Giorno: 4 Luglio 2010

Il giovedì che rischia di spaccare la maggioranza

È previsto per giovedì mattina alla Camera il voto sulla mozione di sfiducia per il neo ministro Brancher presentata da Pd e Idv. Pdl in difficoltà. La Lega non ha mai digerito la nomina. Il ministro Rotondi avverte: «Quelli che gli voteranno la sfiducia, anche gli interni al Pdl, si mettono all’opposizione del governo…». Non è una distinzione priva di conseguenze quella prospettata dal ministro per l’Attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi, nel prendere in esame ciò che potrebbe accadere giovedì prossimo alla Camera, dove è in programma la discussione della mozione di sfiducia individuale contro Brancher, presentata da Pd e Idv. «Il voto di giovedì mattina alla Camera sul minstro Brancher darà sorprese. Tra assenze e casi coscienza noi ci aspettiamo che quel voto lo costringa alle dimissioni. Brancher ha usato la nomina a ministro per sfuggire ai processi». È quanto prevede Enrico Letta, vice segretario Pd, parlando della mozione di sfiducia presentata insieme all’ Idv in cui si chiedono le dimissioni del titolare del ministero per l’Attuazione del federalismo. «Il presidente del …

«La famiglia, la percezione della crisi, le strategie di sopravvivenza», di Paola Di Nicola

Sembra che la crisi, che ha investito i paesi europei, si faccia sentire meno in Italia a causa, tra l’altro, della stabilità economica e della parsimonia delle nostre famiglie. La famiglia italiana è infatti meno dipendente dal mercato per l’acquisto di beni e servizi che sono prodotti al suo interno (in particolare tramite il lavoro di cura e il lavoro domestico svolto dalla donne): la famiglia italiana, dunque, dispone di un reddito occulto, che non entra nella composizione PIL, in virtù del quale nonostante un livello di retribuzione del lavoro molto più basso che a livello europeo, gli italiani sarebbero molto più ricchi di quanto possa apparire dalle statistiche ufficiali. Ricchezza sulla cui natura, entità e composizione si sono interrogati A. Ichino e A. Alesina (L’Italia fatta in casa, Milano, Mondadori 2009), mettendone in evidenza, tuttavia, non solo gli aspetti positivi, ma anche quelli negativi, in termini di sotto-utilizzazione del capitale umano delle donne, di bassa mobilità geografica e lavorativa dei giovani (i figli si ‘radicano’ accanto ai genitori e tendenzialmente non cercano altrove migliori …

«Se il Cavaliere non sa più comunicare», di Ilvo Diamanti

SONO passati tre mesi dal voto regionale ed è come se i partiti procedessero senza bussola. La maggioranza, in particolare (l’opposizione staziona, già da tempo, nella penombra). Non è in grado di trasmettere “un” senso all’azione di governo. Ma una maggioranza di governo ha bisogno di indicare valori e obiettivi comuni. Deve comunicare le priorità. Ha bisogno di una guida riconosciuta e condivisa. Capace di decidere. Ma quando il premier annuncia in tivù: “Ghe pensi mi”, è segno che qualcosa non funziona. Infatti, se davvero “ci pensasse lui” a dettare la linea alla maggioranza e al governo, ebbene: non avrebbe bisogno di annunciarlo. In tivù. Perché chi “comanda” davvero non ha bisogno di dirlo. Comanda e basta. Anche quando si allontana dal Paese per qualche giorno. Dover minacciare i propri alleati (?) in tivù, per avvertirli che, da domani, “Ghe pensi mi”, è segno di frustrazione. È la reazione del leader che “personalizza” l’identità del Centrodestra contro la “sua” maggioranza. Dove non si scorge una sola identità. Semmai, molte e diverse. Quindi, nessuna. Non era …

«Quel buco nero del quale non si parla», di Eugenio Scalfari

NONOSTANTE il “ghe pensi mi” detto da Berlusconi nella sua doppia dichiarazione al Tg1 e al Tg5 dell’altro ieri, è sensazione generale che il blocco politico di centrodestra si stia sfaldando. I segnali più chiari vengono addirittura dalla Lega: Bossi solidarizza con il severo monito di Napolitano concernente la legge sulle intercettazioni e ha posto solidi paletti contro l’ipotesi d’uno scioglimento anticipato delle Camere. Fini dal canto suo ha confermato che quella legge, per come è uscita dopo il voto di fiducia al Senato, non è accettabile. Casini nell’intervista data oggi al nostro giornale respinge i pressanti inviti che gli vengono rivolti per rientrare nello schieramento di centrodestra. Infine cresce il livello dello scontro sulla manovra economica tra le Regioni e il ministro dell’Economia. Giulio Tremonti ha deciso di aumentare l’Irap per tutte le Regioni meridionali che hanno un bilancio della sanità in sfacelo, ma usare proprio l’Irap per ripianare quel buco nero avrebbe un effetto dirompente sul costo del lavoro proprio in quei territori in cui la disoccupazione e in particolare quella giovanile è …

Carpi, Festa Nazionale PD Green Economy "Innovazione e ricerca. Università, impresa e dintorni"

Giovedì 15 Luglio 2010, alle ore 21 presso la sala conferenze PalAbitcoop della Festa Nazionale PD Green Economy, si svolgerà il idbattito su “Innovazione e ricerca. Università, impresa e dintorni” Ne discutono: Patrizio Bianchi (Assessore regionale lavoro e formazione professionale E.R.) Giuliano Poletti (Presidente Legacoop Nazionale) Manuela Ghizzoni (Capogruppo Pd Commissione Cultura e Scuola Camera dei Deputati) Simona Caselli (Pd Emilia-Romagna) Coordina: Giuseppe Schena (Sindaco Comune di Soliera)

Pisa. Tra la manovra finanziaria e il ddl Gelmini, quale futuro per l'universita'?

Lunedì 5 luglio alle ore 17,45 presso il Cinema Lumière (vicolo del Tidi 6 – Lungarno Pacinotti, sala multimediale al primo piano) si svolgerà l’incontro l’incontro “Tra la manovra finanziaria e il ddl gelmini quale futuro per l’università?”. Introduce e coordina Carmine Zappacosta (Responsabile Università e Ricerca Pd Pisa Segretario Circolo Università e Ricerca) Ne discutono: Samuele Agostini (Responsabile Ricerca e Innovazione Pd Toscana) Paolo Fontanelli (Deputato, Segretario cittadino Pd) Manuela Ghizzoni (Deputata, Capogruppo Pd in Commissione cultura Camera dei Deputati)

«Senza ricercatori blocco le lezioni», di Ilaria Venturi

I CORSI del primo anno a Scienze della Formazione (di Bologna, n.d.r.) non partiranno a settembre, se il ministro Gelmini non cambierà idea sui ricercatori, messi “ad esaurimento” con la riforma ora in discussione: dunque, se il loro sciopero della didattica non rientrerà. L’annuncio choc è stato fatto dal preside Luigi Guerra all’ultimo consiglio di Facoltà. Il docente di pedagogia, battagliero e di sinistra, sa bene che la sua offensiva scatenerà un terremoto. UNA provocazione rivolta al Ministero a Roma, più che a Palazzo Poggi a Bologna. «Ma voglio comunque sollevare con forza il problema nel prossimo senato accademico», ha detto Guerra ai suoi docenti nell’aula magna della Facoltà, nel verde di via Filippo Re. I senatori dell’ Alma Mater si riuniranno martedì. «Come presidi non possiamo far finta di nulla, ignorare la protesta dei ricercatori, che io condivido e alla quale voglio dare il mio sostegno. Sono al loro fianco. E’ nei loro diritti non accettare insegnamenti per contestare una riforma che li relega in un ruolo ad esaurimento, come dinosauri, senza più possibilità …