Giorno: 28 Luglio 2010

Manovra: dichiarazione di voto (contrario) di Pier Luigi Bersani

Signor Presidente, vorrei rivolgermi in modo diretto e sincero ai colleghi della maggioranza – che, forse, come vedo, in questo momento, soffrono un po’ di solitudine – per fare loro una domanda: vorrei chiedere se hanno tenuto conto delle questioni di fiducia che sono state poste dall’inizio della legislatura fino ad oggi. Ebbene, sono trentasei: siamo ad una fiducia e mezzo al mese, agosto e Natale compresi. Vi è un problema di fondo: la parola Parlamento non è popolarissima in questo momento nel Paese, me ne rendo conto, tuttavia, il Parlamento resta il luogo della libertà di tutti. Non ci può essere libertà per nessuno, se non c’è qui. Un Parlamento zittito significa un’opposizione zittita, una maggioranza zittita, un Consiglio dei ministri zittito. Quanti ministri non si sono resi conto di quello che votavano in questa manovra! Significa portare conformismo nella discussione pubblica, nelle forze sociali, nella comunicazione, e quando la discussione pubblica è strozzata – questo forse lo sappiamo meglio noi da questo lato dell’emiciclo perché siamo un po’ specializzati in materia – finisce …

"Intercettazioni, così resta il no", di Donatella Ferranti

Dopo il via libera del senato, è arrivata alla camera una legge sulle intercettazioni con soluzioni gravemente inadeguate a garantire un effettivo equilibrio fra il diritto-dovere dello stato di reprimere e accertare i reati, il diritto alla riservatezza e il diritto dei cittadini a essere informati. L’utilizzo di uno strumento fondamentale d’indagine era limitato dall’imposizione di regole tortuose. Rimanevano il divieto di pubblicazione fino all’udienza preliminare e la pesante sanzione penale a carico degli editori. A quel punto avevamo la possibilità di cambiare solo le parti modificate dal senato e la totale chiusura della maggioranza non faceva ben sperare. La nostra battaglia è comunque andata avanti: abbiamo presentato 400 emendamenti su punti essenziali e abbiamo ottenuto l’allentamento del cosiddetto bavaglio all’informazione. È infatti passata la nostra proposta di rendere pubblicabili le intercettazioni ritenute rilevanti dal giudice nell’udienza-filtro, che dovrà essere fissata entro 45 giorni da quando il pm gli trasmette gli atti. A questo si aggiungono alcuni passi indietro della maggioranza: abolizione della tagliola delle mini proroghe di tre giorni in tre giorni (ora il …

"Una manovra reazionaria", di Emilia De Biasi

Intervento dell’On. Emilia De Biasi sulla manovra economica in discussione alla Camera Signor Presidente, all’economista Rawls viene attribuita la frase che abbiamo sentito molto spesso in questo periodo. La citerò in italiano, e la traduzione è più o meno così: una crisi è un avvenimento terribile, che sarebbe un peccato sprecare. O meglio, se vogliamo spiegarla, è un’occasione da non sprecare. Siamo partiti da questo per fare la nostra analisi della manovra. È una frase che è stata usata dalla maggioranza e dall’opposizione allo stesso modo e con finalità ed esiti che ritengo molto diversi. Sono convinta che questa crisi avrebbe potuto significare una manovra di bilancio seriamente in grado di ammodernare finalmente questo Paese, che richiede e abbisogna di un grande ammodernamento nella strategia degli interventi e nelle prospettive di crescita. Ci troviamo di fronte, viceversa, ad una manovra che è fondamentalmente di contenimento della spesa pubblica, fatto di per sé assolutamente meritorio, ma al quale non corrisponde nel modo più assoluto una prospettiva di crescita del Paese. Questo è il primo grande limite …

Fioroni: «Stanno per esplodere Caliendo si faccia da parte», di Maria Zegarelli

La pila dei quotidiani, «Gli ultimi fuochi dell’impero romano», di Giulio Castelli e «Propaganda Fide R.E» di Andrea Gagliarducci sotto il braccio, «mi tengo aggiornato sui temi caldi…». Beppe Fioroni, a proposito di temi caldi, ha sentito le ultime? Indagato anche il sottosegretario Giacomo Caliendo. «Sono garantista e i giudici devono fare il proprio mestiere, non emetto sentenze ma è indiscusso che il ruolo del sottosegretario alla giustizia è un ruolo particolare e le ragioni dell’opportunità vanno di pari passo con la saggezza richiesta a chi svolge una funzione particolare per conto del nostro paese». Secondo lei questo renderà ancora più a rischio la tenuta della maggioranza? «Con il clima che c’è al loro interno ogni voto e ogni momento possono essere elementi che fanno detonare il sistema Pdl». La rottura tra Berlusconi e Fini sembra questione di giorni, settimane, Quale scenario vede nel caso in cui i cofondatori si separino non consensualmente? «Credo che lo scontro sia reale, ma ricordo anche che quando Berlusconi annunciò il Pdl Fini disse “siamo alle comiche finali”, salvo …

"Tagli continui per le forze dell’ordine", di Gianni Del Vecchio

La mobilitazione dei poliziotti non ha fatto cambiare idea al governo: restano i tagli Questo doveva essere il governo law&order, tutto votato alla protezione dei cittadini, il peggior incubo per i criminali di ogni risma. Un governo, quindi, capace di destinare alle forze dell’ordine più mezzi, più risorse e più gratifiche. Ma da due anni a questa parte il film che abbiamo visto è completamente diverso: il ministro dell’economia ha pervicacemente ridotto i fondi a disposizione del Viminale e della Difesa. Tagliando il tagliabile: dalla benzina delle volanti agli stipendi dei poliziotti. L’ultimo episodio della serie riguarda la manovra che oggi la camera si appresta ad approvare in via definitiva, col ricorso all’ennesimo voto di fiducia. Fra le pieghe della relazione tecnica, infatti, si scopre che il governo si “approprierà” di 770 milioni di euro destinati al comparto sicurezza. In particolare si tratta di quel fondo alimentato ogni anno dal 2004 per finanziare il riordino delle carriere nelle forze dell’ordine. Siccome da sei anni a questa parte la tanto agognata riforma non è mai partita …

Saviano : mafia al Nord, la Lega dov'era? Castelli: basta con l'impegno a pagamento

La ‘ndrangheta si insinua nei centri di potere lombardi. Negli ospedali e nelle direzioni sanitarie, contese dalle cosche e affidate, secondo le accuse delle procure di Milano e Reggio Calabria, a uomini di assoluta fiducia. La mafia, insomma, è anche al nord, anche nel regno della Lega. Una questione che solleva una pepata polemica tra lo scrittore più impegnato sul fronte dell’antimafia, Roberto Saviano, e i vertici del partito padano. L’INTERROGATIVO DI SAVIANO – «La Lega ci ha sempre detto – ha spiegato l’autore di Gomorra a Vanity Fair- che certe cose al nord non esistono, ma l’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Lombardia racconta una realtà diversa. Dov’era la Lega quando questo succedeva negli ultimi dieci anni laddove ha governato? E perché adesso non risponde?». LA RISPOSTA DI CASTELLI – E la risposta è arrivata immediata, per bocca del viceministro Roberto Castelli: «Leggo dalle agenzie di stampa che Saviano fa alcune domande sulla Lega e si chiede perché non rispondiamo. Eccomi qua». Quindi passa al contrattacco: «Saviano è accecato e reso sordo dal suo …

"La ragnatela occulta", di Adriano Prosperi

L´inchiesta giudiziaria sulla cosiddetta P3 infligge un altro colpo al cuore del governo Berlusconi. Da ieri è indagato anche Giacomo Caliendo. Caliendo è sottosegretario alla Giustizia e va ad allungare una lista ormai molto corposa. Gli accertamenti in corso fanno attendere altre novità. Sempre ieri Marcello Dell´Utri si è rifiutato di rispondere ai magistrati, i quali hanno precisato che il suo ruolo politico nella vicenda appare di maggior rilievo rispetto a quello di Verdini. La giustizia di questo paese sta facendo il suo lavoro. Deve farlo: è importante che lo faccia perché è proprio la giustizia come ordinamento che è stata oggetto di un tentativo lungo e non privo di successi di corromperla dall´interno. Il giudice corrotto è la figura che ha sempre evocato il delitto imperdonabile di ogni sistema politico. Nei secoli passati della storia italiana ed europea lo si raffigurava oggetto di punizioni terrificanti nelle sale di giustizia. Quanto al gruppo dei corruttori che compone la nuova Loggia, esso è per tanti aspetti rappresentativo delle reti di «faccendieri» attivate dalla sfacciata esibizione di …