Giorno: 5 Aprile 2011

Conflitto di competenza. Il caso Ruby affidato al Tribunale dei Ministri

Castagnetti: “Volete che oggi il Parlamento dica che Ruby è la nipote di Mubarak? C’è un limite per tutto e per tutti che non può essere superato, quello del buonsenso e della responsabilità”. Cosa non si fa per salvare il premier da tutti i processi pendenti a suo carico. Oggi alla Camera la maggioranza ha fatto passare l’ennesimo strappo alle istituzioni dopo il voto sul conflitto di attribuzione tra il Tribunale dei Ministri e quello di Milano sul caro Ruby. Con 314 sì e 302 no, il Pdl, la Lega e i Responsabili hanno blindato Berlusconi dal giudizio dei Pm milanesi lasciando la competenza al solo Tribunale dei Ministri. Ecco l’intervento di Pierluigi Castagnetti in Aula: Signor Presidente, ho molto rispetto per il parere espresso a maggioranza dalla Giunta per le autorizzazioni, che ho l’onore di presiedere, ma ciò non mi impedisce di esprimere la mia opinione. La mia, anzi, la nostra opinione è che il provvedimento che la Camera si accinge ad assumere sia totalmente privo dei presupposti di legittimità. Non è vero, infatti, …

Scuola: altro che tempo pieno, dal governo solo il “mezzo servizio”

I deputati del PD dell’Emilia-Romagna hanno presentato una interrogazione al ministro Gelmini per chiedere la nomina di nuovi Dirigenti Scolastici. Nel prossimo anno scolastico 330 scuole dell’Emilia-Romagna rischiano di avere un Dirigente Scolastico a “mezzo servizio”. Questo denunciano i deputati del PD regionale che hanno presentato una interrogazione al ministro Gelmini – prima firmataria, l’onorevole Manuela Ghizzoni – chiedendo tempi e modalità del concorso che dovrebbe nominare i nuovi Dirigenti. L’attesa per il nuovo concorso, che dovrebbe bandire oltre 2.800 posti a livello nazionale, si protrae ormai da alcuni anni. Una situazione insostenibile, “una gravissima e annosa carenza di Dirigenti Scolastici – si legge nel testo dell’interrogazione – che determina nocumento al buon funzionamento delle autonomie scolastiche, costrette ad uno stato di sofferenza gestionale ed istituzionale”. Le scuole vacanti sono infatti tuttora affidate a Dirigenti di altri istituti, che svolgono in regime supplenza le proprie funzioni. Un “mezzo servizio” che non può diventare la regola e che conferma il tetro proposito del governo di “affossare la scuola pubblica”, commenta Ghizzoni.

"Deputata insultata perchè disabile i docenti si appellano all'Europa", di Ilaria Venturi

I professori universitari degli atenei italiani chiedono una inchiesta e la censura per il parlamentare della Lega che ha insultato l’onorevole Ileana Argentin (Pd). Con una lettera si appellano al presidente della Repubblica Napolitano, al presidente dell’Unione europea Barroso e al presidente della Camera Fini. Promotore il pedagogista Andrea Canevaro dell’università di Bologna. Tra i firmatari i presidi di Scienze della formazione e docenti degli atenei di tutta Italia. Durante la seduta parlamentare del 31 marzo, la deputata Pd Ileana Argentin è stata insultata da un deputato della Lega, Massimo Polledri, in quanto tetraplegica. VIDEO Insultata la deputata disabile Quel gesto ha profondamente indignato la società civile e oggi i docenti universitari, in particolare di Scienze dell’educazione, reagiscono con un appello che in poco tempo ha già raccolto centinaia di firme: “Non bastano le scuse, noi chiediamo una seria inchiesta e un’azione di censura nei confronti dei parlamentari coinvolti in questi fatti”. Così si legge nell’appello inviato al presidente Napolitano, al presidente dell’Unione europea Barroso e al presidente della Camera Fini. Di seguito il testo …

"Il Pd intercetti il vento ecologista", di Sergio Gentili

Il grande balzo dei Gruenen tedeschi (verdi), la flessione del Spd, il tracollo dei liberali e l’arretramento del partito della Merkel rappresentano la cifra del risultato elettorale dei due Lander che sono andati al voto pochi giorni fa. Il dato ha una sua importanza per le tendenze elettorali che mette in luce, da una parte le difficoltà serie dei liberali e delle destre, dall’altra la difficoltà e le divisioni della sinistra. Questi orientamenti sembrano manifestarsi anche in altri paesi europei e parlano di un affanno delle grandi “famiglie” politiche e delle forze al governo di fronte alla crisi economica, sociale e diplomatica dell’Europa. La crescita elettorale dei verdi tedeschi rappresenta un dato significativo su cui la drammatica vicenda di Fukushima ha inciso ma non in maniera determinante, essendo piuttosto il risultato di una lunga pratica d’impegno ecologista e di una percorso politico che ha fatto superare una visione minoritaria, di sola denuncia e di nicchia, rendendo i Gruenen un partito di governo a tutto campo. Il loro pensiero ecologista ha prodotto una nuova visione dell’economia …

Dov’è l’Italia? (Newsletter n° 3 – marzo 2011)

In fondo a destra, proprio sull’orlo del baratro, verrebbe da rispondere all’interrogativo posto dal titolo di questo editoriale. E l’ha condotta lì una maggioranza, solo parlamentare e non più nel Paese, prona agli interessi del suo Capo e attaccata alla poltrona come un’ostrica avvinghiata allo scoglio. Ci siamo lasciati alle spalle un mese che avrebbe dovuto celebrare l’orgoglio nazionale nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, e che invece ha visto forze di governo mortificare la patria. Un mese che si è concluso con il vergognoso spettacolo delle istituzioni offese da una destra che non ha il minimo senso dello Stato e da un Presidente del Consiglio che continua a scambiare le regole della democrazia con quelle del mercato delle coscienze e della compravendita di parlamentari e ministri per salvaguardare i suoi interessi personali, mentre gli italiani stanno sempre peggio. Ma il Paese reale non è più rappresentato da questa maggioranza, che da mesi ormai non governa e sfregia le istituzioni, obbligandole a torsioni inaudite. L’Italia di cui andare orgogliosi è quella scesa in piazza a difesa …

"Ribellarsi all’instabilità", di Luciana Cimino

I giovani precari prendono la parola. Lo faranno sabato 9 aprile manifestando in tutto il Paese. «Il nostro tempo è adesso», lo slogan. Iniziative senza bandiere politiche in quasi trenta città. Una generazione espulsa dalla vita produttiva e sociale del paese che vuole riprendersi la scena pubblica. Sono respinti dal mercato del lavoro, che quando li accetta lo fa solo a condizioni paraschiavistiche, sono impossibilitati a formarsi una famiglia, ad avere una casa, a coltivare passioni e sogni. Non hanno uno stipendio e non avranno una pensione. Sono i precari italiani. Un’intera generazione, ma c’è chi dice siano due (se si includono tutti quelli che il posto lo hanno perso causa crisi), finora silente ma che adesso si compatta dietro l’appello lanciato in rete dal comitato «Il nostro tempo è adesso» e scende in piazza. Anzi, nelle piazze. Il 9 aprile a Roma, (dove è prevista la manifestazione principale con un corteo che partirà alle 14 da piazza della Repubblica destinazione Colosseo) così come a Milano, Torino, Firenze, Napoli, Palermo, Catanzaro. E in altre 28 …

"Biblioteche. La Braidense senza lampadine e Manzoni si legge al buoi", di Michele Smargiassi

In mutande e reggiseno tra incunaboli e cinquecentine. Uno spogliarello, e nella Sala Teologica, per giunta. Ma persino Maria Teresa d´Austria, la fondatrice della Biblioteca Braidense, sarebbe stata d´accordo. «Con quello spot della Golden Lady abbiamo sistemato e ridipinto gli infissi e sostituito i vetri rotti». Aurelio Aghemo era da poco soprintendente: «Non fu un sacrificio. La sala restò chiusa un giorno solo, fecero tutto con grande velocità e rispetto per il luogo. E la modella, una ragazza francese, devo dire, era bellissima…». La cultura si arrangia anche così, nell´Italia dei tagli che vanno, e vengono, e magari rivanno, del doman non v´è certezza, quest´anno dalla vergogna del disastro ci ha salvato una fermata al distributore di benzina, due centesimi d´accise in più sul litro per salvare il genio italico, ma cosa accadrà con la prossima finanziaria nessuno lo sa, si naviga a vista. E allora perché scandalizzarsi se ci si adatta ingegnosamente a sopravvivere nella precarietà, facendosene una ragione, quasi una filosofia. Sulla parete dietro la scrivania del suo ufficio, Aghemo ha appeso un …