Giorno: 18 Agosto 2011

25 aprile, ora la rivolta corre sul web «Non rubateci la storia», di Roberto Brunelli

C’è chi, come il sindaco di Senigallia, dichiara la «disobbedienza civile»: «Qui il 25 aprile lo festeggeremo lo stesso». E c’è chi – e sono tanti -manda il suo avvertimento al governo: «Il 25 aprile e il 1° maggio non si toccano». Rubare la storia? Non si può. Questione di simboli, di valori, di identità di un paese. Chiedete ad un americano, solo per fare un esempio, cosa succederebbe se la Casa Bianca proponesse di spostare il 4 luglio, giorno dell’Indipendenza, al 6 luglio. Chiedete ad un francese, se gli dicessero che la presa della Bastiglia non si festeggia più. E allora, non cui si può certo stupire del fatto che l’Italia si ribelli al norma inserita nella manovra «lacrime e sangue» che delibera lo spostamento del 25 aprile, del Primo maggio e del 2 giugno, ossia la loro soppressione de facto come giorni festivi: sul web la protesta corre veloce, da nord a sud si registrano appelli e raccolte di firme, prendono posizioni politici, partigiani, intellettuali. A Senigallia, il sindaco Pd dichiara che opporrà …

Bersani boccia lo scudo bis "Diremo no con ogni mezzo"

Il leader del Pd contro l’ipotesi di un nuovo rientro di capitali dall’estero ventilata da Berlusconi: “Ci opporremo all’ennesimo scandalo”. Calderoli frena: “Nessuna nuova sanatoria”. E sulle pensioni avverte: “Non toccare diritti acquisiti”. Contro l’ipotesi di un nuovo condono fiscale il Pd è pronto a opporsi con ogni mezzo mentre è favorevole all’ “una tantum” sui condonati per reperire risorse da trasferire ai Comuni e ai pagamenti dovuti dalla Pubblica amministrazione alle piccole imprese: lo scrive il segretario Pierluigi Bersani nella sua pagina su Facebook 2 intervenendo così nella discussione che si è aperta sulla questione se sia illegale chiedere un contributo straordinario ai condonati mentre sarebbe legale chiederlo ai tassati. Intanto, proprio sull’eventualità di una nuova sanatoria, arriva la significativa frenata dall’interno del governo del ministro leghista Roberto Calderoli: “Lo scudo bis è una realtà virtuale, nella manovra non c’è”, afferma il responsabile della Semplificazione normativa ai microfoni di SkyTg24. Bersani: “No all’ennesimo scandalo”. “Attendo con ansia – scrive Bersani – che qualcuno si confronti con me pubblicamente su questa tesi. Porterò un elenco …

"Un mondo che guarda al futuro", di Irene Tinagli

Pochi giorni fa si è concluso l’anno internazionale dei giovani indetto dall’Onu, e subito è partita la Giornata Mondiale della Gioventù della Chiesa Cattolica, che quest’anno si celebra a Madrid. Quest’attenzione alle nuove generazioni non fa che mettere in luce un triste paradosso. Quello di una gioventù tanto seguita con apprensione da buona parte della società, civile e religiosa, quanto ignorata e penalizzata dalle politiche pubbliche e dai governi. I giovani sono la fascia di popolazione che è stata più colpita dalla crisi economica internazionale, e quelli che ne subiranno maggiormente le conseguenze anche in futuro. Eppure, quasi niente di ciò che è stato fatto, discusso e proposto in questo periodo da governi e organi politici ha tenuto in debita considerazione la necessità di ridisegnare un sistema economico e sociale sostenibile nel tempo. Un sistema che dia più opportunità e speranza alle nuove generazioni. Basta pensare a ciò che abbiamo visto in queste settimane. Una manovra finanziaria che mette una pezza ad anni di politiche economiche di corto respiro semplicemente aumentando tasse e tagliando dove …

"Bersani: il Pd si batterà per la sua contromanovra", di Massimiliano Amato

Il Pd è scettico sulle aperture dell’esecutivo, ma con senso di responsabilità cercherà di migliorare la manovra in Parlamento. Sull’ipotesi di un nuovo condono, Bersani è categorico: assolutamente contrari. Scetticismo e senso di responsabilità. Ruota intorno a questi due poli l’atteggiamento del Pd nei confronti della manovra bis di agosto. Scetticismo sulla reale volontà del governo a cambiare un decreto «iniquo», mentre l’apertura dell’esecutivo sulla tassa sui capitali “scudati” viene giudicata «risibile», soprattutto se l’aliquota dovesse essere quella, annunciata martedì, dell’1%. Tuttavia, in nome di una «responsabilità collettiva» chiesta anche dal Presidente Napolitano, il maggiore partito di opposizione proverà a correggere il testo in Parlamento, pur mantenendo i saldi invariati. Chiusura totale, invece, sulle deroghe allo Statuto dei lavoratori. Al largo del Nazareno si lavora per preparare gli emendamenti da presentare in commissione la prossima settimana. Il segretario Pier Luigi Bersani, che torna a rilanciare la necessità «di una Maastricht 2», non mancando di sottolineare come anche le destre «si stiano finalmente accorgendo che c’è bisogno di più Europa», ha convocato una riunione per martedì. …

"I conti che non tornano", di Marco Causi

C’è qualcosa che non torna. L’amplificazione mediatica degli eventi – dalla lettera della Bce alla manovra varata – ha fatto prevalere nei commenti la valutazione dell’impatto qualitativo e comunicativo dei provvedimenti. Questo nell’ipotesi che l’Unione europea e i mercati si accontenteranno solo di questo. Temo purtroppo che non sarà così e che rischiamo di pagare, come paese, una (colpevole) scarsa trasparenza che, anche in questo momento di emergenza nazionale, circonda i conti pubblici dell’Italia e la loro effettiva evoluzione, per responsabilità esclusiva del governo. Vediamo di capire. Prima del decreto 98 di luglio l’indebitamento netto tendenziale era così cifrato, in percentuale sul Pil: -3,9 per cento nel 2011, -2,7 nel 2012, ancora -2,7 nel 2013, -2,6 nel 2014. La cosa da notare è la riduzione di 1,2 punti di Pil prevista fra 2011 e 2012 per effetto dei provvedimenti (ben undici) varati fra giugno 2008 e giugno 2011. Con la manovra di luglio 2011 l’indebitamento netto tendenziale scende di 0,1 nel 2011 al confronto con il precedente profilo tendenziale, portandosi al -3,8 per cento, poi …

«In pensione a 65 anni. E niente in cambio?», di Comitato Nazionale Se non ora quando

La manovra è iniqua: tutte le risorse disponibili vanno investite per riequilibrare le discriminazioni. Caro direttore, nell’articolo sul Corriere del 17 agosto (Lo sviluppo riparta al femminile. Quattro proposte sulla manovra) Letizia Moratti presenta delle modifiche dirette a favorire le donne e lo fa a partire da un’analisi condivisa in larga parte dal movimento Se non ora quando. Il testo identifica infatti tra i punti più gravi della situazione italiana la bassa partecipazione delle donne al mercato del lavoro e gli inesistenti servizi pubblici per la conciliazione di tempo e lavoro; tra i problemi dell’attuale politica economica i tagli lineari alla spesa che provocheranno ulteriori abbandoni delle donne nei settori produttivi. Appare inoltre molto pertinente l’esempio della Germania, che ha saputo incrementare massicci interventi a favore del lavoro delle donne rilanciando così lo sviluppo dell’intera economia. Del resto si tratta solo di uno degli argomenti che si possono portare a dimostrazione del fatto che la condizione delle donne è il primo metro della modernità e della civiltà di un paese. Alle proposte avanzate da Letizia …

"Dietro la triste estate leghista", di Stefano Baldolini

Per il Carroccio la fase più difficile fra incertezze strategiche e crisi di leadership. A guardare arrancare gli esponenti del Carroccio, ex maestri della cortina fumogena della Seconda repubblica, si prova persino nostalgia per i toni arrembanti delle estati passate. Per le boutade che colpivano nel segno e provocavano dibattito sui giornali o sui bagnasciuga. Eppure i leghisti non lesinano sforzi. L’ultimo a provarci, ma c’è da scommettere che ne arriveranno altri, è il presidente del consiglio regionale lombardo, Davide Boni, che rispolvera lo spostamento della Consob dalla capitale a piazza Affari e sotto l’egida di Giancarlo Giorgetti. Non proprio una bomba (estiva), ma sufficiente in altri tempi a provocare reazioni sdegnate degli amministratori capitolini e via dicendo. Probabilmente avrà maggior successo la polemica del ministro Calderoli contro la «casta dei viziati», i calciatori che hanno paventato lo sciopero per il contributo di solidarietà previsto dalla manovra e si sono visti minacciare il raddoppio dell’aliquota. Al di là del merito della vicenda, il gioco del ministro della semplificazione è troppo facile per non apparire scoperto. …