Giorno: 19 Agosto 2011

"Lacrime, sangue e sprechi. La manovra finisce nel Ponte", di Manuela Modica

Il Ponte non c’è ancora, e praticamente neanche le opere preliminari. In compenso ci sono già i primi conti, salatissimi, che graveranno sulle spalle dello Stato per un quarto dellamanovra appena varata. Più che un ponte, un pozzo senza fondo. Tra i soldi già spesi e quelli in preventivo lo Stretto di Messina più che dell’azzurro del mare sembra brillare d’oro. Dalla sua fondazione, infatti, la Società Stretto di Messina è costata alle casse dello Stato almeno 400 milioni. È stata costituita l’11 giugno1981 (a seguito della legge istitutiva 1158/1971) ed è concessionaria per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte. Da allora, ha percepito un contributo annuale dallo Stato di 50 miliardi di lire, poi convertiti in euro, fino al 1996, quando il governo Prodi frenò la trasfusione di denaro dalle casse statali, tagliando l’annualità. Eppure dall’81 al 2011 non si è fatto nulla. Nonostante i numerosi annunci, le dichiarazioni da propaganda – alcune paradossali: Matteoli sostenne ai microfoni di Sky, per esempio, dopo l’alluvione di Giampilieri (50 km a sud dal punto in …

"Ancora tagli a trasporti e sanità gli enti locali "pagano" la manovra", di Agnese Ananasso

Una manovra da rifare, che taglia i servizi e colpisce le famiglie. Su questo l´Italia è veramente unita, da Nord a Sud. È l´Italia degli enti locali: i settori più colpiti sono sanità, trasporti pubblici e servizi sociali. Il comune di Bologna dovrà tagliare 60 milioni di euro già dal 2012 e ottenere anche un avanzo di 60 milioni: missione impossibile. In Puglia si punta sui tagli ai costi della politica: tra Regione, Province e Comuni saranno ben 816 le poltrone sforbiciate. Sono i trasporti pubblici a essere più a rischio sia in Sicilia (a rischio il treno che collegherà Palermo all´aeroporto) che in Toscana. Qui la Regione, con cento milioni in meno, non vuole aumentare tasse e Irpef, ma sono già in vigore i nuovi ticket per visite e farmaci. Situazione simile in Liguria, dove si pensa di chiudere l´Apt e si rischia di cancellare il fondo per la non autosufficienza e i contributi a enti e associazioni. Una soluzione sarebbe introdurre l´aliquota Irpef per i redditi tra 20 e 30mila euro. Sulla stessa …

"Centri antiviolenza. Avamposti disarmati dal taglio dei fondi", di Luciana Cimino

Gli effetti dei tagli al Welfare, tra governo ed enti locali, rende drammatica la situazione dei centri antiviolenza sparsi sul territorio. Le strutture che difendono donne e minori costrette a chiudere i battenti. Donne e minori maltrattati e vittime di violenze sempre più soli in Italia. I Centri antiviolenza, già insufficienti sul nostro territorio, chiudono uno dopo l’altro, o, se non cessano le attività, portano avanti la programmazione tra mille difficoltà causate dalla disattenzione di Governo e enti locali. Eppure i centri rappresentano spesso l’unico baluardo di difesa, e spesso di sopravvivenza, per le donne abusate dagli stessi familiari, o stuprate o per le sempre più numerose vittime degli stalker. Questo infatti è il paradosso: la legge sullo stalking prevede che alla donna perseguitata che si rivolge a un presidio ospedaliero o alle forze dell’ordine, deve essere indicato il centro antiviolenza più vicino. Peccato che poi gli stessi centri vengano messi in condizione di non operare, nonostante aumentino le richieste di aiuto. È la denuncia di Alessandra Bagnara, presidente di Dire (Donne in rete contro …

"Vogliono balcanizzare il lavoro", di Tiziano Treu

La manovra del governo è sbagliata e va corretta nel suo equilibrio fondamentale. Uno dei punti inaccettabili per il Pd è l’art. 8, intitolato “sostegno alla contrattazione collettiva di prossimità”. A dire il vero questa norma va stralciata dal decreto perché non c’entra niente con i saldi di bilancio e non ha nessun carattere di urgenza. Sono anni che si parla di riformare la contrattazione collettiva e il ministro del lavoro ha da tempo presentato proposte su vari temi, fra cui una sul cosiddetto Statuto dei lavori, che riemerge ora in parte in questo art. 8. Anzitutto la norma va ben oltre quello che suggerisce il titolo, perché investe in generale il ruolo del contratto collettivo, dandogli poteri assoluti di cambiare la gran parte delle norme del diritto del lavoro. Noi siamo favorevoli a sostenere la contrattazione anche aziendale, ma non è questo il modo. In passato ci sono state molte esperienze positive di legislazione di sostegno, a cominciare dallo Statuto dei lavoratori, che questa norma vuole cambiare. Ma questa legislazione era veramente di sostegno, …

"Le pene alternative riducono i reati", di Mario Marazziti

Carcere d’agosto. Record storico del sovraffollamento, 67 mila detenuti e 39 suicidi dall’inizio dell’anno. A centinaia sono stati salvati un attimo prima che fosse troppo tardi. Per sovraffollamento e riduzione di fondi: soltanto 3,15 euro a disposizione per il vitto giornaliero. Meno della metà di pochi anni fa per ciascun detenuto. Nell’ultimo anno 9 mila reclusi in più e mille agenti in meno. Organici sotto di 6 mila unità. Puglia, Emilia Romagna e Campania vicine al cento per cento di sovraffollamento (Poggioreale 2.695 detenuti per 1.385 posti. Ma anche San Vittore conta 1.460 presenze in celle che ne devono ospitare 930). Si tiene aperta la porta delle celle per includere corridoi e aree comuni nella metratura «pro capite» e non incorrere nelle sanzioni di Strasburgo per maltrattamenti. Altre carceri esistenti restano chiuse per mancanza di personale. Ma c’è una buona notizia: se si esce prima di prigione non si commettono più reati, ma di meno. La cattiva notizia è che invece se si resta fino alla fine della pena, con piani di reinserimento sociale sempre …

"E' possibile un sistema di valutazione friendly?", di Giancarlo Cerini

Scorrendo le bordate polemiche sui blog e sui siti degli insegnanti, capita spesso di leggere “indignate” prese di posizione contro l’attuale sistema di valutazione, contro l’utilizzo dei test nelle rilevazioni degli apprendimenti, contro le novità introdotte nell’ordinamento (voto in decimi, certificazione delle competenze, sistema degli esami, ecc.). Senza se e senza ma. Poiché non ho mai apprezzato gli atteggiamenti manichei e le semplificazioni, mi permetto di re-intervenire in materia, per riepilogare lo stato dell’arte con qualche ulteriore aggiornamento, soprattutto in materia di valutazione “di sistema” [1]. Cosa ci dice la valutazione di sistema Alcune domande preliminari si impongono: ci serve un sistema nazionale di valutazione? Agisce contro o dalla parte della scuola? E ancora: si possono utilizzare gli esiti delle rilevazioni nazionali ed internazionali degli apprendimenti (Ocse, Invalsi, ecc.) per giudicare della bontà di un sistema scolastico? Certamente le informazioni ricavate dalle indagini citate non ci dicono tutto, ma sono un indizio da non trascurare. Gli ultimi dati disponibili (Indagine Pisa 2009) segnalano un leggero miglioramento negli apprendimenti degli allievi italiani rispetto alla precedente indagine …

"Equità e propaganda", di Maria Cecilia Guerra

La proposta del Pd di tassare con un’imposta straordinariamdel 15% i capitali che hannom beneficiato dello scudo fiscale ha sollecitato un intenso dibattito. Ad essa è stata contrapposta nelle ultime ore l’ipotesi, avanzata da alcuni parlamentari del Pdl, di mettere a punto un nuovo scudo fiscale da cui ricavare, con un’aliquota che potrebbe essere del 7%, un gettito straordinario di 2-3 miliardi. E’ un’ipotesi sorprendente in quanto sconfessa la logica stessa con cui ci avevano venduto il primo scudo. Ci avevano detto che quello scudo avrebbe riportato capitali freschi in Italia che sarebbero serviti a finanziare la ripresa economica.Male cose sono andate ben diversamente: come ci hanno mostrato le statistiche relative alla bilancia dei pagamenti, coloro che hanno aderito allo scudo hanno generalmente preferito regolarizzare i loro capitali mantenendoli comunque all’estero. Ci avevano detto che il contemporaneo inasprimento delle sanzioni e dei controlli per chi esportava illegalmente capitali avrebbe, non solo garantito l’emersione dei capitali fuggiti, ma anche impedito il verificarsi di nuove fughe nel futuro. E allora perché dovremmo aspettarci di avere gettito fiscale …