Giorno: 27 Luglio 2010

"Travolti dalla crisi mogli e figli stranieri rifanno le valigie", di Francesca Paci

«Per ora sono in Puglia, taglio le erbe prima della raccolta e dormo nella campagna, così metto da parte i soldi», spiega Lamine al telefono dall’entroterra salentino. Parla in dialetto bresciano come il calciatore Mario Balotelli, l’unica cosa che gli è rimasta della città lombarda in cui ha trascorso gli ultimi quattro anni lavorando come muratore: «Quando mi hanno licenziato mia moglie è rientrata in Senegal, costa meno. Ma appena ricomincio a guadagnare bene torna qui da me». Secondo una ricerca pubblicata dal Giornale di Brescia, la storia di Lamine è tutt’altro che un caso isolato. La crisi non ha risparmiato l’Eden della produttività: se la disoccupazione dei locali ha raggiunto quota 6%, quella degli stranieri è due volte tanto. Così, pare, uno su cinque ha rispedito a casa la famiglia in attesa che passi la nottata. «Mentre gli italiani affrontano la recessione con gli ammortizzatori sociali, nel caso di salariati maturi, e con il ricorso alla famiglia, se si tratta di giovani precari, gli immigrati possono solo alleggerire il proprio bagaglio rimandando temporaneamente indietro …

La crescita di un Paese passa anche attraverso un incremento del lavoro femminile

A Roma seminario Pd sulle donne, crisi e futuro del Paese. Bersani: “Il berlusconismo è segno di regressione maschilista, serve una nuova battaglia. Si alle quote rosa, ma non possono valere solo nel Partito, proponiamole al Paese” Si è svolto a Roma presso la sede nazionale del Pd, il seminario: “Le donne, la crisi e il futuro del Paese”. Ha aperto i lavori la responsabile Salute e Conferenza delle donne della Segreteria nazionale del Pd, Roberta Agostini. Ha dato un importante contributo al dibattito, tra gli altri, anche il Segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Presenti al convegno: Rosy Bindi, Presidente del Partito democratico, Cecilia Carmassi, Responsabile delle politiche della famiglia e del terzo settore del Pd, Giovanna Altieri, direttrice Ires, Linda Laura Sabatini, direttrice Istat, Annalisa Vittore, giuslavorista, Laura Pennacchi, economista, Stefania Scarponi, docente dell’Università di Trento. Hanno partecipato inoltre al seminario molte parlamentari Pd, amministratrici ed esponenti sindacali dell’associazionismo e del territorio. Roberta Agostini ha introdotto il seminario sulle donne, partendo dalla crisi economica italiana e dalle misure errate che il governo vuole …

Ennesima fiducia, il PD lascia la Camera e va a l'Aquila

Oggi il PD di fronte all’ennesima fiducia, per di più sulla Finanziaria, ha lasciato l’aula di Montecitorio e i deputati con Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini si stanno recando a l’Aquila, per richiamare l’attenzione dei giornalisti e degli italiani sulla ricostruzione che non c’è. Il governo tenta di ridurre le Camere a un ruolo formale, non ci stiamo. Avevamo preparato una giornata intera di interventi in Aula, sulla manovra, anche perché per la prima volta una delle due Camere non ha potuto cambiare neanche una virgola. Ma il governo ha voluto mettere ancora la fiducia e contingentare i tempi, quindi niente da fare per oltre 600 emendamenti. Messa la fiducia devono passare 24 ore prima del voto secondo i regolamenti parlamentari, così il PD va in Abruzzo. Avevamo promesso agli aquilani la nostra vicinanza quando hanno trovato i manganelli ad accoglierli a Roma, oggi onoriamo quella promessa. I deputati del PD saranno accompagnati dal sindaco Massimo Cialente. Alle 18 è poi prevista in piazza Duomo un’assemblea-confronto con le associazioni dei terremotati ed i rappresentanti …

"Una manovra contromano", di Manuela Ghizzoni

Intervento dell’on. Ghizzoni sulla manovra economica in discussione alla Camera Signor Presidente, da qualche giorno alcuni docenti e ricercatori hanno posto in calce alle proprie e-mail la dichiarazione che il Ministro Gelmini pronunciò per commentare la manovra il giorno stesso della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La Ministra Gelmini disse: «È una manovra coraggiosa e indispensabile per contenere la spesa, una manovra che garantisce equità, sviluppo e crescita, le promesse del Presidente Berlusconi sono state confermate; sono stati tutelati i ceti deboli, non ci sono tagli per pensioni, sanità e scuola, non ci sono tagli per i centri di ricerca e per il fondo per l’università; le infrastrutture del sapere del nostro Paese sono state salvaguardate». La scelta di questi docenti e ricercatori è quella, quindi, di poter avere sempre sotto gli occhi, quando lavorano al personal computer, la distanza siderale tra gli annunci di chi ha responsabilità politica di un Dicastero e la deludente realtà della sua incoerente azione. Con questa dichiarazione il Ministro ha voluto lanciare un messaggio rassicurante, ma infondato, sugli effetti della …

"Tempeste imperfette", di Riccardo Barenghi

C’è quella scritta da Shakespeare ma c’è anche quella in un bicchier d’acqua, poi ci sono quelle vere, che causano danni, morti e feriti, altrimenti dette cicloni, uragani, tornado. Infine esiste quella mediatica, usata e abusata dai nostri politici. In particolare, va detto, da quelli del centrodestra, forse perché hanno la fantasia più fervida o forse perché si trovano più spesso degli altri a fronteggiare guai giudiziari. La tempesta mediatica è così diventata un’espressione di moda. Se un politico, un manager, un amministratore pubblico legge sui giornali che è stato indagato, se si ritrova le sue telefonate (politicamente imbarazzanti per non dire di peggio) nero su bianco, ecco che la sua prima reazione è buttare la palla in corner, la colpa è dei giornali. L’ha fatto Scajola pochi secondi prima di dimettersi da ministro, l’ha fatto Cosentino, prima e dopo aver lasciato l’incarico di sottosegretario, lo ha fatto ieri Verdini contestualmente alle sue dimissioni dalla sua banca e subito prima di presentarsi dai magistrati, l’aveva fatto il governatore Marrazzo: «E’ una bufala». Ma tanti altri, …

"Il vero volto del conflitto afghano", di Federica Cantore

Un disastro. Questo, in una parola, il ritratto della guerra in Afghanistan emerso dai documenti segreti inviati da WikiLeaks – il portale internet fondato da Julian Assange dedicato alla pubblicazione di rapporti riservati, già autore di molti scoop – a New York Times, Guardian e Der Spiegel. 92mila documenti che tracciano uno scenario impietoso del conflitto afghano, la più importante fuga di notizie della storia militare americana. Dai documenti, che riguardano sei anni della guerra, emergono due questioni principali. La prima riguarda le centinaia di vittime civili morte per mano delle truppe americane e Nato di cui non si è mai saputo nulla, si tratta di «crimini di guerra» ha affermato lo stesso Assange; la seconda, di carattere politico, mette in luce la crescente influenza iraniana – e il sostegno di Teheran alle milizie talebane – nel paese, la corruzione del governo afgano e l’ambiguo ruolo dei servizi pachistani (l’Isi). Nei rapporti si legge poi di unità speciali incaricate di «catturare o uccidere» qualsiasi talebano senza processo, di droni Reaper telecomandati dal Nevada, e dell’escalation …

"Bossi, le tasse locali e lo scontento leghista", di Gad Lerner

Umberto Bossi gode meritatamente fama di ottimo giocatore, ma nell´estate 2010 si trova alle prese col bluff più grosso della sua carriera politica: la realizzazione dello Stato federale, il mito padano impossibile da trasferire nella realtà. Se domenica sera è incespicato in una promessa temeraria –”girare nelle casse dei nostri comuni l´Irpef e anche l´Iva”- con successiva, maldestra smentita, è perché il fondatore della Lega deve fronteggiare un malcontento diffuso sul territorio che governa ormai da quasi vent´anni. Non a caso si è lasciato trasportare dall´impeto nel corso di un comizio dedicato a negare le divisioni interne al partito, esplose per la prima volta pubblicamente. A scatenarle è stato il caso di Angelo Ciocca, recordman delle preferenze in consiglio regionale per il Carroccio, i cui contatti col capoclan calabrese Pino Neri sono stati rivelati dall´inchiesta della Procura di Milano sulla ‘ndrangheta. Il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni ha puntato il dito contro il segretario della Lega lombarda Giancarlo Giorgetti, accusandolo di avere protetto Ciocca. In precedenza era stato Calderoli a tirare per la giacca lo …