Giorno: 22 Aprile 2011

"Marchionne brucia i tempi, Torino si avvicina a Detroit", di Gianni Del Vecchio

Il Lingotto sale al 46 per cento di Chrysler. Così controlla il gruppo Usa. Che la Fiat sarebbe diventata americana, lo si sapeva ormai da un bel pezzo, almeno dall’audizione parlamentare di Sergio Marchionne a metà febbraio. Che «la tappa storica», come l’ha definita John Elkann, potesse essere conquistata prima di Pasqua, invece nessuno poteva neanche immaginarlo. Così, fra lo stupore generale, da ieri mattina il gruppo automobilistico torinese controlla di fatto la Chrysler. Il tutto grazie a un accordo secondo il quale la Fiat eserciterà un’opzione call (la facoltà di acquisire il gruppo di Detroit) sul 16 per cento delle azioni degli americani, salendo così dal 30 per cento attuale al 46, percentuale che permetterà a Torino di avere quasi la maggioranza assoluta. Per quest’ultima, poi, c’è poco da aspettare: secondo gli accordi presi col governo americano, Marchionne potrà salire gratis di un ulteriore 5 per cento nel momento in cui riuscirà ad assemblare un’auto ecologica negli Stati Uniti, cosa che dovrebbe avvenire non più tardi di fine anno. Il costo dell’operazione è diviso …

"Le nostre donne violentate dai soldati per ordine del raìs", di Pietro Del Re

I medici: “Negli ospedali decine di stuprate”. C´è chi dice che le violenze sono usate per impedire ai mariti di combattere. L´accusatore è un omino elegante e canuto, con gli occhiali cerchiati d´oro e uno zucchetto rosso in testa, che quasi sfigura tra gli shabab del 17 febbraio, gli insorti della Cirenaica, sempre più giovani e sempre più stanchi, vestiti con jeans sfondati e giubbotti militari. Secondo Mahoammed El Tajuri, per portare a compimento la loro strategia bellica, i mercenari del Colonnello Gheddafi stuprano sistematicamente le donne nella porzione orientale del Paese. Racconta El Tajuri: «L´hanno fatto a Bin Jawad, Ras Lanuf, Brega e Ajdabiya, tutte località dove le linee del fronte sono cambiate rapidamente. I mercenari che abbiamo catturato ci hanno spiegato che i generali del Colonnello li avevano incitati a compiere ogni tipo di scempio, dicendo loro le seguenti parole: “Tutto quello che troverete lì sarà vostro, potrete quindi rubare, massacrare e stuprare a vostro piacimento”». Incontriamo El Tajuri al checkpoint orientale di Ajdabiya che attraversa solo chi va a combattere e dove, …

"Nel paese di Ponzio Pilato", di Ezio Mauro

Siamo così arrivati al dunque: la Costituzione nella sua essenza, nei suoi princìpi, nel suo fondamento. Quindi la natura della Repubblica, l´equilibrio tra i poteri che si bilanciano a vicenda, il concerto istituzionale che dovrebbe dare forma repubblicana alla democrazia quotidiana del nostro Paese. Questo è il senso – più simbolico che concreto, per ora, e tuttavia oltremodo significativo – dell´ultima iniziativa della destra berlusconiana: riscrivere l´articolo 1 della Carta Costituzionale, per sovraordinare gerarchicamente il Parlamento agli altri poteri dello Stato. Come al solito, e come avviene normalmente per ogni legge ad personam, si parte con un test, perfettamente coerente con i propositi del leader, ma tecnicamente irresponsabile. In questo caso è una proposta firmata da un deputato del Pdl che si muove «a titolo personale», senza impegnare direttamente il partito, in modo che il vertice possa saggiare le reazioni e decidere poi se cavalcare fino in fondo l´iniziativa o attenuarla, o farla cadere. O più semplicemente, come ha fatto ieri Berlusconi, prendere le distanze dal modo e dal momento della proposta, non certo dalla …

"Premier obbligato a sostenere il ministro", di Stefano Folli

Dopo il lungo colloquio di ieri sera a Palazzo Grazioli, si può concludere che allo stato non esiste un «caso Tremonti» nel Governo. Il che non significa che tutti i problemi tra il presidente del Consiglio e il suo ministro dell’Economia siano stati risolti. Significa però che, se il chiarimento era necessario, un incontro di oltre due ore rappresenta senza dubbio un bel passo avanti. Tremonti ne ha ricavato il sostegno del premier al suo operato. E sarebbe stato inverosimile il contrario, considerando la cornice europea dentro la quale si collocano le scelte di politica economica. Ne ha ricavato anche una sostanziale solidarietà rispetto al malessere serpeggiante contro la «tirannia» di via XX Settembre. Si poteva immaginare che Berlusconi coprisse o persino alimentasse i revanscismi anti-Tremonti della maggioranza. In apparenza non è così. Per cui si procede con l’agenda fissata e ai primi di maggio dovrebbe vedere la luce il famoso pacchetto che comprende fra l’altro la bozza di riforma fiscale. Tutto risolto, dunque? Non proprio. Di sicuro ieri è stata una giornata importante. Si …

"Prova Invalsi. Si deve fare, ma Gelmini cambi registro", di Francesca Puglisi e Giovanni Bachelet

Valutare la scuola. Il sistema va rafforzato, ma finanziato. Il ministro fa esattamente il contrario, salvo poi denigrare chi lavora nell’istruzione. Presidi, insegnanti, bidelli…A proposito del dibattito sulla prossima somministrazione delle prove Invalsi, la situazione è questa. Alcuni sostengono che non sia obbligatoria in quanto non rientra fra le mansioni degli insegnanti, e quindi, se non è l’Invalsi a pagarli per questo lavoro extra (cosa che dovrebbe fare), vanno pagati con i fondi della scuola e, se ciò non accade, hanno diritto di rifiutarsi. Il rifiuto, dal punto di vista sindacale, potrebbe avere fondamento. Ma è certo che l’Invalsi non abbia soldi per pagare tutti gli insegnanti che dovrebbero somministrare le prove (se fossero solo centomila insegnanti a soli 10 euro a testa farebbe già piú di un milione). Il Governo “del W il merito”, con l’ultima finanziaria, ha tolto un quarto dei già magrissimi finanziamenti dell’Invalsi: avevano 4 milioni l’anno che coprivano poco piú degli stipendi dei dipendenti e collaboratori; da quest’anno ne hanno 3 e da poco sono diventati 2.7 per via di …

Il grottesco paradosso dei "manuali di Stato", di Carlo Galli

C´è qualcosa di grottesco, ma anche di terribile, nella proposta di legge che alcuni parlamentari di destra hanno firmato, sull´imparzialità dei testi scolastici. Davvero sembra che quella dell´imparzialità dei libri di storia, e dei “professori di sinistra”, sia un´ossessione non solo della maggioranza, ma anche del governo: infatti, quello dell´imparzialità è per il ministro dell´Istruzione un problema reale. Non si può rispondere nel merito agli “esempi di faziosità” che appaiono nella presentazione della proposta. Anzi, si deve rifiutare proprio questo terreno. Per alcuni motivi che alla destra sfuggono, e che vanno ricordati. In primo luogo, la storiografia non è imparziale: tale potrebbe essere solo una cronaca assolutamente puntigliosa, infinita. E, naturalmente, inutile e insensata. La storiografia è invece ricerca mirata, orientata da qualche problema e da qualche valore; è interpretazione. Il che non vuol dire che possa essere delirante, faziosa, folle; anzi, deve essere coerente, logica, revisionabile, falsificabile da nuove prove, da nuove interpretazioni di altri studiosi. In questo rischio di confutazione, in questo dialogo, anche aspro, ma aperto e pubblico, consiste il metodo scientifico, …