Giorno: 7 Agosto 2011

«Il Pd in spiaggia, la nostra politica non va in vacanza», di Claudio Visani

Il segretario emiliano spiega la «campagna d’estate» dei democratici. «Tra la gente per resistere a questa manovra». Il momento è drammatico. Il governo è un’orchestra stonata che suona sul Titanic. L’Italia appare commissariata dall’Europa. C’è bisogno di costruire subito un’alternativa per dare una prospettiva a questo Paese. La politica non può andare in vacanza. La nostra non ci va. Siamo qui per testimoniare il nostro impegno, per spiegare ai cittadini, anche sulla spiaggia, le nostre proposte alternative per salvare e governare l’Italia». Così il segretario emiliano-romagnolo del Pd, Stefano Bonaccini, spiega la «campagna d’estate» dei democratici sulla riviera romagnola: 500 tra dirigenti, parlamentari e semplici militanti impegnati a distribuire sul bagnoasciuga depliant, cartoline, braccioli «per restare a galla nonostante la manovra». Le prime iniziative venerdì sui lidi ferraresi, ieri a Rimini e Riccione, oggi il clou tra i lidi ravennati e Cesenatico. Dirigenti e militanti Pd che sbarcano sulla spiaggia a bordo dei pedalò. Sembra una gag di Maurizio Ferrini… «Un po’ d’allegria non guasta, anche se la situazione è serissima. Noi non vogliamo fare …

«Lasciate stare la Costituzione», di Valerio Onida

Cosa c’entra l’articolo 41 con i problemi dell’economia? Più seria la questione del vincolo di pareggio del bilancio ma il pericolo è svuotare la politica dalle proprie responsabilità. Per affrontare l’emergenza meglio altri strumenti C’è qualcosa di sospetto nelle intenzioni annunciate in questi giorni, sull’onda della “emergenza” economico-finanziaria, di varare alcune riforme costituzionali, che vanno dalla modifica dell’articolo 41 sulla libertà dell’iniziativa privata alla introduzione di un vincolo al pareggio di bilancio. Cosa c’entri l’articolo 41 con i problemi reali dell’economia italiana non l’abbiamo ancora capito: è dimostrato che nessuna politica di rigore finanziario, di sana liberalizzazione o anche di sana e utile privatizzazione, è impedita dai principi costituzionali vigenti, che coniugano la libertà di iniziativa con il limite della «utilità sociale» e affidano alla legge, cioè alla politica, il compito di «indirizzare e coordinare a fini sociali» – cioè di interesse generale – l’attività economica pubblica e privata. L’unica cosa chiara è che, nell’incapacità o non volontà di attuare «vere» riforme utili ai cittadini, si vuole guadagnarsi l’etichetta di «liberalizzatori » a oltranza con …

"Finanza fuori controllo. La politica non può limitarla", intervista a Zygmunt Bauman di Andrea Malaguti

Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo, teorizzatore della “società liquida”: la globalizzazione detesta i vincoli, un po’ come la malavita. L’Europa non fallirà e neppure l’Italia, ma il problema è che non si sa chi comanda «Il problema centrale di questa crisi è che c’è un potere, quello finanziario, totalmente fuori controllo. Non esiste un sistema politico internazionale in grado di limitarlo». Dunque siamo destinati al collasso e alla povertà globale? «Non lo so. So che la mia generazione di fronte alle crisi di sistema si domandava una cosa semplice: che cosa dobbiamo fare? Adesso la domanda da porsi è un’altra, e al momento non ha risposta: a chi ci dobbiamo rivolgere per fermare la macchina?». Leeds, Inghilterra del Nord, prima periferia di questo mostro urbanistico da ottocentomila abitanti, otto minuti a piedi dall’Università. In una villetta bianca, su tre piani, circondata da una vegetazione selvaggia, Zygmunt Bauman, 86 anni, sociologo della società liquida, si siede nel salotto soffocato dai libri che fu di sua moglie Janina. «Abbiamo vissuto assieme 63 anni. Non smetterò mai di …

Quando Tremonti irrideva i liberisti e assicurava: «Mai più guerre sull’articolo 18», di Francesco Cundari

Il ministro dell’Economia annuncia «la madre di tutte le liberalizzazioni» dopo avere navigato con destrezza tra Marx e Borghezio, pro e no-global rivendicando coerenza e preveggenza delle crisi. Che gli sta mancando… ANTI-STATALISMO I due blocchi: «C’è un blocco statalista formato da Stato, grande industria e sindacati, e c’è un blocco non statalista, formato da tutto il resto. Il primo, con ovvie eccezioni, si riconosce nell’Ulivo, l’altro nel Polo e nella Lega». Privatizzazioni: «Dico solo che dopo l’ottima fase di Ciampi le privatizzazioni si sono fermate. Noi le rilanceremo. Non sono, le privatizzazioni, né di sinistra né di destra. Servono a fare soldi per abbattere il debito pubblico». (Intervista all’Espresso, 16 maggio 2001) L’Italia come l’Irlanda: «Il Vecchio Continente si gioca tutto se riesce a liberarsi all’ossificazione politica. In questo, l’Italia è un’avanguardia, possiamo dire di avere intercettato il vento del nuovo mondo… Dall’assetto di controllo delle banche ai fondi pensione, dal rientro dei capitali alla detassazione degli utili… Il nostro scenario è proprio quello di fare in grande ciò che ha fatto l’Irlanda». (Intervista …

«Se l’assistenza diventa un bancomat», di Ruggero Paladini

Sembra che Berlusconi abbia trovato motivo di soddisfazione nel fatto che Obama, Merkel e Sarkozy si siano preoccupati di spingerlo ad anticipare al 2013 l’obiettivo del pareggio di bilancio. Il compito di anticipare di un anno i 23,5 miliardi, in modo che l’effetto complessivo della manovra raggiunga i 48 miliardi, spetta al “suo” ministro dell’Economia, anche se dover parlare con quest’ultimo non deve essere stato particolarmente gratificante. Non va dimenticato, infatti, che la delega di riforma fiscale ed assistenziale era nata per annunziare un taglio delle tasse. Al contrario gli italiani hanno appreso che da essa dovevano uscire tagli per 20 miliardi (di cui quattro in più nel 2012) e ora apprendono che questi tagli saranno anticipati. Quello che ancora è del tutto oscuro è se essi si concentreranno sulla spesa assistenziale oppure sulle “tax expenditures”, cioè su deduzioni e detrazioni in sede Irpef, aliquote ridotte in sede Iva e altre agevolazioni fiscali. Entro settembre 2012 dovrebbe essere varata una riforma dell’assistenza volta a eliminare non meglio definite sovrapposizioni e duplicazioni di prestazioni assistenziali; se …

«Pronti ad aiutare un nuovo governo con uomini credibili», di Alessandra Rubenni

«Noi faremo la nostra parte, ma se il premier non lascia, ogni provvedimento rischia di durare un mese e poi si tornerà da capo», avverte il leader del Pd, che chiede chiarezza sui costi sociali delle misure anti-crisi. «Dopo 3 anni di favole ci troviamo col cappio al collo. Ma noi vogliamo capire due cose essenziali: se questo prezzo lo devono pagare solo i ceti medi, quelli a minor reddito e la gente che ha bisogno dei servizi o se disturbiamo qualcun altro». Alle sette di sera, davanti alle telecamere del Tg3, Pier Luigi Bersani torna a battere sullo stesso tasto, sulla preoccupazione scattata un attimo dopo l’annuncio fatto l’altra sera dal presidente del Consiglio sull’anticipo della manovra al 2013. È innanzitutto sul costo sociale della “nuova” ricetta berlusconiana per salvare l’Italia che il Pd vuole chiarezza. E poi «vogliamo sapere se finalmente c’è qualche riforma nella manovra per il lavoro e la crescita. Non pensi Tremonti di poter venire senza rispondere a queste domande, su questo faremole nostre proposte», ripete il segretario dei Democratici, …

"Dalla scuola ai debiti, l'America fa i conti con il suo declino", di Maurizio Molinari

Gli storici di Harvard: gli Usa come l’antica Roma, i giorni del dominio sono finiti Il «Launch Math Achievement Center» promette di trasformarli in «scienziati geniali» prima ancora della fine della scuola dell’obbligo. Se padri e madri ritengono che una palestra colorata disseminata di giochi tipo «Piccolo Einstein» possa garantire un futuro migliore ai figli è perché la sfiducia nel sistema dell’istruzione è uno degli aspetti concreti della percezione pubblica del declino nazionale, destinata ad essere accresciuta dal primo downgrading finanziario della Storia. Gli adolescenti a stelle e strisce sono i 17˚ del mondo per conoscenze scientifiche e i 25˚ in matematica in una statistica dell’Ocse che è diventata patrimonio di milioni di famiglie da quando il presidente Barack Obama l’ha citata nel discorso al Congresso sullo Stato dell’Unione per illustrare l’avvenuto sorpasso dell’America da parte degli asiatici, cinesi e coreani in testa, che invece eccellono in queste materie. La sovrapposizione fra scuole carenti, debito in crescita e campagne militari che non accennano a finire – non solo in Afghanistan ma anche in Iraq, dove …