Giorno: 26 Giugno 2010

Inaugurata a Carpi la festa nazionale del Partito Democratico sulla Green Economy

E’ stata inaugurata alla presenza dei dirigenti del PD locale e regionale la Festa nazionale del Partito Democratico sulla Green Economy, che si terrà a Carpi nella zona piscina fino al 19 luglio. Al taglio del nastro erano presenti anche i Sindaci dei quattro comuni dell’Unione Terre d’Argine, l’on. Manuela Ghizzoni e numerosi amministratori locali. Ha aperto i saluti il segretario del PD di Carpi Davide Dalle Ave, il quale ha sottolineato il ricco programma di iniziative politiche realizzato insieme al PD provinciale, regionale e nazionale e le ragioni che hanno indotto il PD locale ad ospitare l’importante kermesse “che sarà l’occasione per discutere, confrontarsi e dibattere – ha sottolineato Dalle Ave – su uno dei settori che, più di altri, oggi è sinonimo di innovazione, ricerca e rispetto ambientale”. “Vogliamo far comprendere le enormi potenzialità di un settore che anche in questo difficile momento offre opportunità di crescita – ha commentato l’on Alessandro Bratti, membro della commissione Ambiente della Camera – ce lo dicono tutti i dati: nella crisi che stiamo attraversando, se esiste …

«La scuola e i giovani nel Rapporto Istat 2009», di Dario Missaglia

Uno scenario inquietante: poca lettura, poco computer, pochissimo orientamento. E una scuola di classe che spacca il Paese. Sarebbe davvero interessante sapere quale potrebbe essere l’opinione del Ministro Gelmini e dei suoi collaboratori in merito ai dati più rilevanti pubblicati dall’Istat in tema di istruzione-formazione-condizione giovanile. I dati sono davvero molti e offrono l’opportunità di tanti approfondimenti in varie direzioni. Selezioniamone alcune. 1) Quello già reso noto da fonti di informazione è relativo alla dinamica che spinge una quota rilevante di giovani (sette milioni tra i 18 e 34 anni, con percentuali che vanno dal 90% nella fascia 18-19, al 30% per la fascia 33-34 anni) a rimanere a lungo in famiglia. La famiglia, insomma, ammortizzatore sociale fondamentale per i nostri giovani; ma anche espressione di una condizione giovanile che evidenzia un profondo disagio e sulla quale molto ci sarebbe da riflettere. Colpisce poi tra i giovani quella quota di poco più di 2 milioni (il 21,2% della popolazione tra i 15–29 anni) che non lavora e non studia (generazione “Neet”); un’area critica in cui …

"Medioevo «utile»", di Carlo Arturo Quintavalle

Cosa rappresenta l’Isime (Istituto Storico Italiano per il Medioevo) per il paese. Celebriamo i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la chiusura di Istituti fondati subito dopo l’Unità con il preciso mandato di unificare culturalmente l’Italia E’ possibile cancellare una struttura che ha costruito la intera storia medievale del nostro paese? E possibile bloccare la prosecuzione di centinaia di volumi, fonti e contributi critici che Jacques Le Goff, Georges Duby e gli altri grandi storici del medioevo in Francia e in Occidente hanno sempre apprezzato, citato, usato? E’ possibile ridurre, il che vuol dire cancellare, i finanziamenti a una struttura che ha pubblicato le vicende delle nostre città, i conflitti fra pontefici e principi, le storie dei cronisti e magari anche quelle degli eretici del medioevo? Celebriamo i 150 anni dell’Unità d’Italia, con la chiusura di Istituti fondati subito dopo l’Unità con il preciso mandato di unificare culturalmente l’Italia e con l’annullamento delle – eccellenze italiane riconosciute nel mondo -?. Così chiude il suo angosciato comunicato stampa Massimo Miglio, presidente dell’«Istituto Storico Italiano per il Medioevo» …

«Italia fuori e Calderoli nel pallone», di Tito Boeri e Fausto Panunzi

Nell’ansia di semplificare, il ministro per la Semplificazione Calderoli ha trovato, immediatamente dopo l’eliminazione dell’Italia ai Mondiali di calcio, la diagnosi e la terapia dei problemi delle nostre squadre: troppi stranieri sui campi italiani e pochi giocatori allevati nei vivai nazionali. In realtà l’esperienza italiana e di altri paesi lo smentisce. I veri problemi del calcio italiano, seri e strutturali, sono gli stadi inadeguati e l’eccessiva dipendenza dei ricavi dalla televisione, aggravati da una mancanza di leadership a livello di Lega e Federazione. Dopo eliminazioni così amare come quella subita ieri dalla nazionale di calcio italiana, bisognerebbe rimanere calmi e ragionare con la testa fredda. Invece il ministro Calderoli ha già trovato in poche ore diagnosi e terapia: la colpa è dell’eccessivo numero di stranieri che giocano nelle squadre italiane. La possibilità di “importare” extra-comunitari avrebbe ridotto gli incentivi per i nostri grandi club a investire sui giovani, rinunciando a coltivare i vivai. Inoltre gli stranieri rubano il posto ai giovani talenti italiani. Basterà quindi chiudere le frontiere per avere una Nazionale di nuovo vincente. …

Scuola: Ghizzoni (Pd), dopo Tar del Lazio Gelmini non può più stare in silenzio

“Fino ad oggi sono state reticenti le risposte del ministro Gelmini alle nostre interrogazioni sull’uso ‘disinvolto’ delle circolari in assenza di leggi e sulla mai avvenuta pubblicazione dei decreti interministeriali sugli organici. Ma, davanti all’ordinanza di ieri del Tar del Lazio e alla richiesta di presentare entro 15 giorni una ‘documentata relazione’, il ministro non potrà più far finta di niente. Non avrà più alibi per non venire in parlamento a render conto dell’irregolarità e delle disfunzioni amministrative che hanno caratterizzato l’applicazione dei tagli di 130 mila posti tra docenti e personale non insegnante. Il silenzio della Gelmini potrebbe essere compreso solo se il ministro fosse impegnata in queste ore in un esame di coscienza sui devastanti tagli e sul caos creato alla scuola pubblica”. Lo ha affermato Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd nella commissione Cultura di Montecitorio dopo l’ordinanza del tribunale amministrativo sugli organici . ****** Scuola, il Tar sospende i tagli sugli organici: “Circolari illegittime” Una ordinanza del Tar del Lazio sospende i provvedimenti ministeriali in materia di organici accogliendo una richiesta del …

Brancher dimettiti

Aldo Brancher deve dimettersi. Lo chiede Enrico Letta a nome del PD dopo che in una nota il Quirinale afferma che il neoministro per l’Attuazione del federalismo non può ricorrere al legittimo impedimento per evitare di presentarsi in tribunale: “Le parole del Quirinale sono un macigno. Solo le dimissioni del ministro Brancher possono sanare questo scandalo. Le chiediamo per il bene del Paese e per il rispetto delle istituzioni” dichiara immediatamente il vice segretario del Pd. Da pochi minuti le agenzie stanno battendo la nota del Quirinale: “In rapporto a quanto si è letto su qualche quotidiano questa mattina a proposito del ricorso dell’onorevole Aldo Brancher alla facoltà prevista per i ministri dalla legge sul legittimo impedimento si rileva che non c’è nessun nuovo ministero da organizzare in quanto l’onorevole Brancher è stato nominato semplicemente ministro senza portafoglio”. Il Colle fa riferimento alle notizie apparse questa mattina sui quotidiani che riferiscono della comunicazione dello stesso Brancher al tribunale di Milano, dove è in corso il processo Antonveneta e per il quale il ministro ha deciso …

"Il Cavaliere e la fortuna. A gonfie vele in privato mentre il Paese crolla", di Vittorio Emiliani

I detti memorabili sulla «fortuna» si sprecano, fin dall’antico, anche se con significati contraddittori: la fortuna aiuta gli audaci (epico), ciascuno è fabbro della sua fortuna (self-made-man romano), o, invece, la fortuna è cieca (scettico in partenza). In generale è ragionevole pensare che la fortuna ci vuole e però bisogna meritarsela. Ora, Silvio Berlusconi, di fortuna nella vita ne ha avuta tanta. Pure «agevolata», da un certo periodo storico in qua. Per esempio, quando bisognava che l’amico presidente del Consiglio tornasse da Londra per varare il decreto salva-tv e quello prese un jet e tornò sull’italico suolo. Poi, più o meno agevolato, capì quando era il momento di «scendere in campo». E, sia pure provvisoriamente, battè il poco coeso cartello dei «progressisti» guidato da Achille Occhetto presentatosi al duello tv con un vestito color cioccolato che a Gioachino Rossini aveva portato una sfiga orrenda la sera della prima del suo “Barbiere di Siviglia”, risoltasi in un tonfo clamoroso. Appunto. Nel 1994 le sue aziende erano in rosso di circa 8.000 miliardi di lire. Oggi hanno …