economia, lavoro

"Famiglie sempre più indebitate", di Carlo Di Foggia

Allarme della Cgia di Mestre: Roma, Milano e Lodi sono le provincie più in rosso, ma
boom del debito privato al Sud

In queste settimane gli occhi sono puntati sul nostro debito pubblico ma anche sul versante privato non stiamo messi tanto bene. La crisi infatti si fa sentire anche sui bilanci delle famiglie italiane che si ritrovano sempre più indebitate. Secondo i dati pubblicati dalla Cgia di Mestre (confederazione artigiani e piccole imprese) il debito medio familiare nel 2010 ha superato i 19.000 euro e solo nell’ultimo anno è aumentato di oltre 3.200 euro.

Accendere un mutuo, chiedere un prestito per acquistare un bene mobile o semplicemente scegliere il pagamento a rate – il cosiddetto “credito al consumo” -, costringe le famiglie italiane ad indebitarsi per non incidere direttamente sul reddito e arrivare a fine mese. Nella speciale classifica delle provincie con il più alto livello di debito privato la palma d’oro spetta a Roma (debito pari a 27.727 euro), seguita da Lodi e Milano (27.241 euro).

Paradossalmente però, nonostante risultino più indebitate le provincie che presentano i livelli di reddito più elevati ad indebitarsi di più sono le famiglie più povere. “Tendenzialmente – spiega Giuseppe Bortolussi, segretario generale della Cgia – la maggiore incidenza del debito sul reddito la ritroviamo tra i nuclei famigliari con possibilità economiche medio-basse”. Questo stando solo ai dati ufficiali: “Nelle rivelazioni della ricerca infatti non è considerato il mercato del prestito informale che ovviamente non transita per i canali ufficiali”. Tradotto: se le banche non concedono prestiti, sempre più spesso le famiglie sono costrette a rivolgersi altrove con il rischio che la pratica dell’usura si diffonda sempre di più e non solo nel mezzogiorno.

Dal punto di vista territoriale i dati sono però contrastanti. A essere meno preoccupate di onorare un debito contratto con istituti finanziari o di credito sono le famiglie del profondo sud, con in coda alla classifica città come Agrigento (8.983) o Enna(8.399) ma sopra il dato medio nazionale troviamo moltissime realtà del meridione e questo perché la crisi economica ha colpito maggiormente le famiglie con un solo reddito che sono concentrate in particolar modo nel mezzogiorno. Questi dati non sono legati solo alla crisi economica ma rispecchiano un trend in crescita da diversi anni. Dall’introduzione dell’euro infatti (2002) la crescita dell’indebitamento medio delle famiglie italiane è stata del 131%, concentrato soprattutto al sud. Il record spetta a Taranto (+197%), seguita da Caserta (182%), Napoli (183%) e Chieti (177%).

Dati preoccupanti che però vanno analizzati con attenzione: in questa speciale graduatoria delle provincie più indebitate d’Italia troviamo infatti le realtà territoriali dove anche il livello di reddito è più elevato. Considerando ad esempio gli investimenti che in questi anni sono stati fatti nel settore immobiliare questi dati possono anche significare che ad indebitarsi sono state le famiglie che hanno investito di più. Il nostro debito privato inoltre rimane comunque basso rispetto ad altri paesi europei. “Un quadro – ci spiega Paolo Zabeo della Cgia di Mestre – in linea con quanto fotografato anche dalla Banca d’Italia che vede le famiglie italiane meno indebitate rispetto alle omologhe europee con livelli di risparmio molto alti e questo è sicuramente uno di quegli aspetti che hanno salvaguardato il paese in questi anni”.

da www.lastampa.it