Giorno: 23 Giugno 2010

"Perché dovete chiamarmi compagno", di Mario Rigoni Stern

Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino “cum panis” che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze. È molto più bello Compagni che “Camerata” come si nominano coloro che frequentano stesso luogo per dormire, e anche di “Commilitone” che sono i compagni d’arme. Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e mantenere. Oggi che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra di aver risolto il problema dell’esistere e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione. All’erta Compagni! Non è il tempo di riprendere in mano un’arma ma di non disarmare il cervello sì, e l’arma della ragione è più difficile da usare che non la violenza. Meditiamo su quello che è stato e …

"SuperGiulio o solo Zelig?", di Franco Monaco

Con piacere ho riscontrato, in qualche confronto televisivo recente, un Bersani tosto, che le cantava chiare a Tremonti, non facendosi intimidire dal suo saccente pierinismo. Mi è sembrata pertinente ed efficace la tesi più volte ribadita dal segretario Pd. E cioè siamo pronti a discutere di tutto, ma a una condizione: che finalmente si pronuncino parole di verità e soprattutto (traduco e chiedo scusa) che la si finisca di prenderci per i fondelli. Mi chiedo spesso perché mai, a sinistra, politici di primo piano diano credito a Tremonti. Forse – mi rispondo – perché, dentro un governo che di sicuro non brilla per competenze e per cultura, egli rappresenta la rara eccezione di persona che ha fatto qualche buona lettura e che non si risparmia nell’esibirla con sussiego. Dunque, possiamo tradurre così, la cosa si spiega con il proverbiale elitarismo della sinistra e, rispettivamente, con il deficit culturale di una destra nella quale Tremonti farebbe eccezione. Tuttavia, come qualcuno ha osservato di recente, il ministro dell’economia va misurato sul piano dell’azione e non delle teorie …

Con i sindaci ed i cittadini. PDL e Lega dove siete?

Bersani sfida Umberto Bossi ad andare oggi in mezzo ai sindaci che protestano davanti al Senato contro la manovra. “Se vuol venire a dire la sua a questa manifestazione dei sindaci, credo sia il benvenuto”, ha detto il segretario del Pd dopo avere incontrato i primi cittadini di diversi Comuni in piazza Navona. Bersani ha portato ai sindaci, che indossano la fascia tricolore, la solidarietà del Pd che sta cercando di cambiare i contenuti della manovra. Ma Bossi non si è visto e invece da quando c’è questo “federalismo fatto di chiacchiere, i Comuni non sono mai stati messi peggio, si danno botte micidiali ai servizi e sono botte targate Lega”. Botte i cui lividi si fanno già sentire nel centrodestra visto che la manovra non piace neanche al sindaco di Milano, Letizia Moratti che ha inviato un suo assessore, o a Roberto Formigoni che chiede non aggiustamenti ma una nuova manovra. Erano tanti a piazza Navona, di fronte al Senato, i sindaci che hanno aderito alla manifestazione indetta dall’ANCI (Associazione nazionale dei comuni italiani), …

Pomigliano: passa l'accordo tra azienda e sindacati

Con il 62,2% dei Sì, è passato l’accordo di intesa tra la Fiat e le tute blu dello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Affluenza massiccia: hanno votato il 95% dei lavoratori. Bersani a YouDem: “Ora Fiat mandi avanti il suo progetto”. Fassina:”Affrontare i punti controversi con il senso di resposnabilità”. Con il 62,2% dei Sì, è passato l’accordo di intesa tra la Fiat e le tute blu dello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Al referendum hanno perso parte il 95% dei lavoratori. I voti a favore dell’intesa tra azienda e sindacati, (non sottoscritta dalla Fiom) sono stati 2.888, 20 le schede bianche, 59 le nulle e 1.673 i no, su 4.642 votanti. Una vittoria sofferta perché nonostante la netta affermazione dei sì, nessuno nello stabilimento ha ancora la voglia di sorridere. Per Pier Luigi Bersani, dopo Pomigliano, il Pd si darà una posizione autonoma sulle relazioni industriali. “Siamo ad un passaggio delicato, voglio credere che anche la Fiat lo rispetterà. Leggo di altre ipotesi, ma è chiaro che se c’è il sì questo sarebbe su quello che …

"Quello che le tv non raccontano: viaggio nel cuore della città ferita", di Jolanda Buffalini

Non si politicizza una tragedia», dice il sindaco dell’Aquila. Ha chiamato i giornalisti, ha organizzato dei piccoli autobus, «i primi a entrare nel centro storico» dalla notte del 6 aprile di un anno fa, si è improvvisato cicerone nella speranza che gli occhi vedano, soprattutto quelli delle telecamere, che sono gli occhi degli italiani, perché solo gli occhi possono raccontare una tragedia che rimane immota – Aquila immota manet è scritto nei gonfaloni della città – e che si raccoglie nel nucleo distrutto e deserto di quella che asetticamente viene definita la «zona rossa». «Se salta il nucleo, il centro storico – dice il sindaco medico – gli elettroni impazziscono. Gli adolescenti stanno pagando più di tutti. Si incontrano nei centri commerciali e hanno cominciato a bere alcolici. Ancora non siamo riusciti a ricostruire le attrezzature sportive distrutte dalle tendopoli. Gli anziani sono spaesati. Mille nuclei monofamiliari non hanno ancora una sistemazione». Caschetti bianchi, scorta dei vigili del fuoco e della sicurezza del comune. Ci si addentra camminando al centro delle antiche e strette strade …

Fondazioni liriche, Pd: con la fiducia la Camera diventa passacarte del Senato

Ghizzoni: senatori di maggioranza non vogliono tornare a lavorare martedì. “E’ un diktat inaccettabile e insopportabile. Mentre la Camera stava lavorando per modificare il decreto arriva lo stop dal Senato. Forse che i senatori della maggioranza non vogliono tornare al lavorare lunedì? “. E’ molto duro il commento della capogruppo del Partito democratico nella commissione cultura di Montecitorio, Manuela Ghizzoni, alla notizia di un cambio di orientamento del governo sulle fondazioni liriche sul quale, da quanto si apprende, sarebbe adesso orientato a porre la questione di fiducia. “E’ una fiducia incomprensibile – aggiunge – perché viene annunciata dopo che il ministro Bondi in Aula aveva mostrato aperture verso le modifiche al decreto e mentre la commissione Cultura stava già lavorando per individuare nel merito le modifiche migliorative. Con questa fiducia la Camera è diventata il passacarte del Senato”. ****** Fondazioni liriche: De Biasi, senatori maggioranza incrociano le braccia, il Parlamento non può svolgere il suo lavoro. In un Paese in cui Marchionne se la prende con gli operai della Fiat, bisognerebbe invece sdegnarsi per l’atteggiamento …

"Il discorso su Matteotti fu l´ultimo colpo alle libertà", di Michele Smargiassi

Un tema “revisionista”? No, molto peggio: un tema insensato. Gli storici bocciano la traccia storica dell´esame di maturità sul “Ruolo dei giovani nella storia e nella politica”. Tra i quattro “documenti” proposti agli studenti come base di lavoro c´è anche una citazione di Benito Mussolini, accostata ad altre di Palmiro Togliatti, Aldo Moro e Giovanni Paolo II, e questo fa infuriare l´Anpi (oltre a un´associazione studentesca e qualche esponente Pd) che denuncia l´accostamento «singolare e capzioso» tra i quattro personaggi storici. Ma il problema non è quello, per gli studiosi. Il pasticcio è puramente scientifico. Citazioni astratte, incoerenti tra loro, non storicizzate: morale, un invito alla retorica. «Mussolini è un oggetto storico, nessuno scandalo nel far lavorare gli studenti su un suo testo», concede Claudio Pavone, storico della Resistenza, ma subito accusa: «mi pare orribile però che si sia scelta una citazione che, tagliata in quel modo, può persino apparire seducente». Eppure è un brano del famigerato discorso con cui Mussolini in Parlamento si assunse la responsabilità dell´omicidio Matteotti; ma uno studente particolarmente studioso lo …