Giorno: 14 Agosto 2011

"La rasoiata c'è, manca l'ambizione", di Fabrizio Forquet

La rasoiata (come l’ha definita il quotidiano dei vescovi Avvenire) c’è stata. Sarà stata la pressione della Bce, o magari l’ultima settimana nera di Piazza Affari che ha bruciato oltre 80 miliardi di euro, ma alla fine il Governo ha trovato lo scatto d’orgoglio per rafforzare la manovra di luglio. È l’ambizione, però, che è mancata. L’ambizione, e il coraggio, di trasformare un decreto correttivo d’emergenza in un provvedimento in grado di ridare anima e fiducia a una crescita economica che per l’Italia continua a restare un sogno perduto. Che la manovra segni una sterzata decisa nel segno del rigore è nei numeri di questa manovra. Una correzione in un anno di quasi 2,5 punti di Pil (e di un un altro 1,5 nell’anno successivo) è davvero un colpo da far «grondare sangue», secondo le parole dell’inedito presidente del Consiglio di questi giorni. Ma non è solo il saldo che conta. L’analisi delle misure per il prossimo anno (finalmente si può ragionare su interventi che diventano operativi in tempi rapidi) evidenzia come la correzione aggiuntiva …

Tracciabilità dei rifiuti Pd: «Prestigiacomo ora deve dimettersi»

La manovra cancella la tracciabilità delle imprese nel ciclo dei rifiuti. «Un regalo alle ecomafie», arriva a dire lo stesso ministro dell’ambiente. Ma Calderoli si è imposto: «Imprese felici». E l’opposizione vuole le dimissioni della Prestigiacomo. «Era una misura non voluta dagli artigiani e da tante imprese», liquida la questione, con poche parole, il ministro della Semplificazione normativa, Roberto Calderoli. Più semplice di così? Con un colpo di spugna, inserito nella manovra, il governo cancella il Sistema di tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri. Le imprese – assicura lui – saranno contente. Ma anche le ecomafie, che prosperano sullo smaltimento illecito dei rifiuti, non hanno di che lamentarsi. E pazienza se la lotta alla illegalità che dilaga nello smaltimento dei rifiuti così diventa «un’operazione di facciata», come avvertono le associazioni ambientaliste, che giudicano «gravissime» le parole del ministroCalderoli. «Non si rende conto il ministro che dietro allo smaltimento illegale dei rifiuti c’è il drammatico fenomeno delle ecomafie e un gravissimo profilo di danno ambientale (da valutare anche in termini economici)?». Almeno, dal momento che il …

Berlino in silenzio per i 50 anni del muro. Ricordata la barriera simbolo dell'Europa divisa

Il suono di tutte le campane tedesche ha spaccato a metà il minuto di silenzio in cui l’intera Germania si è raccolta sabato a mezzogiorno. C’era da ricordare il 50esimo anniversario della costruzione del Muro che dal 13 agosto 1961 al 9 novembre 1989 ha diviso Berlino Est da Berlino Ovest, il blocco sovietico da quello occidentale, il comunismo dalla democrazia, l’austera dittatura dall’opulente società del consumo. LA PRIMA E L’ULTIMA PIETRA – La costruzione del Muro di Berlino cominciò il 13 agosto 1961 subito dopo la mezzanotte. Il giorno dopo Berlino era invasa dal filo spinato, con blocchi stradali che rendevano difficile qualsiasi spostamento. Il leader della Ddr, Walter Ulbricht la ribattezzò «Operazione Rosa», con migliaia di soldati incaricati di erigere «un muro di protezione antifascista», per impedire agli abitanti della Germania Est di fuggire nel mondo capitalista. Dal 17 agosto iniziò la posa di blocchi di cemento. Da quel giorno, fino alla demolizione «collettiva» del 9 novembre 1989, moltissimi cercarono di oltrepassare il muro. Chi nascosto nei bagagliai, o addirittura in scomparti segreti …

"Comuni uniti nella battaglia il premier si faccia da parte serve un governo tecnico", di Oriana Liso

È la prima volta che le proposte alternative fatte da sindacati, Confindustria, Confcommercio e Anci vengono completamente ignorate. Il premier non può dire che questa crisi era imprevedibile. Lo era, solo che lui l´ha negata ostinatamente. Ma ora non può gestirla chi non l´ha saputa affrontare. Occorre una protesta forte, ma anche una proposta. E io ci sarò Tra i sindaci c´è compattezza su questi temi, al di là degli schieramenti «Non è accettabile che un presidente del Consiglio si presenti agli italiani definendo questa situazione come imprevedibile. La crisi era prevedibile e prevista, solo che il premier l´ha negata ostinatamente fino a due giorni fa. Per questo è arrivato il momento che Silvio Berlusconi vada in pensione. Non può gestire una crisi di queste dimensioni chi non l´ha saputa affrontare a tempo debito. Chi, anzi, l´ha negata per due anni». Giuliano Pisapia, sindaco di Milano da poco più di due mesi, è all´estero da una settimana. E nota, con dispiacere: «Mi sono vergognato, parlando con tanta gente, non di essere italiano, ma di essere …

«Mutamento epocale. E il ceto medio è finito», intervista ad Aldo Bonomi di Laura Matteucci

Per il sociologo i tre pilastri del Novecento – economia, politica, società – hanno ormai raggiunto distanze siderali fra loro. E non è cosi che si rimettono insieme. Nessuno ha capito che siamo alla fine di un’epoca. Questa manovra mette definitivamente in crisi il ceto medio e ci consegna un nuovo ragionamento sulle classi sociali, di cui la politica dovrebbe innanzitutto occuparsi. Dopo vent’anni, il ciclo liberista è finito. E questi sono i risultati». Il sociologo Aldo Bonomi, studioso del territorio e delle trasformazioni sociali, parla di «mutamento epocale» e di «dimensione post-bellica». I tre pilastri del Novecento – economia, politica, società – hanno ormai raggiunto distanze siderali tra loro, la chiave di volta sta nel cercare di rimetterle insieme. A partire da quel (poco) che rimane. Il ceto medio come ultimo baluardo della società del Novecento, sfiancato dall’ennesima manovra che insiste sui redditi e grazia i patrimoni? «Sono vent’anni di liberismo ad aver prodotto questo risultato. E le varie manovre che si sono susseguite in particolare dal 2008, dall’inizio della crisi, ci consegnano una …

"Nel giorno delle deroghe ai contratti nazionali torna l'attacco all'art.18", di Bruno Ugolini

È un trucco quello adottato dal governo sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, la norma che impedisce i licenziamenti facili. Hanno giocato come dei prestigiatori facendo scrivere alle agenzie di stampa: «l’ articolo 18 non sarà toccato». Poi uno va a vedere e scopre che se ora non verrà toccato, più tardi sì. L’esecuzione sarà affidata alle parti sociali disponibili che nel contratto aziendale, una volta seppellito quello nazionale, potranno scrivere molti tipi di deroga, compresi quelli relativi ai licenziamenti e quindi all’articolo 18. E laddove, come spesso avviene, non esistono strutture sindacali? Qualcuno metterà in piedi un sindacato giallo. Certo, forse non si potrà licenziare uno perché è iscritto alla Cgil, come si faceva ai vecchi tempi. Niente «licenziamenti discriminatori». E però si potrá spedire a casa uno che non appare abbastanza svelto nello spostare i pezzi o che non si mostra ossequente verso il capo di turno. E così il lavoratore non solo sarà colpito da una gragnola di colpi (tariffe dei servizi aumentate da comuni e regioni, assistenza negata ai genitori malati, …

"Il popolo dei forzati del fisco", di Maurizio Ricci

Solo 70mila autonomi dichiarano più di 90mila euro. L´evasione distorce l´attendibilità dei dati sui redditi. La vera piramide sociale del Paese non è quella delle statistiche ufficiali. La ricchezza netta delle famiglie italiane è pari, in media, a 153 mila euro.Nel 2010, in Italia si sono vendute, fra fuoristrada e deluxe, un po´ meno di 350 mila vetture di grossa cilindrata. Chi paga? Il conto della megastangata, servita in due razioni dal governo, ricade in larga misura sui ceti medi e popolari. Colpiti, a luglio, dai tagli sulle deduzioni fiscali, sulle indennità assistenziali, sugli asili e gli altri servizi che i Comuni, con i bilanci all´osso, saranno costretti a ridurre. E, adesso, dai blocchi delle tredicesime e dai licenziamenti facili. Ma, nella “Manovra 2”, fa capolino l´intenzione di chiamare all´appello anche chi sta all´altro capo della piramide sociale. Sui ricchi si abbatte il rincaro delle tasse sulle cedole dei fondi e delle obbligazioni, in parte compensata dalla minore tassazione dei depositi bancari. E, soprattutto, il contributo di solidarietà, rispettivamente del 5 e del 10 per …