«Donne e pensione, la flessibilità è la vera risposta», di Cesare Damiano e Sandro Gozi
Il governo italiano è stato nuovamente bocciato in Europa. Ieri la Commissione europea ha dichiarato che la soluzione proposta dall’Italia sull’età pensionabile non risolve nulla, poiché mantiene il trattamento discriminatorio tra uomini e donne. Va chiarito innanzitutto che l’Europa non ci impone un’età determinata – 60, 65 o 70 anni -, ma ci chiede di eliminare tutte le discriminazioni. La sentenza del 2008 della Corte di Giustizia è stata invece strumentalizzata dal governo italiano per raggiungere obiettivi ben lontani da quelli previsti dai trattati europei. Oggi, il governo italiano si nasconde dietro l’Europa per imporre un semplice innalzamento dell’età pensionabile delle donne a 65 anni senza, peraltro, una esplicita destinazione delle risorse risparmiate a vantaggio delle donne stesse. Il risultato sarebbe un netto peggioramento delle condizioni delle lavoratrici presentato come “imposto da Bruxelles”, utilizzando di nuovo l’Unione europea come comodo capro espiatorio.Quali soluzioni alternative a quelle di Brunetta e Sacconi? Partiamo dalla sentenza stessa. Secondo la Corte, la motivazione all’origine della differenza di età pensionabile tra uomini e donne – risarcire le donne per la …