Giorno: 20 Luglio 2010

Scuola/Tar: Ghizzoni (Pd), con Gelmini la scuola è nel caos normativo

“Di due risultati potrà fregiarsi il ministro Gelmini: aver imposto, senza scrupolo e strategia, il più pesante taglio agli organici mai subito dalla scuola pubblica (ben otto miliardi pari a 132.000 posti di lavoro), e aver messo le istituzioni scolastiche nel caos normativo”. Lo dichiara la capogruppo in commissione Cultura, Manuela Ghizzoni. “Le due recenti ordinanze del Tar – aggiunge la Ghizzoni – lo attestano senza ombra di dubbio: l’una dichiara illegittima la circolare applicativa del riordino della scuola superiore perché emanata precedentemente ai testi normativi, l’altra sospende i decreti che hanno disposto le riduzioni di orario negli istituti tecnici professionali”. “Non sono le riforme del ministro Gelmini ad essere “epocali” – conclude l’esponente democratica – bensì “epocale” è il disordine in cui ha fatto precipitare la scuola e gli studenti, con le loro famiglie. Non ci troveremmo in questo quadro di incertezza se fosse stata accolta la proposta del Pd di rinviare di un anno l’entrata in vigore del riordino delle superiori, che il ministro ha vincolato esclusivamente ai tagli di bilancio e sottratto …

"La P3 spiegata ai ragazzi", di Federico Orlando

Forse, più che P3, dovremmo chiamarla Ip, Italia perenne. È meno giornalistico, ma più verosimile. Raccontata ai giovani che non l’hanno vissuta, la storia della P2 fu storia diversa, chissà se conclusa del tutto, dalla cosiddetta P3. La P2 (Propaganda 2) era una loggia segreta (“coperta”) di una scheggia della massoneria, proibita – in quanto segreta – dall’articolo 18 della Costituzione. Presieduta dal “venerabile” Licio Gelli, perseguiva, affari a parte, un piano politico eversivo: il “Piano di rinascita democratica”, scoperto nei primi anni ’80, quando l’Italia era preda di code del terrorismo, di malessere sociale dei delusi e degli esclusi dallo sviluppo, di esaurimento della capacità direttiva della Dc dopo quasi 40 anni di guida del governo. Riuniva circa mille fra generali, banchieri, professionisti, grands-commis dello stato, giornalisti, industriali; e anche faccendieri per le briciole, nodello Carboni. La scoperta del piano e la pubblicazione dei nomi, soprattutto di generali e funzionari che avevano giurato fedeltà alle istituzioni, e poi avevano giurato alla Loggia di abbatterle con un golpe morbido che partiva dalla conquista della Rai …

"La Costituzione del Cemento", di Salvatore Settis

Salvano le zone tutelate per legge (e la faccia) dalla cementificazione, ma consentono la distruzione del territorio, senza se e senza ma. Profeticamente, Roberto Saviano ha scritto in Gomorra: «La Costituzione si dovrebbe mutare. Scrivere che si fonda sul cemento e sui costruttori. Sono loro i padri. Non Parri, non Einaudi, non Nenni, non il comandante Valerio». «Cementifici, appalti e palazzi quotidiani: lo spessore delle pareti – prosegue Saviano – è ciò su cui poggiano i trascinatori dell´economia italiana». Proprio questo sta accadendo. Il 4 giugno Tremonti annuncia l’intenzione di modificare l’articolo 41 della Costituzione, secondo cui «la legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali»: secondo il ministro, invece, bisogna «uscire dal Medioevo per liberare le imprese». Il “nuovo” articolo 41 deve cancellare i controlli, imporre una totale deregulation. E infatti l’8 luglio il senatore Azzollini presenta al Senato un emendamento alla “manovra” economica secondo il quale il costruttore può avviare cantieri senza alcun permesso, producendo contestualmente un’autocertificazione (“segnalazione certificata …

L´assessore Bianchi sfida la Gelmini "2000 ricercatori o salta l´anno accademico", di Ilaria Venturi

«IL blocco della didattica annunciato dai ricercatori mi preoccupa molto. Come istituzione siamo interessati all´avvio regolare dei corsi. Ma il problema deve risolverlo la Gelmini. Per questo, con i rettori dell´Emilia Romagna, ho scritto al ministro. Avanzando tre proposte per non pregiudicare il prossimo anno accademico». Suona la sirena mentre Patrizio Bianchi parla dal suo ufficio, in viale Aldo Moro 38. Tutti fuori, lungo le scale, in pochi minuti. Falso allarme. Su una panchina, l´assessore regionale all´università cresciuto alla scuola di Romano Prodi, ex rettore di Ferrara, continua a parlare con passione, deciso a giocare un ruolo istituzionale di punta. E il suo pensiero non va solo ai ricercatori, che oggi si riuniranno in assemblea in Rettorato a Bologna (ore 15) per confermare la mobilitazione. Bianchi immagina cosa sarà l´istruzione universitaria in Emilia Romagna tra dieci anni, «non tra due mesi», ironizza pensando alle ultime riforme. Per questo sul tavolo della Conferenza tra Regione e Atenei dell´Emilia Romagna, che ora dirige al posto di Errani, ha aperto la partita più difficile: il futuro assetto del …

"La Bindi ossessione del Cavaliere" di Francesco Merlo

La prima volta che insultò la Bindi ho scritto che era maleducato. Ma adesso è diventato un problema di farmacia. Berlusconi che insolentisce ancora Rosy Bindi, ossessivamente e con la stessa litania, non è più un avvenimento che può essere affrontato da un polemista. Ci vuole qualche pillola per tenerlo a bada. E non è più il caso di mostragli uno specchio o di ricordare cosa raccontano quelli che hanno avuto l’avventura di incontralo di mattina presto, con il viso sfatto, senza cerone e senza trucco, piccolo, rotondo e cadente, con la pelata in libertà e l’alito guasto… No, Berlusconi non ha più bisogno di qualcuno che gli rammenti la sua verità estetica. Ha invece necessità di una terapia. E infatti non mi viene più in mente che si tratta di volgarità e non gli consiglio più qualche buona lettura, il bon ton, il galateo e neppure di ritornare ai comportamenti antichi, a rimettere in campo quella cavalleria maschile che ai tempi della sua formazione e nel suo ambiente era un valore. Il fatto è …

"Più austerità per tutti. O no?", di Martin Wolf

Risanare o non risanare, questo è il problema. Ed è un problema su cui le autorità cominciano a dare risposte diverse. Fanno bene? Se gli argomenti in favore del risanamento sono corretti, non risanare provocherebbe scossoni drammatici sul fronte dei conti pubblici e del settore finanziario in alcuni tra i paesi più importanti del mondo. Se gli argomenti in favore del risanamento non sono corretti, risanare metterebbe a rischio la ripresa e potrebbe scatenare altri terremoti finanziari. Da che parte stanno quelli che decidono? La dichiarazione seguita al vertice del G-20 di Toronto affermava: «Esiste il rischio che un risanamento dei conti pubblici sincronizzato in molte delle principali economie possa avere un impatto negativo sulla ripresa. Esiste altresì il rischio che non applicare misure di risanamento dove necessarie mini la fiducia e ostacoli la crescita». È un linguaggio molto più prudente di quello adottato al vertice di Pittsburgh, nel settembre del 2009, che affermava spavaldamente: «Oggi ci impegniamo a prorogare le misure forti che abbiamo adottato per reagire alla crisi fino a quando la ripresa …

"Un autunno triste con poco lavoro e nuove stangate", di Rinaldo Gianola

Il presidente Obama dice che negli Stati Uniti per ogni posto di lavoro disponibile ci sono cinque disoccupati in coda. Nonostante i segnali di risveglio dell’economia americana, ben più sostenuti di quelli europei e italiani, il dato diffuso dalla Casa Bianca testimonia che è ben fondato il timore di quanti prevedono una ripresa senza occupazione. A maggior ragione questa preoccupazione dovrebbe investire governo e imprese del nostro Paese perchè è evidente che l’autunno non ci porterà la fine della crisi che ormai dura dal 2008, ma un periodo di nuove difficoltà soprattutto sul fronte sociale. Le recenti valutazioni del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, e le stesse stime di Confindustria condividono la prospettiva che per l’occupazione il peggio deve ancora venire, anche se il Pil mostra finalmente un segno positivo. La disoccupazione reale è attorno al 10%, forse di più, giovani e donne sono i più colpiti, non ci sono segni che possano far immaginare una netta inversione di tendenza. La creazione di nuovi posti di lavoro ha bisogno di una forte ripresa dell’economia …