Mese: Febbraio 2011

"È come navigare in un mare di risorse sprecate", di Oreste Pivetta

Il lavoro negato ai giovani riguarda tutti. Un paese non dovrebbe rinunciarvi. Sacconi li rimprovera se rifiutano un lavoro manuale. Ma a chi dovrebbero rivolgersi? La stagione dei giovani appare sempre meno beata, accompagnandosi ormai diffusamente alla disoccupazione. Che un terzo degli italiani tra i quindici e i ventiquattro anni si trovi senza lavoro dovrebbe costituire un problema (o una tragedia) trasversale politicamente e sicuramente trans generazionale: riguarda tutti, anche i vecchi, che a uno straccio di pensione sono arrivati o stanno arrivando, accantonati per far largo al nulla, più che a incalzanti schiere di neo-laureati, neo-diplomati, “neo” di qualcosa, qualunque cosa. Da un capo all’altro, dai giovani ai vecchi nullafacenti, è come navigare in un mare di risorse sprecate. Tutto al macero: la freschezza, la vivacità, le aperture dei primi; l’esperienza, il mestiere dei secondi. Un paese, qualsiasi paese, non dovrebbe rinunciarvi, in nome del comune benessere. Invece capita e sicuramente capita in un paesaggio più cupo di quanto dica quel numero, perché sono tante le situazioni che occultano la realtà: la scuola vissuta …

Nucleare, obbligatorio il parere delle Regioni", di Antonio Cianciullo

La Corte Costituzionale: bisogna tenere conto degli interessi locali. Il governo non potrà saltare il confronto con i governatori come ha fatto finora. Non si può costruire una centrale nucleare senza aver prima sentito il parere della Regione interessata. Con questo verdetto la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l´articolo 4 del decreto legislativo del 15 febbraio 2010, quello sulla localizzazione degli impianti atomici e dei depositi di scorie radioattive, accogliendo uno dei 26 ricorsi presentati da Toscana, Emilia Romagna e Puglia. «Un adeguato meccanismo di rappresentazione» che «ragionevolmente bilanci le esigenze di buon andamento dell´azione amministrativa e gli interessi locali», si legge nella sentenza scritta dallo stesso presidente della Corte Suprema Ugo De Siervo, è «costituito dal parere obbligatorio, seppur non vincolante, della Regione stessa». Si riaccende dunque il conflitto istituzionale tra Stato e Regioni su un tema estremamente delicato perché senza consenso si rischia di paralizzare la politica energetica del paese. Dopo lo strappo dello scorso anno, quando il governo impugnò con successo le leggi anti atomo varate da Puglia, Basilicata e Campania, lo …

"Minzolini modello Fede", di Stefano Balassone

Che lenza quel Minzolini. Mentre tutti sbertucciano il direttore dalla carta di credito facile perché perde ascolti, arriva il gennaio del 2011 ed ecco che, almeno rispetto allo stesso mese del 2010, li riguadagna. E con l’occasione cambia, e mica poco, l’assortimento dei fans del Tg1. Le élite se ne vanno, quasi si dimezzano (molti ne acchiappa Mentana, altri proprio hanno deciso di infischiarsene dei telegiornali). Il ceto medio che guarda in alto e il ceto medio senza aggettivi paiono stabili mentre il ceto medio basso (gente che ha comunque un lavoro o una pensione) vacilla. In compenso il ceto basso accorre in massa fino a sfiorare il 42% degli spettatori del Tg1 (sono il 34% per il Tg5 e solo il 22% per il TgLa7). È questo il settore di pubblico (molto sud, molta sofferenza sociale, molta richiesta di aiuto dallo stato) che porta a Minzolini i numeri del successo di gennaio. Indovinate a chi assomiglia, dopo la cura Minzolini, il pubblico del Tg1? A quello del Tg4. E non solo per la smaccata …

Tremonti gela la mossa del Cavaliere "Non ci sono nuovi impegni di spesa", di Francesco Bei

Il ministro blocca anche le richieste del Terzo polo sul federalismo. Berlusconi punta su interventi già licenziati nei mesi scorsi: piano-casa e Sud Il leader del Pdl: “È un progetto che ci serve per andare avanti e per affrontare le urne”. Stavolta non c´è stato nemmeno bisogno di alzare la voce. Tremonti, nei quaranta minuti scarsi di faccia a faccia a Palazzo Grazioli, ha gelato gli entusiasmi del premier sulla «grande frustata al cavallo» sussurrando poche parole. Ma definitive: «Silvio, quale sia la situazione lo sai. Se non ci sono nuovi impegni di spesa per me va tutto bene, fai quello che ritieni e ti darò una mano». Se vuoi fare un po´ di rumore va benissimo, questo il ragionamento, ma soldi non ce ne sono. E del resto, come gli ha spiegato Tremonti anche ieri, il compito del governo «non è quello di fare Pil, semmai di realizzare le regole più efficaci che muovano il Pil». Insomma, non c´è niente da fare, nonostante le proteste del Cavaliere: «Giulio, su questo provvedimento mi ci gioco …

"Un museo è meglio di Google", di Francesco Bonomi

Aiuto! Aiuto! Nessuno andrà più nei musei!, potrebbe venir voglia di dire dopo aver sentito che Google metterà in rete più di mille immagini, tanto per cominciare, dei capolavori dell’arte esposti nei grandi musei del mondo ad altissima definizione. Viene da pensare a quando fu possibile cominciare a vedere i film a casa con il videoregistratore. Nessuno andrà più al cinema si disse. Ma non fu così. Quindi la gente continuerà ad andare nei musei? Sicuramente sì. Lo dice anzi proprio in una sua dichiarazione Nelson Mattos, capo della divisione di ricerca di Google Art Project, i capolavori in rete. Mates dice: «La prima volta in un grande museo ci sono stato quando studiavo all’estero: ricordo ancora l’emozione di gironzolare per quelle sale». Ecco, l’emozione di quel gironzolare, anche se il computer ci prova in tutti modi, non potrà mai essere sostituita dalla tecnologia. Così come le sensazioni di trovarsi in una sala buia in mezzo a tanta altra gente a condividere l’emozione del grande schermo cinematografico non sono mai state sostituite da nessun Vhs, …

"E sul Tg1 va in onda l´intervista brezneviana", di Sebastiano Messina

C´era una volta il videomessaggio a reti unificate, con librerie di scena e telecamere velate. Oggi anche Berlusconi s´è adeguato ai tempi: gli bastano quattro minuti all´apertura del Tg1.Un Tg1 al cui confronto il mitico telegiornale Vremia dell´era brezneviana brilla ormai per indipendenza, autonomia e spirito critico. Chi ha visto ieri sera l´edizione delle 20 ha assistito a un evento scientificamente rilevante, una mutazione genetica in diretta televisiva: il videomessaggio con intervistatore embedded. Nel pieno di una tempesta che sta squassando la sua maggioranza, mettendo in pericolo il passaggio del federalismo fiscale e la stessa sopravvivenza del governo, nel bel mezzo di una bufera giudiziaria che vede il presidente del Consiglio indagato per reati infamanti, nel cuore di uno scandalo senza precedenti sugli eccessi imbarazzanti della sua vita privata, il principale telegiornale del servizio pubblico ottiene una «intervista esclusiva» con Berlusconi, la mette in cima al suo menù dell´ora di cena, la annuncia con toni emozionati nei titoli di testa, e poi cosa gli va a domandare l´intervistatore presidenziale? La verità sui cinque milioni promessi …

"Famiglie, indietro tutta. Reddito diminuito del 2,7%", di Marco Ventimiglia

Il 2009 è periodo recentissimo,ma presi dalle incombenze quotidiane si finisce spesso per dimenticare qualche cosa di importante. Ed allora, di fronte alle cifre mostrate ieri dall’Istat che lo certificano come un anno infausto dell’economia nazionale, sarà bene riportare alla mente il volto che, in quel 2009, esibiva Silvio Berlusconi. Non è una gran fatica, perché si tratta esattamente della stessa faccia che va in onda adesso per negare l’esistenza delle notti di Arcore, solo che allora l’oggetto del diniego era un altro: la crisi. Per il presidente del Consiglio, ed a ruota il governo tutto, semplicemente non esisteva, il solito inganno mediatico mentre le fondamenta dell’economia nazionale erano molto migliori di tante altre nazioni europee. Parole, certifica ora l’Istituto di statistica, che riempivano l’etere mentre gli italiani stavano conoscendo la più significativa contrazione del loro reddito da decenni a questa parte… Dunque, i numeri dell’Istat dicono innanzitutto che nel 2009, per la prima volta in 15 anni, il reddito disponibile è diminuito. E nonsi è trattato di una flessione di qualche decimale di punto, …