Giorno: 14 Settembre 2009

«Troppa furbizia, Sig. Ministro!», di Manuela Ghizzoni

Colpisce la pervicacia con la quale il Ministro dell’istruzione mostra di non capire quali sono le reali condizioni della nostra scuola, posta tra il profondo disagio vissuto da molti insegnanti (e non solo i precari rimasti senza lavoro), la mancata risposte alle aspettative dei genitori, la precarietà che molti istituti devono gestire dall’assistenza ai ragazzi disabili all’assenza di risorse per le supplenze e il quotidiano funzionamento. Tant’è, nell’ultimo anno le parole del Ministro (e dell’Esecutivo in generale) verso la scuola sono state di disistima, ostilità, negazione di quanto si è cercato di fare in tutti questi anni, in condizioni spesso difficili. E meno male che la scuola “vera”, quella che apre in questi giorni ed è costituita da 42.000 istituti che rappresentano una grande risorsa per la nostra società e per i nostri ragazzi, continuerà a funzionare “nonostante” i cambiamenti frettolosi, non discussi, imposti da un Governo che non sa esprimere un gesto di fiducia nei confronti degli insegnanti e della loro funzione. Cambiamenti prescritti con ripetuti decreti-legge e voti di fiducia, senza confronto alcuno …

Conferenza stampa sulla scuola con Franceschini e Fioroni

Domani 15 settembre alle ore 11.30 a Roma, presso la sede del Partito democratico in via Sant’Andrea delle Fratte 16, si terrà una conferenza stampa sulle proposte del Pd in tema di scuola, alla quale saranno presenti il segretario nazionale del Pd Dario Franceschini e il responsabile Educazione Giuseppe Fioroni. All’incontro con la stampa saranno inoltre presenti la responsbaile Scuola del Pd, Mariangela Bastico, la responsabile Rapporti con gli Enti locali Maria Coscia, la deputata Manuela Ghizzoni e il senatore Antonio Rusconi, capigruppo alla Camera e al Senato delle commissioni competenti.

Il Pd e l’«offerta inesistente»: dopo l’editoriale di Panebianco

Il dibattito nel Pd e sul Pd è aperto in vista della scelta del nuovo segretario. In discussione il futuro e le strategie del Partito democratico. Alcuni di questi temi erano affrontati nell’editoriale di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera del 10 settembre. A quell’editoriale rispondono oggi Ignazio Marino e Pierluigi Castagnetti con due interventi che pubblichiamo «La vocazione maggioritaria non è autosufficienza», di Pierluigi Castagnetti Gentile Direttore, il professor Panebianco sul Corriere della Sera di ieri fa un’analisi spietata delle difficoltà del PD, che in alcuni passaggi è possibile condividere e considerare una utile sferzata, se si esclude però il giudizio liquidatorio che se ne può ricavare dalla lettura complessiva. Parto dal riconoscimento più importante fatta a Veltroni, la scelta cioè di un partito a vocazione maggioritaria, “idea eccellente realizzata male”. Condivido. Anzi, si dovrebbe dire, non ancora veramente realizzata. Vocazione maggioritaria non significa autosufficienza e, dunque, rinuncia alle alleanze, al contrario significa esattamente quello che dice Panebianco, non rinunciare cioè mai – anche con un consenso attorno al 30% – a rappresentare il …

Ghizzoni: ministro chiarisca in parlamento, non risulta disapplicazione legge

Pd: da Gelmini inaccettabile nostalgia per Ventennio “Le ultime dichiarazioni del ministro Gelmini sono inqualificabili e inaccettabili per uno Stato democratico. Poiché non si ha notizia di dirigenti scolastici e insegnanti che non abbiamo applicato le norme approvate da questo governo (sulle quali rimane la nostra contrarietà e quella del mondo della scuola e delle famiglie italiane) chiediamo al ministro un chiarimento politico in Parlamento sulle dichiarazioni di oggi che, con toni minacciosi, sembrano voler impedire anche la libera manifestazione del dissenso”. Così la Capogruppo PD in commissione istruzione alla Camera Manuela Ghizzoni sul contenuto dell’intervista che il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha rilasciato al Corriere della Sera. “Il messaggio è chiaro ed è identico a quello che compariva nei locali pubblici durante il Ventennio fascista, quando gli esercenti erano obbligati ad attaccare un cartello con scritto ‘QUI NON SI FA POLITICA’. Non accetteremo mai di scivolare verso un nuovo Regime” conclude. da www.unita.it, «Scuola, Gelmini attacca i prof: “No a politica, applichino riforma”» «La scuola è una istituzione che va rispettata non è …

“Scuola, al via l’anno horribilis dell’istruzione”, di Maristella Iervasi

Le pagelle magari saranno pure on line e le assenze dei figli verranno comunicate ai genitori via sms. Uno specchietto per le allodole, visto come la ministra unica dell’Istruzione ha ridotto la scuola che riapre oggi i portoni. LA SCURE DI TREMONTI Sempre più studenti appiccicati uno all’altro, stretti in classe fino a trentatré ragazzi adolescenti e magari con al fianco diversi alunni con disabilità. Meno ore di lezione e nuove materie come quella che debutta alle medie: un’ora di «approfondimento in materia letteraria», che non si sa a chi spetta. E insegnanti ridotto all’osso, al punto che i presidi non sanno come fronteggiare gli esoneri alla religione cattolica. Ma non finisce qui. Le scuole riaprono più povere di prima in tutto, e non solo per la carta igenica e il sapone che sarà sempre a carico dei genitori: alla sonora sforbiciata di cattedre e risorse si aggiunge la questione della sicurezza. Non solo per l’edilizia scolastica che cade a pezzi: la scure di Tremonti è stata usata con vigore anche sui bidelli e il …

«Con il marchio da stagista », di Bruno Ugolini

Mentre ci si incatena o ci si mette in mutande o si sale su gru e tetti, c’è chi non può certo ricorrere a simili intemperanze. Sono i lavoratori flessibili, isolati, in piena solitudine. Tra questi una condizione particolare è quella dello stagista. Mi è capitato di leggere nel sito da Marco Patruno, una particolare testimonianza. Racconta Stefania: «Tempo fa ho notato in una famosa catena di profumerie che alcune commesse portavano una spilla dove vicino al loro nome compariva la scritta STAGISTA. Quelle ragazze stavano lavorando, perché bollarle e declassarle?». Stefania ha avuto una prima esperienza con un regolare contratto e mille euro al mese. Poi si è trovata «sballottata nel limbo degli stage». E ha capito che «quello che doveva essere un orientamento al lavoro si è trasformato in un fenomeno di malcostume imperante ormai in tutte le categorie produttive, anche in alcune dove la natura stessa dello stage, quello di esperienza formativa, viene completamente meno». Così è possibile trovare, sostiene, annunci del tipo: «Cercasi stagista animatore, cercasi stagista banco pescheria, cercasi stagista …

«Quel disprezzo antico per la cultura», di Sandro Veronesi

Ci sono due cose da dire dopo la piazzata di Renato Brunetta contro il “culturame parassita”. La prima è di carattere generale, la seconda è peculiare del personaggio. In termini generali si deve osservare che, di pari passo con il disfacimento dell´immagine tranquillizzante che Berlusconi aveva costruito di sé, molti dei suoi feldmarescialli stanno gettando la maschera per rivelare la propria mentalità fascista. Può risultare sorprendente solo per coloro che hanno sottovalutato la resistibile ascesa al potere dell´attuale nomenklatura, ma il retaggio fascista continua ad alimentare buona parte della politica di governo, incardinato su due perni storici della demagogia populista: l´anticomunismo e lo sprezzo per la cultura. Come testimoniato dalla composizione dell´attuale governo, chiunque può far strada nella politica berlusconiana se si arrocca su uno di questi due baluardi – meglio ancora se su entrambi coniugati insieme. Non importa quanto deserto di titoli sia un curriculum, né conta la nullità del pensiero che si è in grado di ricamarci attorno: la professione di odio contro la cultura continua a pagare. Il ricorso al linguaggio sprezzante, …