dalla popolazione. In questa intervista il Nobel per l’economia mette in evidenza come «la lezione» della crisi «è che il nostro sistema economico funziona se è ben accompagnato». Professor Sen, a che cosa attribuisce la crisi economica che ha travolto il mondo dallo scorso autunno, e che ora sembra dare qualche segnale del suo esaurirsi? Quali lezioni ne possiamo trarre per il futuro, in maniera da non riptere gli stessi errori? Ogni evento di tale portata ha più di una causa, ma per trarne lezioni per il futuro, è importante vedere che dietro questa crisi economica ci sono decenni di politiche fondate su un pensiero economico confuso. Dalla fine della seconda guerra mondiale, …

“Non rinasce la città degli studenti aquilani”, di Marco Bucciantini

Il Rettore: abbiamo affittato edifici e capannoni, ma mancano gli alloggi. C’è un dente cariato nella bocca spalancata dell’Aquila: è quel gruppo di case colorate e gioviali, quel paese nuovo che riceve da ieri 94 famiglie. Vendute come uno splendido sorriso, quelle case sono un quadro. Ma la parete è vuota. L’economia è ferma. I centri storici – che sono l’urgenza delle comunità locali che vogliono tornare a sentirsi tali – sono ammassi di pietre e ferri e tavole. Le gru stanno a guardare. Ci sono 15 mila persone senza lavoro. E 27 mila ragazzi e ragazze che aspettano di sapere se potranno studiare all’Aquila. L’accusa del rettore Ferdinando Di Iorio è precisa: «Abbiamo fatto il massimo per garantire la riapertura di ogni Facoltà e di tutti i corsi di laurea. Abbiamo affittato edifici e perfino i capannoni industriali per tenere le lezioni. Ma non sappiamo dove far dormire gli studenti». Sarebbe compito della Regione e dell’azienda del diritto allo studio. Il rettore già a giugno aveva chiesto di provvedere, si scontrò con Bertolaso, proprietario …