attualità, politica italiana

"Due leader contro l’Ue", di David Sassoli e Catherine Trautmann

La lettera che Berlusconi e Sarkozy hanno inviato al presidente del consiglio europeo Van Rompuy e al presidente della commissione europea Barroso è una risposta di breve respiro e pericolosa di fronte ad una situazione seria.
Se è giusto considerare che la gestione di un afflusso di immigrati deve essere responsabilità dell’Unione europea, voler modificare gli accordi di Schengen nel modo in cui i due capi di stato propongono testimonia un’interpretazione sbagliata e preoccupante dei poteri dell’Unione europea in materia.
Chiedere, come fanno, di prevedere modifiche degli accordi di Schengen dimostra che fingono di ignorare che tali disposizioni sono già contemplate nel medesimo accordo e non rappresenta la risposta europea che i cittadini si attendono per far fronte alle sfide.
Nel momento in cui esistono tensioni nell’area del mediterraneo, l’Unione europea, deve attivarsi per accompagnare le riforme democratiche richieste dalle popolazioni del Nord Africa, per avviare forme di partenariato più consone alla realtà e per poter gestire insieme i flussi migratori da una parte e dall’altra del Mediterraneo.
Al contrario, il messaggio inviato da Berlusconi e Sarkozy, mira a mostrare che solo il livello intergovernativo è adatto a determinare chi deve agire in occasione di circostanze “eccezionali”. Ravvediamo in ciò una chiara ostinazione a rifiutare la creazione di soluzioni veramente europee delegittimando allo stesso tempo le politiche messe in atto sino ad ora anche dai loro stessi governi.
Non inganniamoci: i due premier sono alle prese con formazioni populiste nei loro rispettivi paesi. Per vincere la battaglia della demagogia elettorale la loro ricetta è semplice: gonfiare artificialmente il pericolo dell’immigrazione e disegnare un’Europa incapace di esprimere politiche comuni. Dal consiglio europeo di giugno ci attendiamo posizioni coraggiose che permettano alla commissione europea di avanzare proposte concrete. Una vera politica europea per l’immigrazione deve prevedere tre obiettivi essenziali: fare rispettare pienamente i diritti dei richiedenti asilo, combattere con determinazione il traffico degli esseri umani e definire i criteri dell’immigrazione regolare in modo giusto, chiaro ed equo.
Questa politica costituisce la base per consentire lo sviluppo economico di quei paesi dell’area mediterranea e dare un futuro a tutti coloro che hanno optato per la democrazia mettendo a rischio anche la loro vita.

da Europa Quotidiano 28.04.11