scuola | formazione

"Sotto l'ombrellone 13 mila posti", di Alessandra Ricciardi

Chi è in attesa di una chiamata a tempo inderminato come maestro nella provincia di Napoli, può scordarsela. Con 200 esuberi, di assunzioni non ve ne sarà neanche l’ombra. Quella della scuola primaria napoletana è la punta di un iceberg che riguarda il Sud, in particolare Campania, Sicilia e Puglia.
Nella tornata di assunzioni che andrà in scena nei prossimi giorni, le tre regioni in questione resteranno pressoché a stecchetto: troppe le immissioni in ruolo fatte negli anni passati, ora hanno il problema opposto, quello degli esuberi. Qualche spiraglio si apre solo per il sostegno e per classi, tipo matematica, alle medie e superiori. È quanto trapela dal ministero dell’istruzione, che conta di portare al prossimo consiglio dei ministri il decreto di autorizzazione a 13 mila assunzioni a tempo inderminato per il prossimo anno. Il dicastero guidato da Mariastella Gelmini ne aveva chieste 26 mila: 20 mila insegnanti e 6 mila Ata, ovvero ausiliari, tecnici e amministrativi. Pare che dal Tesoro la disponibilità sia arrivata ma dimezzata: salvo sorprese dell’ultima ora, le immissioni dovrebbero riguardare 10 mila insegnanti e 3 mila Ata. Agosto sarà dunque un mese ad alta tensione per i tanti precari interessati alle assunzioni e per gli uffici impegnanti nelle procedure di immissione. Che avverranno in larga misura dalle graduatorie permanenti, visto che quelle dei concorsi sono quasi ovunque esaurite. Le 10 mila assunzioni dei docenti controbilanceranno in modo parziale i 30 mila posti liberi del prossimo anno, tanti se ne stimano al netto dei pensionamenti e degli esuberi. Questi ultimi raggiungerebbero quota 10 mila, 2 mila in più rispetto allo scorso anno. Le disponibilità più consistenti si hanno nella scuola media (10 mila posti), nella superiore (oltre 7 mila cattedre vacanti) nella primaria con 6.100 e nell’infanzia 5.500.

Ragionando invece sulle regioni, il boom di assunzioni spetterebbe alla Lombardia che ha complessivamente mille posti liberi, seguita dal Veneto con 830 vacanze, la Toscana a quota 783 e l’Emila Romagna con 635 vacanze. Briciole rispetto, al trend degli anni passati, per la Campania, con 548 disponibilità, la Puglia con 500, e Sicilia, con meno di 400. Sono tra l’altro queste le regioni che hanno il numero più alto di soprannumeri (nel caso Sicilia doppio rispetto ai posti vacanti) ovvero prof assunti a tempo indeterminato ma che si ritrovano, a seguito della riforma Gelmini, senza più la cattedra di titolarità. Lettere, trattamento testi, diritto ed economia le classi più penalizzate.

Se il decreto di autorizzazione non subirà stop, gli uffici provinciali saranno messi subito all’opera, sfidando il periodo di ferie. E a rendere ancora più caldo l’agosto contribuiscono gli sviluppi del ricorso vinto in primo grado dallo Snals-Confsal contro il decreto che impone agli istituti tecnici e professionali di ridurre almeno due ore d’insegnamento alle seconde e terze classi: 5 mila i prof potenzialmente interessati dal taglio. Il Consiglio di stato, da quanto si apprende, potrebbe riunirsi a breve, il 10 agosto, per decidere in via definitiva.

ItaliaOggi 03.08.10