Giorno: 18 Agosto 2011

"Sulle città colpo da 20 miliardi", di Maria Zegarelli

Venti miliardi di meno agli Enti locali decisi dalle ultime tre finanziarie e dal Milleproroghe. «In questo modo si rende inapplicabile lo stesso titolo V della Costituzione», commenta Marco Causi, Pd. Se a picchiare duro è uno come Roberto Formigoni allora vuol dire che il governo rischia davvero grossoin casa propria: «Non mi è affatto piaciuto che il consiglio dei ministri per la terza volta abbia calato la mannaia pesantemente su Regioni e Comuni mentre ha dato soltanto una spolveratina a se stesso». La mannaia di cui parla il governatore tradotta in cifre è pari a 20 miliardi di euro in menoagli Enti locali «grazie» alle ultime tre manovre e al decreto Milleproproghe. «Una cifra che non tiene conto del taglio ai Fas e che non è stata controbilanciata da altre misure compensative – dice Davide Zoggia, responsabile Enti locali del Pd -. Davanti a questi dati è evidente che è lo stesso federalismo ad essere stato ucciso dal governo». Bilancio amaro, così tanto che lo stesso ministro Roberto Maroni ha detto che non si …

"Paghi due, evadi tre", di Massimo Gramellini

Fra le tante proposte di tasse alternative che turbinano in queste ore intorno al portafogli terrorizzato degli italiani, vorrei segnalare quella che mi sembra la più creativa. L’ha partorita il cervello democristiano di Paolo Cirino Pomicino, già ministro della Prima Repubblica. Si tratta di una lettera indirizzabile a società di capitali, società di persone, liberi professionisti e titolari di imprese individuali. Quattro milioni e mezzo di contribuenti, non sempre ascrivibili in blocco alla lista dei più generosi. Il tenore del messaggio sarebbe questo: «Gentile signore, lo Stato in bolletta le propone un patto. Se lei ci anticipa 50.000 euro spalmabili in comode rate, noi per tre anni la esentiamo da ogni genere di accertamento fiscale». Tradotto dal democristiano «vintage» all’italiano corrente e ruttante suona così: «Caro amico possessore di yacht e fuoriserie a sbafo, dammi un pizzo di 50.000 e io per tre anni mi dimenticherò di mandarti la Finanza in ufficio». In sostanza, un ricatto: al possibile evasore viene concesso di evadere senza rischi né rimorsi (ammesso che ne abbia ancora) purché paghi preventivamente …

"La crisi non va in ferie. La mappa delle vertenze", di Giuseppe Vespo

“Termini: Governo invita Regione per fare il punto su Short list”. Sembra una notizia di due anni fa, invece è l’ultimo aggiornamento della pagina web dedicata alle vertenze aperte al ministero dello Sviluppo economico. L’annuncio della chiusura della fabbrica siciliana della Fiat è del 2008. Nello stesso anno al ministero allora diretto da Scajola nasceva la Sci, la struttura per le crisi d’impresa, destinata a contrastare il «declino dell’apparato produttivo e in particolare la situazione di crisi in cui versano diversi settori dell’economia italiana ». Ad oltre tra anni di distanza, insieme agli operai palermitani secondo i sindacati quasi 500mila persone sono in cassa integrazione (380mila tra straordinaria e in deroga). E non passa giorno senza che i funzionari ministeriali incontrino aziende e sindacati per tentare di risolvere piccole e grandi crisi industriali. NOMI NOTI Oggi allo Sviluppo sono aperti 187tavoli di crisi, per un totale di 223.608 lavoratori interessati. Di questi, secondo la Cgil circa 57mila dipendenti sono a serio rischio. Per Corso Italia, alla luce dell’andamento dei tavoli sarebbero 54 le vertenze indirizzate …

"La crescita dimenticata", di Tito Boeri

Il governo ha avuto a disposizione tre manovre in sei settimane per rimediare ai suoi errori iniziali, quelli che hanno scatenato la crisi di credibilità. Ha potuto contare sulla collaborazione del presidente della Repubblica che, di fronte all´emergenza, ha messo in campo la sua autorevolezza e popolarità nel richiamare le parti alla responsabilità e coesione nazionale. Ha avuto indirettamente un sostegno dalle organizzazioni internazionali che si sono prestate a diventare capro espiatorio di provvedimenti impopolari. Ha trovato di fronte un´opposizione che ha concesso una rapida approvazione delle manovre e che, almeno nell´ultima settimana, ha aperto a riforme strutturali delle pensioni e dato la disponibilità a tagli consistenti ai costi della politica, a partire dal dimezzamento dei parlamentari e dall´abolizione delle province. Eppure il governo non ha saputo porre rimedio ai vizi originari della manovra di inizio luglio: niente provvedimenti sulla crescita, troppo poco aggiustamento sul lato della spesa e stridenti iniquità. La terza di queste manovre persevera quello che è ormai diventato diabolico. Non c´è nulla per far ripartire l´economia se non timidi incentivi alle …

"Lavoro, sindacati in allarme: La legge non stravolga l'impresa", di Massimo Franchi

Ora che anche l’Ufficio studi del Senato smentisce il ministro Sacconi, certificando come il “suo” articolo 8 della manovra «contenga implicitamente la possibilità di derogare allo Statuto dei lavoratori», la sordina che il governo ha messo su un provvedimento che non fa recuperare un solo euro al bilancio statale e fa solo un piacere a Fiat pian piano si sgretola. Merito anche delle denunce di Cgil e Pde dell’editoriale di Guglielmo Epifani sul nostro giornale. Non sappiamo se il ministro del Lavoro ha cercato di bloccare la scheda di lettura con cui il solerte Ufficio studi di palazzo Madama accompagna il decreto-manovra. Di certo non può avergli fatto piacere. Il suo mantra («L’articolo 18 non è stato toccato») non regge più. La realtà riconosciuta da tutti, favorevoli e contrari, è che il governo ha sconvolto la legislazione sul lavoro. Per giunta tramite decretazione d’urgenza. Sul metodo dunque i sindacati sono concordi: «Si doveva agire per via ordinaria». Sul merito invece cominciano i distinguo, con la sola Cgil che appoggia la proposta di Epifani di cancellare …