Giorno: 1 Settembre 2009

«Emergenza democratica. Libertà di informazione», di Andrea Draghetti

La libertà di informazione e le battaglie per difenderla dagli attacchi sempre più feroci da parte di Berlusconi sono stato l’oggetto di un’appassionato incontro a tre che si è tenuto questa sera alla Festa Democratica di Genova. Intervistati da Andrea Vianello, Paolo Gentiloni, responsabile dell’Area Comunicazione del Pd e Ezio Mauro, direttore de la Repubblica hanno discusso dell’emergenza democratica che sta colpendo l’informazione italiana sotto scacco del potere mediatico del premier. Liberta di Informazione. L’allarme è evidente e viene lanciato da Ezio Mauro. “Non ho mai parlato di regime ma è chiaro che la nostra democrazia sta degradando. Stando ai fatti un leader politico che chiede di non fare pubblicità su un giornale perché lo critica è un chiaro segnale. Oltretutto un politico che è anche un editore. Poi definisce delinquenti i giornalisti, lui che, con le frequentazioni che ha e degli amici più cari, di delinquenti se ne intende. Quindi querela la Repubblica per 10 domande a cui non ha mai risposto se non raccontando bugie. Ha minacciato querele al giornali europei che pubblicano …

«Silvio, cerca sotto la voce “democrazia”», di Iv.Gia.

L’Ue chiede spiegazioni sui respingimenti, Berlusconi risponde: “State Zitti!”. Fassino: “Il premier vorrebbe tutti sordi e muti”. Prima la rottura con la moglie. Poi l’alterco con Gianfranco Fini. È stata la volta di Repubblica. E dopo è toccato al Vaticano. Pensateci un attimo: chi manca alla lista di Silvio Berlusconi? Si, esatto, l’Unione Europea. In realtà il premier ha deciso di non fare torti a nessuno e stamattina ha corretto la svista. Non può e non deve esistere che Bruxelles si permetta a chiedere informazioni sulle discutibili pratiche italiane in materia di respingimenti, neanche se si tratta di una prassi europea quasi d’obbligo e accettata da tutti gli Stati europei. Non sia mai detto poi che a domandare delucidazioni sia un portavoce, non fa niente se il suo mestiere in fondo è proprio quello di fare da intermediario fra gli organi Ue e i singoli Stati. Il cavaliere non parla con i sottoposti. Un Berlusconi infuriato e fuori fase ha spiegato ai microfoni della stampa (a proposito: stiano attenti anche loro!): “Si strumentalizzano espressioni di …

«Incontro Pd su alleanze e candidati», di P.L.F.

Il nodo delle alleanze coinvolge sempre più la campagna congressuale del Pd. Se ne occuperà, tra l’altro, oggi la prima riunione della segreteria dopo la ripresa estiva, convocata dall’attuale leader Dario Franceschini, parteciperanno anche i suoi concorrenti alla guida del partito, Pier Luigi Bersani e Ignazio Marino. Infatti oltre alla politica di opposizione del Pd, si discuterà anche delle alleanze e della scelta dei candidati “governatori” per le regionali del prossimo anno. Il tema è divenuto ancor più d’attualità dopo che domenica Marino alla festa del Pd di Genova aveva dichiarato: «Non vogliamo alcun voto dall’area di Totò Cuffaro». «Non era così che si comportava», ha replicato Cuffaro, quando Marino «veniva a chiedere alla Regione siciliana, che allora presiedevo, protezione contro quei cattivoni americani che volevano silurarlo constestandogli l’incasso di rimborsi gonfiati». Comunque una risposta al parlamentare-chirurgo sono suonate all’interno del Pd le parole di Piero Fassino, coordinatore della mozione di Franceschini: «Le alleanze si costruiscono a partire da una piattaforma politico-programmatica: non si sceglie per simpatia». «L’Udc per prima non accetta: di stipulare accordi …

«Quando l’etica diventa merce di scambio», di Ivana Giannone

Laicità e diritti a 360 gradi sul palco di Genova. Franco: “Il Governo rispetti la Costituzione. No alle leggi portate in dote”. Dal testamento biologico alle unioni civili, dalla legge sulla fecondazione assistita al rapporto fra Stato e Chiesa. In una parola: Laicità. È questo il tema della nona puntata di “Parole Democratiche”. Sul palco di Genova voci e posizioni diverse. Dal deputato cattolico Enzo Carra, al candidato alle primarie 2006 Ivan Scalfarotto, famoso per la sua battaglia in difesa dei diritti degli omosessuali, passando per Vittoria Franco, responsabile Pari Opportunità del PD. Presenti anche Maria Antonietta Coscioni, moglie di Luca Coscioni e deputata radicale e il presidente dei giuristi cattolici, Francesco D’Agostino. Sotto lo sguardo attento ed obiettivo del giornalista di El Pais, Miguel Mora, si parte analizzando la matrice di tutto, il rapporto fra Stato e Chiesa, che secondo la senatrice Franco deve rifarsi alla Costituzione, “all’articolo 7 che stabilisce che ognuno dei due sia indipendente e sovrano nei suoi limiti”. Una disposizione che spesso non è stata seguita fedelmente, ad esempio “quando …

«(Scuola) Boom di disoccupati, sono 25 mila. La Gelmini lo sapeva da mesi, ecco la relazione fatta al Mef», di Alessandra Ricciardi

Avvio di anno incandescente per la protesta dei senza contratto. Cercansi ammortizzatori. La protesta sta dilagando come un’onda in tutta Italia: provveditorati occupati, monumenti presi d’assalto, sit-in davanti ai governatorati regionali e scioperi della fame. La scuola riapre i battenti da oggi e fa i conti con gli effetti della riforma Gelmini: meno posti in organico, meno contratti di lavoro. In testa la Campania, la Calabria e la Sicilia, che da sole realizzano quasi il 50% dei tagli. Ma non era mai successo che a sconatere la disoccupazione fossero in così tanti: 25 mila in più rispetto allo scorso anno, denunciano i sindacati, una crescita che raggiunge punte sul territorio di quasi il 20% se si calcolano i contratti di lunga durata stipulati nel 2008/2009. Gli interessati – almeno al metà tra i 40 e i 49 anni, secondo rilevazioni sindacali- se ne stanno rendendo conto in queste ore in cui gli uffici procedono alle chiamate, alle cosiddette nomine sui posti liberi. Dati che però il ministero dell’istruzione conosceva benissimo da tempo, come emerge da …

“19 settembre, tutti in piazza per la libertà d’informazione”, di Simone Collini

L’appuntamento è in piazza a Roma, sabato 19 settembre o al massimo sette giorni dopo. L’intenzione degli organizzatori è infatti quella di fare una manifestazione in difesa della libertà di stampa quanto più aperta possibile, ma in tempi rapidi. Domande che hanno come risposta la querela di Berlusconi, oscure «patacche» tirate fuori dal giornale di famiglia, tentativi di colpi di mano per decidere le sorti di Rai3 e Tg3: l’escalation non permette rinvii. Per non parlare del fatto che tra due settimane il Senato riprenderà la discussione del ddl Alfano che vieta la pubblicazione delle intercettazioni. Per questo un ampio fronte di associazioni e forze sindacali sta lavorando per dar vita a una manifestazione che sarà non – come dicono un po’ tutti quelli che si sono già attivati per la riuscita dell’iniziativa – in difesa di qualche gruppo editoriale o di solidarietà con la categoria dei giornalisti, ma a tutela del diritto dei cittadini ad essere informati. FANGO E VENDETTE «Per la piattaforma della manifestazione non è che sia necessario inventare chissà cosa – …

“«Le lotte femminili hanno migliorato questo Paese»”, di Marisa Rodano

Il dibattito aperto sull’Unità sul «silenzio delle donne» è una bellissima iniziativa, che ho molto apprezzato. Mi ha però lasciata interdetta una frase del pur interessante intervento di Lidia Ravera. «Ve la ricordate la rivolta da camera delle nostre madri? »- ha scritto Ravera – «Erano donne che avevano vissuto la loro giovinezza a cavallo della seconda guerra mondiale e che, nell’Italia in rapido sviluppo degli anni sessanta, impigliate nel codice antico dell’esistenza vicaria, stavano maturando un disagio crescente per i ristretti ambiti delle loro vite. Che cosa facevano mentre le loro figlie scendevano in piazza bruciando le icone della femminilità tradizionale? Si lamentavano. Opponevano un fiero cattivo umore a un destino che vivevano come immutabile. Era il canto della loro sconfitta, il lamento». Mi sono chiesta: come è possibile che una scrittrice, colta, brillante e intelligente come Lidia Ravera non sappia che quelle madri, le donne della generazione della resistenza, negli anni ’50 e ’60 erano rimaste in campo, avevano condotto straordinarie lotte per ottenere il diritto al lavoro e allo studio, la parità …