Giorno: 16 Agosto 2011

"Scuola. Pensione ritardata di un anno" da Tuttoscuola

La manovra bis di ferragosto, contenuta nel decreto legge 13 agosto 2011, n. 138 e, dopo la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale, già entrata in vigore da sabato 13, precisa meglio l’operazione “finestra” di cui aveva parlato il ministro Sacconi dopo le decisioni del Consiglio dei Ministri. Il personale della scuola che matura il requisito per il pensionamento dopo il 31 dicembre prossimo dovrà attendere un anno di più per il pensionamento. La “finestra” di uscita dal servizio, da sempre prevista per la scuola al 1° settembre dell’anno in cui si matura il diritto a pensione, viene spostata in avanti di un anno. Per effetto della modifica apportata dal decreto legge, la vecchia disposizione risulta così integrata: Per il personale del comparto scuola resta fermo, ai fini dell’accesso al trattamento pensionistico, che la cessazione dal servizio ha effetto dalla data di inizio dell’anno scolastico e accademico dell’anno successivo, con decorrenza dalla stessa data del relativo trattamento economico nel caso di prevista maturazione del requisito entro il 31 dicembre dell’anno. La “finestra” avrà l’effetto di far …

"Come il peggior governo balneare" di Fausto Panunz

I cittadini italiani e i mercati internazionali si aspettavano una manovra che tagliasse la spesa pubblica ed in particolare i costi della politica. Si ritrovano con una classica manovra da governo balneare, fatta di nuovi balzelli che ricadono sulle spalle dei soliti noti, i lavoratori dipendenti. Era difficile fare peggio. L’anticipo del pareggio di bilancio era diventato necessario dopo le turbolenze dei mercati dei giorni scorsi. Da più parti – giornali, BCE – si erano identificati i principi che dovevano ispirare la nuova manovra. In primo luogo tagliare i costi della politica, pre-condizione per chiedere sacrifici agli italiani da parte di un Parlamento che non solo lavora poco a fronte di stipendi molto elevati ma che gode di privilegi inaccettabili come mostra la vicenda dei prezzi del ristorante del Senato. Poi riformare le pensioni, legandole all’aspettativa di vita, uniformando il trattamento delle donne che lavorano nel settore privato a quello delle donne che lavorano nel settore pubblico. Privatizzare,vendendo sul mercato il patrimonio immobiliare dello Stato e quote di aziende come le Poste, e magari liquidare …