Giorno: 23 Aprile 2011

"Il ministro senza vergogna e senza portafoglio", di Marco Cattaneo*

Martedì, a Ballarò, il ministro Mariastella Gelmini ha vantato – di passaggio – l’approvazione del Piano Nazionale della Ricerca “che prevede un miliardo e quattrocento milioni di euro da spendere nei prossimi tre anni”. Il PNR 2011-2013, in effetti, era stato presentato il giorno prima, con due tavole rotonde dalla composizione almeno in parte imbarazzante. Al di là della presenza dei presidenti dei maggiori enti pubblici di ricerca (che dovrebbe essere un’ovvietà, ma non c’è da scommetterci), brillano per competenza l’introduzione di Maurizio Gasparri e la moderazione delle tavole rotonde, affidata a Bruno Vespa, capace di passare con la consueta eleganza dall’epigenomica alla comunicazione con l’Aldilà (per chi si fosse perso il tema della puntata di Porta a Porta di ieri). So che era presente qualche collega della stampa, ma noi non siamo stati invitati. E, data la parata di premi Nobel, c’è quasi da vantarsene. Allora, per curiosità, siamo andati a vedercelo il Programma Nazionale della Ricerca sbandierato dal Ministro come un’azione che avrebbe “l’obiettivo di allineare la spesa italiana per la Ricerca alla …

"I diritti dei nati qui", di Khalid Chaouki

Basta parole. Vogliamo vedere i fatti. Le seconde generazioni figli di immigrati scendono in piazza insieme al Forum Immigrazione del Partito Democratico il prossimo mercoledì 27 aprile alle ore 11 davanti a Montecitorio per protestare contro la sparizione della proposta di riforma della legge sulla cittadinanza dal dibattito parlamentare. Circa un milione di ragazzi e ragazze, figli di immigrati nati o cresciuti in Italia, non possono più sopportare una grave ingiustizia che fa di loro dei perenni stranieri in attesa di cittadinanza nell’unico paese che effettivamente essi riconoscono ormai come la loro prima patria. Per lunghi diciotto anni una ragazza nata a Roma e colpevole di essere figlia di genitori filippini deve fare la fila in Questura e chiedere il rinnovo del permesso di soggiorno nel Paese in cui è nata. Questa è la condizione di umiliazione a cui sono sottoposti i figli della cosiddetta seconda generazione, esclusi dal diritto di essere cittadini italiani a causa di un arcaico concetto di cittadinanza basato sul legame di sangue. L’Italia non può più permettersi una legge così …

"Contratti, un altro round alla Fiom", di Enrico Marro

Per i metalmeccanici esistono due contratti nazionali di lavoro pienamente validi: quello del 2008 firmato da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil e quello del 2009, sottoscritto da Fim e Uilm, ma non dalla Fiom. Lo ha già affermato la scorsa settimana il giudice del lavoro di Torino nella sentenza sul ricorso promosso dalla Fiom contro la Bulloneria Barge. Ma ieri lo ha ribadito una sentenza del tribunale di Modena, sempre su ricorso della Fiom, che questa volta tocca 7 note aziende: Emmegi, Maserati, Rossi, Glem Gas, Ferrari, Case New Holland e Titan. Tre di queste, Maserati, Ferrari e Case New Holland, fanno parte del gruppo Fiat. Gruppo al quale si è rivolta ieri la leader della Cgil, Susanna Camusso, chiedendo all’amministratore delegato, Sergio Marchionne, di «riaprire il confronto» . Nella sentenza di Modena, il giudice Carla Ponterio, accogliendo le richieste della Fiom, ha condannato le 7 imprese per «condotta antisindacale» per due motivi: 1) Hanno sostituito illegittimamente il contratto “separato”del 2009 a quello del 2008 che era ancora vigente (scade il 31 dicembre 2011). Ci sono …

Precaria, incinta, licenziata. "Non chiedevo la luna", di Emanuele Di Nicola

Katia ha 36 anni. Dottorato e master. Dopo 5 anni di contratto a progetto con mansioni da dipendente, Italia Lavoro la manda a casa al sesto mese di gravidanza. “Mi chiedo cosa potrò offrire a mia figlia”. E’ una società del ministero del Lavoro gestita con soldi pubblici. Ma non esita a licenziare una donna incinta al sesto mese di gravidanza, insieme a molti altri lavoratori. Una situazione davvero paradossale quella dell’agenzia Italia Lavoro, che adesso rischia di perdere i ricorsi e pagare i risarcimenti con i soldi dei cittadini italiani. All’interno di questo caso, poi, c’è la vicenda personale di Katia Scannavini: 36 anni, laureata con master, mandata a casa dall’agenzia dopo cinque anni di contratto a progetto, in piena gravidanza. A lei abbiamo chiesto di raccontarci come sono andate le cose. Com’è iniziata la tua vicenda? Sono arrivata nel 2006 in Italia Lavoro, agenzia totalmente partecipata dal ministero dell’Economia, che prende commesse dal ministero del Lavoro. Sono laureata in Sociologia, con un master in immigrazione e dottorato di ricerca. Cinque anni fa sono …

«Il premier ha paura di tutto, sa di avere perso i consensi», di Claudia Fusani

Il vicepresidente dei senatori pd: così trasforma la democrazia parlamentare in un regime camuffato. Senatore Zanda, l’ultima è che il governo presenta un decreto per sminare anche il referendum sull’acqua. Il premier teme anche questo? «Berlusconi è in una fase in cui ha paura di tutto: del referendum perchè può diventare un sondaggio a favore o contro la sua persona; del voto a Milano; di Tremonti e di Galan; di Scilipoti tanto che scrive le prefazioni al suo libro; dei giudici di Milano, di Ruby e delle ragazze che la sera andavano a Arcore». Paura di cosa? «Di non trovare più il consenso che racconta ancora di avere». Come definire i tentativi di levare di mezzo i quesiti referendari, strumento di controllo fondamentale del cittadino elettore? «Sono pezzi di una tecnica collaudata per trasformare una democrazia parlamentare in un regime camuffato». E gli altri pezzi della strategia? «La fine del Parlamento che come ha giustamente osservato il presidente uscente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo non fa più le leggi ma converte e vota solo …

"Lo strano asse Letizia-Lega", di Elvira Pollina

La Moratti prova a chiudere il caso manifesti ma gli ultrà del Pdl (e l’autore) non le danno tregua. Tutti contro tutti nel centrodestra milanese. In mezzo Letizia Moratti, che da qui al giorno del voto si gioca due partite: una contro Giuliano Pisapia, l’altra contro quel centrodestra che sta rendendo la sua campagna elettorale ancora più complicata. A chi ha avuto modo d’incontrarla in questi giorni non ha nascosto la preoccupazione di arrivare al ballottaggio in queste condizioni. Il caso Lassini ha fatto scoppiare le contraddizioni. Ieri il sindaco ha ribadito di averne ottenuto la testa e ha reso pubblica la lettera con cui lo stesso Lassini rinunciava al posto in consiglio comunale in caso di elezione. Nei fatti, però, l’autore dei manifesti “Via le Br dalle procure” non solo resta candidato, ma incassa la solidarietà (mai smentita) di Berlusconi, e, complice la campagna di sostegno del Giornale, mette le mani avanti. «Se i milanesi mi votano, siederò in consiglio comunale» spiega il primo cittadino di Turbigo, diventato la bandiera dei falchi berlusconiani stile …

"Il vilipendio al potere", di Mario Pirani

Quanto più esplode con voluta sfrenatezza l´odio berlusconiano per le garanzie costituzionali, tanto più un nutrito gruppo di opinion makers si prodiga in deprecazioni per le reazioni risentite dell´opposizione. Quasi quest´ultima, invece di far finta di nulla, come conviene ai gentiluomini, si abbandonasse ad una altrettanto rabbiosa e biasimevole violazione del galateo politico. Non è neutrale questa raffigurazione. Anche quando è delineata in buona fede essa presuppone la rimozione delle caratteristiche devastanti della situazione italiana. Si ignorano le degenerazioni tipiche del berlusconismo e si finge di assimilarle a quelle sussistenti nei normali contenziosi politici d´oltre frontiera. Il panorama preferito da questi pittori della domenica nel dipingere i loro affreschi fintamente ingenui è quello che rappresenta gli italiani nella loro essenza fisognomica come tutti eguali, berlusconiani e avversari del premier, distinti solo dal secolare spirito di parte che dai tempi dei Guelfi e dei Ghibellini li ha sempre spinti ad azzannarsi fra loro con quella esasperazione partigiana che sopravanza un pacato esame delle ragioni altrui. Se, invece, analizzassero con fredda oggettività le linee del contendere si …