Giorno: 4 Giugno 2010

«Serve un welfare anche per i Piccoli», di Cesare Damiano

Le piccole e medie imprese italiane per uscire dalla crisi, difendere l’occupazione e porre le basi per contribuire al rilancio economico dell’intero paese, hanno bisogno di specifiche politiche che tengano conto della loro dimensione e del loro ruolo. Le cifre, anche quelle emerse da un evento di alcune settimane fa all’Auditorium di Roma, parlano da sole. All’associazione Rete Imprese Italia – costituita per iniziativa di Confesercenti, Confartigianato, Confcommercio, Cna e Casartigiani, le maggiori associazioni di Pmi italiane – aderiscono circa due milioni e mezzo di imprese con 14 milioni di addetti, circa il 60 per cento della forza lavoro italiana con un valore aggiunto di 800 miliardi di euro prodotto in media ogni anno: vale a dire la spina dorsale dell’economia italiana. All’importanza di questa rete non ha corrisposto finora un’attenzione altrettanto forte da parte delle istituzioni e della politica. E i colpi che le sono stati inferti dalla crisi ne sono la dimostrazione. Dopo il disastro del 2009, nel primo trimestre di quest’anno è stato registrato (dati Unioncamere) un saldo negativo nel numero delle …

«Errani vara la manovra dimagrante. "Giù spese e stipendi degli assessori"», di Pierpaolo Velonà

Taglio del 20% ai costi di rappresentanza e consulenze e del 10% all’esecutivo. Risparmio: 3,6 milioni. Il presidente: «Non è una concessione all’anti-politica. I vitalizi dei consiglieri? Ci pensi l’assemblea» Vasco Errani parla per novanta minuti davanti ai neoconsiglieri. Il presidente della Regione presenta il programma di mandato leggendo dagli appunti, ogni tanto va a braccio, raramente si infervora. È un discorso denso: tagli alla spesa, trasparenza, razionalizzazione degli enti locali, federalismo e crisi. Soprattutto, Errani non ignora il malcontento verso «la casta» né la richiesta di sottoporre a una ferrea dieta la macchina regionale. Anzi, il cuore del suo discorso è tutto qui: riguarda i tagli alla politica che viale Aldo Moro si impegna ad adottare. In tre mosse. La prima: «Ridurremo del 20 per cento le spese di funzionamento: rappresentanza, convegni, consulenze, esternalizzazioni, missioni e uffici esteri, comunicazione e auto blu». La manovra consentirà alla Regione un risparmio nel 2010 di 3 milioni e 365 mila euro. «E faremo altrettanto nel 2011 con una riduzione ulteriore del 20 per cento». La seconda misura …

Nuove modifiche per il disegno di legge sulle Intercettazioni

Ancora in alto mare l’iter legislativo dell’ennesima legge ad personam mascherata proposta dalla maggioranza. Per il Pd l’impianto di questa legge andrebbe completamente ripensato immagine documento Il governo sempre più nel marasma. Neanche l’ostinatezza con cui Berlusconi cerca di portare avanti le leggi ad personam riesce a completare l’iter del ddl Intercettazioni. Dopo le critiche del Pd e quelle del Presidente della Camera, Gianfranco Fini, la Pdl ha deciso di presentare ulteriori emendamenti al disegno di legge all’esame del Senato. Le modifiche dovranno rendere più chiare le norme relative alla durata (i 75 giorni), alla norma transitoria (la validità degli atti compiuti prima dell’entrata in vigore del nuovo provvedimento), alla norma cosiddetta ‘Radio Radicale’ (sulla ripresa audio video dei processi) e alla ricusazione automatica del pubblico ministero che si ritiene responsabile di rivelazioni di segreti d’ufficio. L’ennesimo colpo di scena, o più propriamente, frenata si è avuta dopo una riunione tra il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il presidente del gruppo parlamentare al Senato Maurizio Gasparri, il presidente della commissione Giustizia di Palazzo Madama Filippo …

«Scoppia un caso su Saviano. La Rai taglia la trasmissione», di G. De Marchis

Al Cda di martedì le puntate preparate dallo scrittore con Fabio Fazio. La squadra del conduttore di Che tempo fa: “Se dimezzano, non se ne fa niente”. Ma a viale Mazzini temono le serate sull’Aquila e sui rifiuti ROMA – Come il sarto di Gomorra, anche la Rai si prepara a usare le forbici. Contro Roberto Saviano. La trasmissione che lo scrittore condurrà su Raitre con Fabio Fazio rischia di essere ridimensionata, passando da 4 serate a due. Taglio netto. Che non si giustifica soltanto con la pubblica idiosincrasia manifestata dalla maggioranza e da Berlusconi per l’autore del best seller sulla criminalità organizzata. A Viale Mazzini infatti sono arrivate indiscrezioni sugli argomenti che Saviano vuole trattare in “Vieni via con me”, il nome del programma. Una puntata sarà dedicata a Piergiorgio Welby, il malato che chiese e ottenne la sospensione dell’alimentazione forzata per morire. Un’altra alla ‘ndrangheta. Ma sono i titoli delle altre serate ad attivare le antenne dei dirigenti al settimo piano. Saviano sta scrivendo due puntate che possono gettare un’ombra sui fiori all’occhiello …

«Sopravvissuti, ma per quanto?», di Mauro Munafò

Studenti e docenti del Centro Sperimentale di Cinematografia occupano la sede dell’istituto per protestare contro i tagli la precarietà e i tagli alle risorse destinate alla produzione culturale. “In un paese normale la cultura e la ricerca sono una risorsa” Si definiscono dei sopravvissuti, ma non sanno ancora per quanto. Gli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, la scuola di cinema più antica e prestigiosa d’Italia, stanno occupando la sede del loro istituto dal 31 maggio per protestare contro la situazione di precarietà a cui è costretto il Centro e buona parte dell’industria culturale del Paese. La preoccupazione di ragazzi e docenti è il futuro: il Csc era finito in un primo momento nella lista dei 232 “enti inutili” nel decreto anticrisi del ministero dell’Economia a cui tagliare i fondi. Solo l’intervento di Napolitano, che ha stralciato la lista degli enti culturali, ha permesso al Centro di tirare un respiro di sollievo. Studenti e docenti si chiedono però quanto durerà. “Oggi è il momento di pensare più in generale allo stato del cinema …

«Ultimo giorno di scuola, va in scena il Requiem di Mozart», di A.G.

Farà un certo effetto, forse anche ai piani alti di viale Trastevere, chiudere l’anno scolastico con queste parole: “Oggi 11 giugno 2010 ultimo giorno di scuola, siamo qui per la cerimonia funebre in ricordo di tutte le discipline scomparse e di quelle gravemente mutilate dalla riforma Gelmini. Vogliamo ricordarle affinché il colpo inferto alla scuola pubblica rimanga nella memoria di tutti”.Così devono aver pensato il gruppo di insegnanti dell’istituto tecnico industriale Enrico Fermi, di via Trionfale a Roma, riunito attorno al ‘Coordinamento docenti Fermi’, quando hanno optato per questa singolare quanto macabra forma di protesta. Il motivo della contestazione è noto: si rifà alle novità introdotte dall’ultima riforma Gelmini, i cui regolamenti sono peraltro ancora in attesa di pubblicazione definitiva in Gazzetta Ufficiale, in base alle quali negli istituti tecnici si prevede il sensibile ridimensionamento di alcune materie già a partire dal prossimo settembre. In certi casi addirittura la loro definitiva cancellazione. Come noto, per raggiungere questo risultato, negli istituti tecnici il Miur ha predisposto una nuova revisione dei programmi delle prime classi e la …

«La lezione di Tocqueville», di Nadia Urbinati

La libertà di stampa è una di quelle libertà per le quali non può esistere una via intermedia tra massima libertà e dispotismo. Lo aveva capito quasi due secoli fa Alexis de Tocqueville, il quale, da critico diagnostico della trasformazione democratica delle società moderne, non si faceva scrupolo a confessare la sua ambigua attitudine nei confronti di questa libertà. Una libertà che diceva di amare non perché un bene in sé ma perché un mezzo che impedisce cose veramente indesiderabili come l´impunità, l´abuso di potere e le tentazioni assolutistiche di chi governa. Proprio perché ogni tentativo di regolare la libertà di stampa si risolverebbe invariabilmente in uno sbilanciamento di potere a favore di chi regola, meglio, molto meglio una libertà senza limiti. Del resto, chi può decidere su quale sia il limite giusto? E poi, chi controllerà colui che decide sul limite? Per questa ragione, Tocqueville osservava che se i governanti fossero coerenti con la loro proposta di limitare la libertà di stampa per impedirne un uso licenzioso ed esagerato, dovrebbero accettare di sottomettere le …