Giorno: 4 Aprile 2011

Emergenza giustizia, parlamentari del Pd ricevuti in Tribunale

Hanno consegnato una lettera aperta nella quale riaffermano l’impegno “a favore di una riforma vera della giustizia che risponda alle esigenze dei cittadini, non di un solo uomo”. Una delegazione del Pd ha incontrato oggi il Presidente del Tribunale Eleonora De Marco e il Procuratore della Repubblica di Modena Vito Zincani. Il sen. Giuliano Barbolini, l’on. Manuela Ghizzoni e l’on. Giulio Santagata, accompagnati dal segretario provinciale del Pd Davide Baruffi, hanno consegnato al presidente De Marco e al Procuratore Zincani il testo di una lettera aperta nella quale i parlamentari modenesi riaffermano il loro impegno “a favore di una riforma vera della giustizia che risponda alle esigenze dei cittadini e non di un solo uomo”. L’iniziativa fa seguito all’interrogazione, presentata dai deputati modenesi del Pd al ministro della Giustizia Alfano, sulla preoccupante situazione del Tribunale di Modena. Le carenze più gravi – sottolineano i parlamentari – riguardano il personale amministrativo: rispetto al previsto organico di 119 unità nel 2005, si è passati a 112 nel 2007, con un’ulteriore riduzione fino a 105 unità nel 2010. …

"Lega di lotta non di governo", di Ernesto Galli della Loggia

La crisi della leadership berlusconiana a stento riesce a mascherare un’altra crisi che sta esplodendo in questi giorni: la crisi della Lega. È la crisi che è raffigurata come meglio non si potrebbe dalla foto di quella rete del campo profughi di Manduria, semiabbattuta e superata d’un balzo da centinaia di tunisini poi dispersisi nei dintorni . Con l’incisività perentoria delle immagini essa mostra l’impotenza di un ministro leghista dell’Interno, Maroni, che, molto bravo ad arrestare mafiosi e camorristi, non sa invece che pesci pigliare proprio sul tema forse più caro alla propaganda e all’ideologia del suo partito: quello dell’immigrazione. Bossi ha un bel dire agli immigrati «fuori dalle palle» . Il suo ministro non è capace neppure di trattenerli dietro una rete: non dico neppure, naturalmente, di respingerli in mare lasciandoli al loro destino, così come invece, ascoltando le grida di Bossi, qualche ingenuo e feroce leghista forse si è immaginato che potesse accadere. Ma evidentemente un conto sono i comizi a Pontida, un altro conto fare seguire alle parole i fatti. La verità …

Franceschini: «Contro le leggi ad personam serve un grande patto tra le opposizioni», di Corrado Castigione

Un grande patto tra le opposizioni per contrastare «un governo incapace» e le leggi ad personam, senza troppe dietrologie sulle alleanze future e quello che verrà dopo: il capogruppo alla Camera del Pd Dario Franceschini rilancia la proposta alla vigilia di un momento caldo sul fronte della giustizia. Conflitto d`attribuzione per la vicendaRuby, prescrizione breve e responsabilità civile per le toghe: sarà una settimana intensa. Il Pd come si prepara ad affrontarla? «Sarà un`altra settimana di schiaffi agli italiani. Non è possibile che di fronte a problemi così gravi come quello della Libia e dell`immigrazione il Parlamento debba essere costretto a confrontarsi su tutt`altro. Tutti temi che interessano solo Berlusconi. È un punto che è diventato insopportabile». E perciò la tentazione dell`Aventino può prendere corpo? «Niente affatto, questa tentazione non mi sfiora neppure. Ce n`è già stato uno nella storia d`Italia e sappiamo com`è finita. Piuttosto continueremo a dare battaglia su tutto, perché certe porcherie non si realizzino. I risultati poi arrivano sempre. È per questo che gli elettori ci hanno votato. Fin quando sarò …

"Sciupone l'Africano", di Umberto De Giovannangeli

Sciupone l’Africano» prova a conquistare la Tunisia. Silvio Berlusconi «sbarca» oggi a Tunisi con cento milioni di euro di «crediti di aiuto», una dozzina tra motovedette e fuoristrada come «cadeau» promessi e la riproposizione di un must pubblicitario di cui il Cavaliere si è giovato per nove volte in nove anni: il «piano Marshall» , adattato a iniziative internazionali e a progetti per casa nostra (dalla Somalia all’Abruzzo, dalla Palestina al Sud d’Italia, dalla Sardegna al Maghreb…). Con due comuni denominatori: per lo più si tratta di impegni millantati e mai mantenuti, e in alcuni casi sono soldi delapidati, finiti nelle tasche di dittatori sanguinari ovvero di famelici corrotti e corruttori stranieri e autoctoni. Con la Tunisia, «Sciupone l’Africano» prova a riprodurre lo «schema libico», contenendosi, però, nella cifra elargita, anche perché i nuovi governanti tunisini non sono affidabili, per il Cavaliere e il suo entourage, come lo era l’«amico Ben Ali», il despota costretto a fuggire dalla insurrezione popolare. Cento milioni di euro non sono una mancia, anche se le autorità di Tunisi si …

"L'Aquila 2 anni dopo è quasi immobile: macerie nel centro, in crisi persino le imprese dell'edilizia", di Paolo Bricco

«Ascoltami, Anto’. Se tu fai mettere due euro per visitare il santuario, fanno 40mila d’incasso all’anno. Solo dal Canada, ne arrivano mille. Quelli sono molto devoti», spiega al suo commensale il prete mentre beve un bicchiere di vino rosso. All’altro tavolo, un quarantenne sbrana il piatto di maccheroni alla pecorara e dice a due commensali che annuiscono in silenzio: «Qui non c’è niente da fare. L’ultima fattura ho impiegato sei mesi a incassarla». All’Aquila, a due anni dal terremoto, è così. Tutti parlano di soldi. Soldi che dovrebbero esserci, che chissà forse ci sono, che mannaggia non ci sono. Il 6 aprile del 2009 il sisma ha distrutto la città. Da allora L’Aquila è sotto una cappa di vetro e di polvere. Immobile. Ferma. Un’immagine antitetica rispetto all’attivismo febbrile dei mesi successivi alla tragedia, quando l’adrenalina della prima ricostruzione evitò agli aquilani di affrontare le rigidità dell’inverno nelle tendopoli. La crisi economica internazionale non ha aiutato la città a risollevarsi. Ma ci sono cose che c’entrano poco con i mercati internazionali. I fondi erogati per …