Giorno: 19 Aprile 2011

Bersani: «Serve un concorso di forze ampie. C’è il rischio di vedere Berlusconi al Quirinale», di Maria Zegarelli

«Napolitano ha ragione. Io sono sicuro che la Milano democratica saprà rispondere». Il Pd rilancia: «Un’alleanza tra moderati e progressisti». «Il tramonto di Berlusconi sarà drammatico». Bersani definisce «sacrosante» le parole di Napolitano. Alle opposizioni: «Serve un’alleanza tra le forze progressiste e moderate per sconfiggere il berlusconismo». «Sacrosante e precise», le parole di Giorgio Napolitano, reale il rischio «di pericolose degenerazioni» evocate dal Capo dello Stato, perché «siamo dentro a questa degenerazione, certamente». Pier Luigi Bersani commenta così il duro monito del presidente delle Repubblica e definisce «vergognoso» l’episodio dei manifesti contro i magistrati a Milano, «le destre stanno seminando mentalità barbarica e anticostituzionale» aggiunge parlando ad una iniziativa elettorale a Civitanova Marche. È alla luce di questo che secondo il segretario dei democratici è necessaria una coalizione elettorale fra le forze progressiste e moderate del Paese, «non sante alleanze», ma un cartello forte e unito «perché se ci si divide, con un solo voto in più Berlusconi può fare il presidente della Repubblica il prossimo giro». Il Berlusconismo non si esaurirà con l’uscita da …

"Il doppio obiettivo del Colle", di Federico Geremicca

Ha aspettato un giorno, poi due, poi tre. Ha sperato fino all’ultimo che, dopo la dissociazione di questo o quell’esponente della maggioranza di governo, «l’ignobile provocazione del manifesto affisso nei giorni scorsi a Milano» (parole del Quirinale) venisse finalmente stigmatizzata dallo stesso presidente del Consiglio. Alla fine, quando ha avuto chiaro che questo non sarebbe accaduto, la decisione: e stavolta non una nota di critica per i toni e i modi, non un generico invito alla moderazione e nemmeno un messaggio alle Camere oppure al Paese. Piuttosto, il passo più istituzionale possibile, un’iniziativa che coinvolgerà e rappresenterà tutte le istituzioni: comprese quelle che mai avrebbero voluto che il prossimo Giorno della Memoria (9 maggio) venisse dedicato alle vittime del terrorismo, magistrati in testa a tutti. Attesa da molti e temuta da altrettanti, ecco – dunque – la mossa del Quirinale. Che il Capo dello Stato intervenisse di fronte all’ormai incontrollabile escalation polemica in materia di giustizia era inevitabile: più difficile – piuttosto – era scegliere modi e toni capaci di evitare che a scontro si …

"Spunta una leggina per «salvare» anche Dell’Utri e Cosentino", di Claudia Fusani

Una nuova leggina. Questa volta per togliere dagli impicci il senatore Marcello Dell’Utri e l’ex sottosegretario Nicola Cosentino. La proposta prevede l’introdurre nel codice penale del reato di concorso esterno in associazione mafiosa (che non esiste in quanto reato) e di fissare le pene al massimo in cinque anni (oggi il reato è parificato all’associazione mafiosa e la pena ha un minimo di 7 anni). Un tetto che, se la norma dovesse essere approvata in pochi mesi, cancellerebbe la condanna per il senatore Dell’Utri, condannato in secondo grado per concorso esterno a 7 anni, e darebbe una bella mano d’aiuto all’onorevole Cosentino il cui processo, sempre per concorso esterno, è appena cominciato in primo grado. Il promotore non è il solito onorevole avvocato della folta schiera di penalisti presenti tra Camera e Senato nei banchi del Pdl ma il senatore di tradizione liberale Luigi Compagna che rifiuta a priori di essere catalogato tra gli estensori delle leggi ad personam. Precisa: «Voglio bene sia a Dell’Utri che a Cosentino ma entrambi sono all’oscuro della mia iniziativa». …

"Ecco la nuova stangata, illegittimi i decreti sugli organici", di Antimo Di Geronimo

Il Tar lazio condanna il ministero per i provvedimenti sui tagli. I decreti sugli organici di quest’anno e dell’anno scorso, che hanno portato a oltre 60 mila tagli, sono illegittimi: mancano i pareri delle commissioni parlamentari competenti. Lo ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza depositata il 14 aprile scorso (3251/2011). Il provvedimento non avrà effetti sul numero delle classi fin qui attivate, per via del principio del legittimo affidamento, che fa salvi tutti i provvedimenti formati dall’amministrazione nell’anno in corso e nel decorso anno scolastico. Ma potrebbe ingenerare azioni risarcitorie da parte di docenti trasferiti d’ufficio per effetto degli organici disegnati dai decreti annullati. Si tratta peraltro di ipotesi meramente astratte e di difficile realizzazione. Perché per intentare un’azione risarcitoria bisogna dimostrare la lesione del proprio interesse. E poi bisogna fare i conti con i termini e con la giurisdizione. Insomma, è assai probabile che rimanga tutto come se nulla fosse successo e che la questione venga sanata con la richiesta e l’acquisizione dei pareri alle commissioni parlamentari omessa nei relativi procedimenti. …

"Quel pirla che governava Milano", di Michele Serra

La Moratti promette una città finalmente nuova e moderna, inducendo a chiedersi chi sia stato sindaco finora. Ma la campagna elettorale guarda tutta al futuro: è a buon punto la scritta in polistirolo ‘EXPO’ da issare su un edificio a caso della periferia. Il sindaco di Milano Letizia MorattiMilano sta vivendo una febbrile vigilia elettorale. Il sindaco Letizia Moratti dispone, per la propaganda, di una somma così esorbitante che il suo avversario Pisapia le ha proposto di finanziare, già che c’è, anche la campagna dell’opposizione. Strategia. La strategia elettorale di Letizia Moratti è allo studio degli analisti politici di tutto il mondo. Promettendo una Milano finalmente nuova e moderna, induce l’elettore a chiedersi chi è il pirla che l’ha governata fino adesso. Si tratta di un abile stratagemma per mettere la Moratti comunque al centro della scena politica milanese, a poche settimane dalle elezioni. Per perfezionare anche nei minimi dettagli il suo piano, la stessa Moratti straccia i suoi manifesti elettorali davanti ai fotografi e li sostituisce con altri, perfettamente identici. Expo. E’ ovviamente il …

Insegnanti precari, la doppia morale della Lega

Bastico e Ghizzoni: “Non si capisce come si possa tagliare il ramo sul quale i precari siedono e al contempo presentarsi come vessilliferi dei loro diritti”. La sen. Mariangela Bastico e l’on. Manuela Ghizzoni replicano alle dichiarazioni del sen. Pittoni della Lega fatte durante l’assemblea dei precari al Muratori. Ecco la loro nota. «Proprio non riusciamo a capire la logica del senatore leghista Pittoni. Il parlamentare leghista viene a Modena a raccontare ai precari della scuola che la Gelmini “si sta battendo per stabilizzarli”. Noi ci chiediamo: come è possibile dare loro una reale opportunità di inserimento in ruolo se nel prossimo anno scolastico dovranno essere cancellate altre 19 mila 400 cattedre nella scuola (a Modena nello gli organici dovranno calare di 121 unità)? Qualcuno evidentemente non ha spiegato a Pittoni che il semplice turn over sul pensionamento non risolve il problema. Viene da chiedersi l’origine di questo improvviso interesse di Pittoni e della Lega per le sorti dei precari. Dov’era il suddetto senatore nel luglio del 2008 quando si convertì in legge il decreto …

"Il Quirinale in campo", di Giuseppe D'Avanzo

Dinanzi alle parole violente e alle iniziative aggressive di un uomo che ha preso dimora stabile nell´inimicizia, si attendeva una parola saggia del presidente della Repubblica. Una parola che potesse indicare a tutti – e soprattutto a Silvio Berlusconi – un limite. Il confine insuperabile per una democrazia e per le istituzioni che la governano prima che quell´inimicizia privatissima e ostinata e ossessiva le distrugga. Prima che la stessa identità del sistema diventi rovina, macerie. Quella parola saggia ora è arrivata dal Quirinale. Con una lettera al vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, Giorgio Napolitano ha deciso di dedicare «il Giorno della Memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi» (il 9 maggio) ai servitori dello Stato che hanno pagato con la vita la loro lealtà alle istituzioni repubblicane. «Tra loro – scrive il capo dello Stato – si collocano in primo luogo i dieci magistrati che, per difendere la legalità democratica, sono caduti per mano delle Brigate Rosse e di altre formazioni terroristiche». Ricordiamone i nomi: Emilio Alessandrini, Mario Amato, Fedele Calvosa, Francesco Coco, …