Giorno: 3 Giugno 2010

Carpi (Mo) Riforma Gelmini, lo stilista diventa operaio

Il ministro stravolge i percorsi di formazione e le figure professionali. Il caso del Vallauri di Carpi, l’on. Ghizzoni presenta un’interrogazione Non solo tagli di risorse e di insegnanti. La riforma Gelmini stravolge metodi didattici, percorsi di formazione e figure professionali. E’ quanto succede all’istituto professionale Vallauri di Carpi, che da anni forma Operatori moda e tecnici dell’abbigliamento e della moda. Con il nuovo percorso di studi previsto dal ministero la figura professionale cambia completamente natura. Cancellato di fatto il profilo dello stilista creativo, la riforma punta ora a formare una figura da inserire nel processo produttivo. “Il distretto carpigiano – spiega l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera – non ha bisogno di operai specializzati da impiegare in una dimensione industriale, per il semplice motivo che la produzione ormai è quasi completamente delocalizzata. Le figure professionali del settore moda necessarie al nostro distretto devono invece sviluppare capacità artigianali e creative, mentre la riforma Gelmini va in direzione esattamente contraria: prevede che la qualifica triennale in Operatore moda e la …

"Bersani: la manovra è iniqua solo Berlusconi non paga nulla", di Bianca Di Giovanni

Il leader Pd: «Il premier non mette le mani solo nelle sue tasche ». I numeri dell’iniquità: i precari pagano per 100 milioni, i professori per 320. I dirigenti si fermano a 28 milioni e i ministri a 72mila euro. «Berlusconinon mette le mani nelle sue tasche, perché redditi come i suoi non vengo nonemmeno sfiorati dalla manovra». Per Pier Luigi Bersani l’ultimo decreto Tremonti ha un’anima nera: l’iniquità sociale. In effetti quei 54 articoli sono un distillato di misure che si scaricano sui deboli: invalidi, pensionati, dipendenti pubblici, insegnanti: tutti ci perdono. E non solo: con i tagli agli enti locali a soffrire saranno le politiche per il sociale: dunque, sempre loro. E i ricchi? Per loro solo «misure-civetta», tanto per avere qualche titolo sui giornali: nessun prelievo sul patrimonio, nessuna misura sulle rendite. Giulio Tremonti assicura che loro pagheranno con la lotta all’evasione. Pensavamo che pagare le tasse fosse un dovere, non una elargizione dovuta all’emergenza. CIFRE L’addizionale del10%prevista sulle stock option è limitata da tali e tanti «paletti» che si riduce a …

Cultura: Pd, perché Bondi non sapeva dei tagli? Riferisca in Parlamento

Bondi venga a riferire in Commissione Cultura: l’elenco delle omissioni è molto lungo. Dichiarazione degli on. Emilia De Biasi , Manuela Ghizzoni, deputate PD della Commissione Cultura della Camera, Giuseppe Giulietti portavoce di Articolo 21. Nell’attesa che si capisca su quale versione della manovra economico finanziaria ci toccherà discutere, o meglio a quali e quanti tagli alla cultura ci opporremo, chiediamo che il Ministro Bondi venga finalmente in commissione a dirci per quale motivo non era a conoscenza dei tagli annunciati da Tremonti; quali sono le sue intenzioni ora che ha avuto il permesso da Tremonti di decidere sui tagli alla cultura; perché non è ancora stata presentata alla Commissione la relazione annuale su ARCUS, come da legge; che succederà della SIAE, per non parlare delle Fondazioni lirico sinfoniche, che non si capisce come si intrecceranno con la manovra e con l’approvazione del disegno di legge bipartisan sullo spettacolo dal vivo, che rischia di non avere copertura finanziaria; quali sono i motivi che portano Bondi a insultare costantemente il mondo della cultura e a vedere …

"Una manovra, due Italie", di Salvatore Settis

Il testo finale della manovra di governo per la stabilizzazione finanziaria ha rinunciato a espropriare il ministero dei Beni culturali della competenza sui tagli agli istituti culturali, e ne ha ridotto la portata. Buone notizie? Certo. Ma, lo ha detto Mario Draghi nella sua importante relazione alla Banca d´Italia, «la correzione dei conti pubblici va accompagnata con il rilancio della crescita», e su questo punto capitale il decreto-legge Tremonti offre ben poco. La relazione Draghi martella cifre non eludibili: nel biennio 2008-09 il Pil è calato di 6 punti e mezzo, la metà della crescita dei 10 anni precedenti; calano redditi, consumi, esportazioni. Cresce la disoccupazione dei giovani, calano i salari iniziali, crollano le nuove assunzioni, quasi sempre precarie, e «la stagnazione distrugge capitale umano, soprattutto tra i giovani». A fronte di una situazione tanto drammatica, scrive Draghi, i tagli del governo «si concentrano sui costi di funzionamento delle amministrazioni pubbliche», e ciò proprio quando è necessario «aumentare la produttività della pubblica amministrazione». Secondo il presidente del Consiglio, le dichiarazioni del Governatore sono in piena …

"Formazione: Gelmini taglia i centri adulti. Niente scuola per gli stranieri", di Paola Benedetta Manca

Che i tagli alla scuola dei ministro Gelmini fossero consistenti si sapeva ormai in modo inequivocabile, ma forse non tutti sanno che, per minimizzare i costi dell’istruzione, si stanno iniziando a dimezzare gli insegnanti dei Ctp, cioè i centri territoriali permanenti per la formazione degli adulti, dove gli stranieri imparano l’italiano. Si sta cioè riducendo all’osso uno strumento statale di integrazione fondamentale, attraverso il quale tanti ragazzi stranieri prendono la licenza media e superiore e tanti adulti apprendono la lingua del Paese dove emigrano, primo gradino per diventare parte della nostra società. Il caso più eclatante, che ha accesso i riflettori su questi provvedimenti, arriva da Modena e lo denuncia il Comitato degli stranieri «Primo Marzo», insieme ai docenti dei Ctp. L’Ufficio Scolastico Provinciale ha deciso di tagliare gli insegnanti di italiano nei Ctp del modenese sacrificandone dodici: 6 su 11 solo a Modena (il 60 per cento). In città, per l’anno accademico in corso, si sono iscritti ben 2254 studenti. I Ctp nel modenese sono 7 e ne frequentano i corsi 5.000 studenti, di …

"Saviano purché francescano", di Massimo Gramellini

Fino a quando lo affermavano politici prevenuti e intellettuali invidiosi, si poteva sorvolare. Ma ora che persino un punto di riferimento per le masse come il centravanti milanista (e napoletano) Borriello accusa Saviano di «aver lucrato sulla mia città», la questione si fa maledettamente seria. È giusto che uno scrittore possa acquisire fama e denaro parlando di camorra, come un centravanti facendo dei gol? Nel suo ultimo disco il musicista partenopeo Daniele Sepe – meno conosciuto di Borriello perché non si è mai fidanzato con Belen – rinfaccia a Saviano: «Hai fatto fortuna, ma chi ti paga è il capo dei burattinai», come se fosse la berlusconiana Mondadori ad aver arricchito il suo autore e non viceversa. Eppure basta bighellonare fra i blog che commentano le parole di Borriello per accorgersi che tanti la pensano come lui e paragonano Saviano a «uno che fa beneficenza e va a dirlo in giro». In questo Paese cattolico e contadino, che pensa al denaro di continuo ma non smette di considerarlo lo sterco del demonio, è passato il …

"La cultura rischia la fame", di Vittorio Emiliani

Ora la scure per il taglio dei contributi statali agli enti culturali è nelle mani del ministro Bondi. Se seguirà i criteri clientelari utilizzati per i pingui fondi Arcus (molto ai “fedeli”, del clan Ghedini ad esempio, nulla ai meritevoli), saremo alla “bassa macelleria culturale”. Targata MiBAC. Il suo “pupillo” Sgarbi deve insediarsi a Venezia, al Polo Museale, ma è sospeso per 10 giorni per la condanna definitiva a 6 mesi e 10 giorni di reclusione del ‘96, “per produzione di documenti falsi e assenteismo” ai danni dello Stato. E poi? Alla faccia dei tagli, avrà un robusto contratto “esterno”, da dirigente di prima fascia pari a direttore generale, firmato Bondi da lui definito un incrocio fra don Abbondio e Massimo Boldi. Morta la commedia dell’arte? Per niente. Sopravvive nel cuore dello Stato. Coi nostri soldi. C’è un altro ministro ormai “storico”: Maria Stella Gelmini. E’ riuscita a ridurre o eliminare le rare ore di Storia dell’arte elemento, si sa, trascurabile in Italia (ignoranti che fate la fila per Caravaggio: era un pittore francese, borgognone, …