Mese: Aprile 2011

Notte bianca Pd: «Gelmini pensi alla scuola non a Silvio», di Andrea Bonzi

C’è l’insegnante che distribuisce piccoli volantini a favore di un referendum comunale per ridurre i fondi pubblici alle scuole private. Il genitore rappresentante di istituto che è venuto con tutta la famiglia. Lo studente 22enne, Gianluca, che frequenta Scienze Politiche e che è ben conscio di come, con i tagli attuali, gli universitari siano «condannati a non avere un futuro». E il collega Francesco, che è ancora al liceo,ma vorrebbe vedere «più bandiere del Pd» sventolare nelle manifestazioni contro la riforma Gelmini. A Bologna, la Notte bianca della Scuola e della Democrazia è anche loro. Si sta in piedi: troppo piccolo, il Teatro Testoni, per contenere i tanti che hanno partecipato all’iniziativa, epicentro degli eventi organizzati dal Partito Democratico anche a Roma, Milano, Torino e Napoli, collegate via web sul palco. Sotto le Due Torri c’è Pierluigi Bersani, leader del Pd, che alza subito gli scudi a difesa della Scuola, «vera Costituzione materiale del Paese: se c’è un’idea di futuro non può non passare da qui. L’insegnante è la figura principale per formare la conoscenza …

"Il nostro stage è una garanzia", di Cesare Damiano

È una situazione che non può più essere tollerata. In Italia, ogni anno, ci sono 300mila stagisti nei settori privati che arrivano a 500mila se si considerano anche gli enti pubblici. Più o meno altre 300mila persone sono i praticanti che varcano la soglia di studi e aziende per aprirsi l’accesso a una professione. Un esercito di giovani che sta ancora studiando o è in possesso di un titolo di studio elevato, spesso utilizzati come veri e propri dipendenti, ma senza stipendio e senza diritti. E, in molti casi, soprattutto senza prospettive concrete. Una stortura che si aggiunge alle tante che già caratterizzano il nostro mercato del lavoro e che contribuisce a rendere ancora più incerto e precario il futuro delle nuove generazioni. Per correggere queste distorsioni e cercare di invertire la rotta il Pd ha presentato una propria proposta di legge, di cui sono primo firmatario, che ha come obiettivo principale quello di stimolare le imprese a trasformare queste forme di lavoro in contratti a tempo indeterminato. Il progetto è stato realizzato attraverso una …

"L’Istat diffonde i dati 2010 che registrano ulteriori flessioni dopo i crolli dell’anno precedente. Le famiglie portate a fondo Crolla il potere d’acquisto", di Marco Ventimiglia

L’uscita dal tunnel? Per l’Istat non si vede, almeno a giudicare dai dati sul potere d’acquisto delle famiglie italiane e sulla loro propensione al risparmio. Qualche timido segnale di miglioramente alla fine del 2010. Precario: nell’Italia del 2011 la parola si declina purtroppo in vari modi. Precario è colui che non trova un lavoro affidabile e continuativo, ma precario è anche lo stato di molte famiglie italiane. A sottolineare per l’ennesima volta quest’ultimo aspetto sono stati i dati diffusi ieri dall’Istat, che fotografano un Paese per il quale la crisi può dirsi tutt’altro che conclusa. Numeri relativi al 2010, che quindi non tengono conto di un avvio del corrente anno che fra crisi del Nord Africa e dramma giapponese può definirsi tutt’altro che incoraggiante pure sotto l’aspetto economico. Con una brutta e correlata notizia giunta proprio ieri: il prezzo della benzina è sempre più fuori controllo, attestato mediamente sull’insostenibile livello di 1,583 euro. NESSUNA RISALITA Cominciamo dall’Istituto di statistica che ha certificato come anche l’anno scorso è calato il potere di acquisto delle famiglie italiane. …

"La "scossa all´economia"? Dopo due mesi il nulla", di Massimo Giannini

Annunciavano una «scossa», e invece è stata una truffa. Oggi, a due mesi esatti dal varo del famoso «Big bang della ripresa», i nudi fatti dimostrano che il pacchetto «scossa all´economia», approvato a Palazzo Chigi il 9 febbraio scorso, è stata una banale operazione di marketing politico, una volgare «televendita», un puro diversivo. L´Italia è ferma, e il governo è immobile. È un giudizio basato sull´evidenza, non un pregiudizio dettato dall´ideologia. E non lo inficia il grande attivismo di Giulio Tremonti, sulle nomine nelle public utilities, sul ribaltone alle Generali e ora sulla nascita del Fondo salva-imprese da 20 miliardi, che nascerà lunedì sulle fondamenta della Cassa depositi e prestiti e che (anche se il ministro lo nega) somiglia tanto all´Iri del Terzo Millennio. Queste sono altre «partite»: riguardano il potere dell´establishment, non la crescita del Paese. La partita della crescita la stiamo perdendo. Per la semplice ragione che il governo non la sta giocando. «Per tornare a crescere dobbiamo dare una forte scossa all´economia. Forse la più forte che ci sia mai stata». Era …

"La Lega tratta e perde sui migranti. Permessi adieu, débâcle con Parigi", Francesco Lo Sardo

L’Italia di Berlusconi-Bossi alla berlina. Fallito vertice Maroni-Gueant. Merkel con Sarkò. Di male in peggio. Parigi dice no. Berlino in serata s’associa all’Eliseo. Mentre da Tunisi, affidata a una nota dell’agenzia di stampa di stato Tap, arriva l’ultima mazzata alla campagna di propaganda e disinformazione messa in atto dalla sgangherata cabina di regia Berlusconi-Bossi-Maroni: «Per quel che riguarda i rimpatri, fonti autorizzate del ministero dell’interno tunisino precisano che essi riguarderanno esclusivamente gli emigrati tunisini che si trovavano a Lampedusa al momento della stipula dell’intesa con l’Italia, e cioè 800 migranti clandestini». È il colpo di grazia. Altro che chiudere i rubinetti e svuotare la vasca. L’Italietta di Berlusconi, Bossi e Scilipoti fa pagare all’Italia il prezzo della sua anomalia: le destre cugine di Francia e Germania le voltano le spalle. Com’era nell’aria, il vertice di ieri a Milano tra il ministro dell’interno leghista Roberto Maroni e l’omologo francese Claude Gueant è stata una rovinosa Caporetto italiana. I francesi ribadiscono che l’Italia può stampare e distribuire ai migranti sbarcati clandestinamente a Lampedusa tutti i permessi temporanei …

"Un governo sempre in difesa", di Luigi La Spina

Da mesi, ormai, c’è una sola domanda che domina le chiacchiere degli italiani, sia quelli che la politica la osservano da lontano, magari con distacco e sfiducia, sia i tifosi dell’uno o dell’altro schieramento, smaniosi più di vedere nella polvere l’avversario che al potere la propria parte: questo governo Berlusconi arriverà fino alla fine della legislatura? La risposta sembra variare di giorno in giorno, come gli indici di Borsa, in un’altalena legata ad altre domande, al contrario, del tutto contingenti. Dipenderà, si dice, dal raggiungimento o no della ormai famosa «quota 330», il margine di deputati della maggioranza che il presidente del Consiglio ritiene possa garantire una navigazione parlamentare meno affannosa per i provvedimenti del suo ministero. Dipenderà, si dice ancora, dall’andamento dei suoi processi, un fronte sul quale si svolge una battaglia pornoleguleia del tutto imprevedibile. Oppure, si dice infine, dipenderà dagli umori tellurici di Bossi, scossi tra gli impegni di Stato del suo ministro Maroni e i brontolii di sondaggi, non più così confortanti, sulle opinioni dei suoi elettori. La domanda che, invece, …

"Il ministro dell'istruzione e i miracoli dei dirigenti scolastici", da Scuola Oggi

I dirigenti scolastici ogni giorno tentano, a volte disperatamente, di far funzionare al meglio il servizio pubblico dell’istruzione. Sono per buona parte virtuosi funzionari dello Stato, di uno Stato tutto sommato patrigno, perché li paga meno degli altri, scarica loro addosso i problemi dell’universo mondo e anziché ricevere encomi dai ministri che si succedono, da un po’ d’anni sono oggetto di metaforiche bastonate, ultima (e speriamo veramente ultima) in ordine di tempo sotto forma di furente intervista oggi al quotidiano “La Repubblica”. E’ vero che il Ministro se la prende, a fine intervista, con gli “incapaci”, ma dopo un sostenuto attacco alle scuole piene di soldi ed ad ai dirigenti che mendicano contributi alle famiglie per fare dispetti al Governo… Vogliamo sommessamente far presente che la richiesta di contributi non avviene da parte dei dirigenti scolastici, ma sempre con delibera dei Consigli di Istituto (ove sono presenti genitori ed alunni, oltre che il personale scolastico), sulla base delle norme vigenti ed in forma volontaria. I contributi rappresentano una “critica politica” al Governo? Ognuno legge le …