Giorno: 6 Agosto 2011

"Garagnani vuole Bolognesi in tribunale", di Silvia Bignami

Il deputato: dal palco ha vilipeso lo Stato. La replica: mandi l´esercito. Per l´esponente Pdl il presidente dei familiari ha delegittimato il governo È guerra aperta tra il centrodestra e i familiari delle vittime del 2 Agosto. Il deputato Pdl Fabio Garagnani ha presentato ieri un esposto in Procura contro Paolo Bolognesi ipotizzando il reato di vilipendio dello Stato e accusando il presidente dell´associazione delle vittime di essere un «eversivo». Ironica la replica: «Garagnani ci mandi l´esercito, visto che vuole fare la guerra ai familiari delle vittime per farci smettere di chiedere giustizia». A dar fuoco alle polveri è proprio il parlamentare Pdl, che alla vigilia delle celebrazioni chiese per primo l´intervento dei soldati per il 2 Agosto, e fu “bacchettato” persino dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ma Garagnani non si dà per vinto, e ieri ha presentato in Procura una denuncia per «vilipendio della Repubblica» contro il rappresentante dei familiari delle 85 vittime e dei 200 feriti della strage. A mandare su tutte le furie il deputato Pdl sono state le accuse …

"Quanto costa l'antipolitica", di Michele Prospero

La crisi? È tutta colpa delle auto blu. Ad aprire il fuoco contro il Quirinale è stato per primo il capogruppo della Lega. A corto di risorse politico-culturali per analizzare la complessa crisi economica, Reguzzoni non trovava di meglio che inventarsi le 40 auto blu di Napolitano. Poco importa che le macchine a disposizione del capo dello Stato siano solo tre, quello che davvero conta per i campioni dell’antipolitica è solleticare gli umori più beceri che sorgono nei tempi di incertezza. Vittorio Feltri ha annusato che in certi passaggi della politica la fondatezza dell’analisi conta assai meno della opportunità di rintracciare un nemico contro il quale indirizzare un risentimento diffuso. E ha per questo subito riacceso il fuoco contro il Colle. La destra non ha risposte alla crisi e perciò inaugura una grande fabbrica della deviazione semantica per diffondere colpe surreali e vendere soluzioni solo immaginarie. Le munizioni necessarie all’impresa le fornisce da tempo una sempre fiorente industria culturale aperta dagli anticasta di professione che con giornali, libri, trasmissioni dipingono una realtà di comodo per …

"Cinque proposte per uscire dalla tempesta", di Stefano Fassina

I democratici hanno indicato una serie di azioni da avviare per rimettere in moto un Paese sempre più in ginocchio: dalla pubblica amministazione al fisco, dalle liberalizzazioni alla politica industriale. E la revisione della manovra. L’Italia si trova in un mare in tempesta senza nocchiere. Anche le altre leadership europee sono incerte e deboli. Oggi, Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia sono sotto straordinaria pressione, ma segnali di tensione riguardano persino i titoli di Stato francesi. La ragione di fondo è la contraddizione tra l’unione politica e l’unione economica. La fine del ciclo della finanza facile e spensierata, fonte di debito pubblico e debito privato, ha fatto emergere il limite dell’avventura europea: da un lato, la moneta unica, condivisa da 17 economie diverse, anzi distanti, in termini di capacità competitiva; dall’altro, un assetto di governance inadeguato, privo delle istituzioni federali necessarie ad una politica economica comune per rimuovere i differenziali di competitività, per promuovere il lavoro di qualità nel quadro di uno sviluppo sostenibile, per fare trasferimenti di risorse tra aree a differente dinamica di …

Crisi: Bersani: Tremonti dica chi paga in anticipo la manovra

Noi responsabili con le nostre proposte. Se non si risolve il problema politico, sarà uno sforzo inutile Se vuol conservare la manovra anticipandola, Tremonti non pensi di uscire dalle Commissioni parlamentari senza uscire dalle nebbie, senza dire cioè dove precisamente e a carico di chi e di che cosa intende ricavare decine di miliardi dall’assistenza e dalla manovra sul fisco e detrazioni. Ci dovrà anche dire quanto pagherà, di questa manovra, chi ha un reddito medio basso o chi ha bisogno dei servizi, e quanto pagherà chi ha redditi, patrimonio e ricchezza paragonabili, per fare solo un esempio, a quelli del Presidente del Consiglio. Dovrà anche dire se davvero dovremo affidare le speranze di crescita alla prospettiva filosofica di un nuovo art. 41 della Costituzione sulla libertà d’impresa o se finalmente non sia il caso di qualche scelta più concreta. Noi saremo nelle Commissioni con le nostre proposte sul controllo della spesa pubblica, sulle misure fiscali, sulla semplificazione delle strutture pubbliche, sulle liberalizzazioni e così via. Lo faremo responsabilmente ma tenendo ferma la nostra convinzione, …

"Il Governo diverso che serve all'Italia", di Giovanni Valentini

Non poteva durare più di qualche ora l´ennesimo bluff mediatico inscenato da Silvio Berlusconi con il discorso in Parlamento sulla politica economica. E infatti è stato subito messo allo scoperto dalla conferenza-stampa convocata ieri sera in tutta fretta dallo stesso presidente del Consiglio insieme al ministro Tremonti, nel disperato tentativo di placare il fermento dei mercati internazionali contro il nostro Paese. L´impasto di delusione, frustrazione e sarcasmo prodotto nei giorni scorsi dall´ultimo show del “grande comunicatore” dimostra definitivamente che oggi la gran parte degli italiani non si riconosce più nel carisma di un leader ridotto al rango di capocomico. Di fronte alla gravità della situazione economica, ripetutamente negata e occultata a dispetto della crisi globale, l´impotenza e l´incapacità di questo governo-fantasma risaltano ormai agli occhi di tutti: dalla Confindustria alle banche e ai sindacati. La sua inadeguatezza appare sempre più chiara e manifesta, sebbene l´informazione di regime – con in testa il Tg Uno, i giornali e i telegiornali domestici – si ostini a fornire quotidianamente agli italiani una rappresentazione falsa, distorta e rassicurante. È …

"La forza delle donne", di SeNonOraQuando

In questo periodo di gravissima difficoltà sentiamo la responsabilità di rivolgerci a tutti coloro che ricoprono funzioni istituzionali, in ogni ambito della vita sociale, politica, culturale, religiosa del nostro Paese. L’Italia ha un drammatico bisogno diun grande sforzo collettivo che riesca a trarla fuori dallo stato di crescente fragilità internazionale e di crisi istituzionale e politica che la blocca. Il movimento SeNonOraQuando è nato per difendere e riaffermare la dignità delle donne, ma si è consolidato, ampliato, diffuso perché abbiamo collegato la penosa condizione delle donne italiane al generale declino del Paese. Abbiamo detto che l’Italia non è un paese per donne perché non è stato riformato lo stato sociale, non lo si è reso produttivo. Nessuno dei governi e delle coalizioni governative che in questi due ultimi decenni si sono succeduti ha saputo o voluto adeguarlo alle straordinarie trasformazioni che hanno visto le donne protagoniste, ostacolando così significativamente un loro pieno accesso al mondo del lavoro. Come tutte le statistiche ci raccontano, le italiane vivono assai male e non godono pienamente dei diritti di …

"Specchietti per le allodole", di Tito Boeri

La notizia più positiva che ci è stata data nella conferenza stampa di Berlusconi e Tremonti è che la politica non andrà in vacanza questa estate. Sarebbe stata davvero una presa in giro concedere al Parlamento cinque settimane di ferie, di cui una in pellegrinaggio a Gerusalemme, nel mezzo di una crisi cosi grave. Come notato dall´Economist, se i politici italiani vogliono pregare, possono benissimo andare a San Pietro, con minimo dispendio di tempo. Avrà molto da lavorare il Parlamento questa estate. Speriamo per varare riforme vere. Non lo sono certo i provvedimenti improvvisati annunciati ieri sera in una conferenza stampa altrettanto improvvisata. Vediamoli uno per uno. L´unica vera decisione è quella d´anticipare di un anno, al 2013, l´obiettivo del pareggio di bilancio. Sarebbe stato meglio prendere questo impegno per il 2012 dato che l´insieme degli interventi sin qui varati dal governo prevede un aggiustamento molto contenuto per quell´anno e il 2013 è un anno elettorale, gestito a cavallo di due legislature. Ma, certo, è meglio anticipare anche di un solo anno piuttosto che niente. …