Giorno: 17 Settembre 2011

"Quei soldi spesi per il bene comune", di Salvatore Settis

Bella idea: parliamo di Denaro e bellezza nella Firenze del Quattrocento, e parliamone oggi. Il punto è come. È il denaro che genera bellezza, o la bellezza che va in cerca del denaro? Certo soldi e arte, in tempo di crisi, fanno coppia obbligata: e infatti la mostra in corso a Dublino, Terrible Beauty: Art, Crisis, Change è stata annunciata da El País col titolo lapidario Arte sin dinero, “arte senza denaro”. Solo perché il magro budget dell´ambiziosa mostra irlandese si ferma a 800.000 euro, o anche per dimostrare che la bellezza non ha poi bisogno di tanti soldi? Mercanti e banchieri fiorentini, si sa, innescarono in tutta Europa commerci e scambi raccogliendone formidabili profitti; ma spesero enormi somme in commissioni d´arte, fondarono chiese e conventi, costruirono palazzi, ordinarono statue e quadri. Alla morte di Lorenzo il Magnifico (1492), i Medici avevano speso il triplo dell´intero patrimonio del nonno Cosimo in architetture, pitture, sculture donate ai loro concittadini; opere che in buona parte sono ancora lì, nostre e per noi. A tanta generosità (o a …

"Oggi l’Iva, domani il condono", di Raffaella Cascioli

Tra i deputati della maggioranza cresce l’ipotesi di un intervento tombale su edilizia e tasse. Sarà ancora il fisco il piatto ghiotto dell’inevitabile manovra che da qui a qualche settimana il Tesoro si accinge a varare nella legge di stabilità perché quella appena approvata e illustrata ieri dal ministro Tremonti all’Ecofin è già insufficiente? Difficile a dirsi, ma, nel giorno in cui scatta l’aumento dell’aliquota Iva dal 20% al 21%, è quantomeno singolare che non si escluda nella maggioranza la possibilità di un ricorso al condono. Anzi, molti segnali vanno proprio in questa direzione. Non solo perché si tratta di un modo rapido per fare cassa, ma anche perché nelle ultime settimane sono molte le pressioni in tal senso emerse all’interno del Pdl. Pdl e non solo, visto che la Lega teme di non riuscire più a rinviare un intervento massiccio sulle pensioni con l’abolizione tout court di quelle di anzianità. C’è chi, anche tra i lumbard, sarebbe disposto a chiudere un occhio sul condono pur di evitare misure ben più dolorose. Se infatti il …

"Tre domande sul conflitto con la procura", di Carlo Federico Grosso

Gli avvocati Longo e Ghedini hanno annunciato, ieri, che Berlusconi non si farà interrogare come persona offesa nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta estorsione realizzata ai suoi danni. I due legali sostengono che il premier dovrebbe essere, al massimo, sentito come imputato in un procedimento connesso o collegato (Rubygate). E quindi, a loro giudizio, con l’assistenza dei difensori. La Procura di Napoli ha fatto sapere che non vi sono le condizioni perché egli possa essere considerato imputato in un procedimento connesso, e che egli dovrà pertanto presentarsi, in quanto persona offesa da un reato, come una normale persona informata sui fatti e rendere testimonianza senza nessuna assistenza e che, ove egli dovesse rifiutare di presentarsi, sarebbe giocoforza procedere alla richiesta di un suo accompagnamento coattivo. Un nuovo conflitto fra Berlusconi e Procure, dunque. Su quali presupposti tuttavia, e perché? Apparentemente il presidente del Consiglio non dovrebbe, infatti, avere difficoltà a presentarsi davanti ad una Procura che lo ha individuato come vittima di un reato e, dicendo il vero, contribuire a ricostruire la verità dei fatti perpetrati a …

"Il cavaliere risponda", di Ezio Mauro

Mentre il governo è assente di fronte ad una crisi finanziaria senza precedenti, e Napolitano invita ogni italiano ad assumersi le sue responsabilità, dalle inchieste di Napoli e di Bari emerge un premier impegnato quotidianamente ad organizzare una rete di prostituzione di enormi dimensioni: una questione tutt´altro che privata, poiché le carte dimostrano che i fornitori vogliono essere pagati attraverso gli appalti e gli incarichi di Stato – quindi col denaro pubblico – mentre il capo del governo è oggetto di un ricatto permanente che gli costa tempo e denaro, lo rende disponibile a tutto e dunque lo priva della sua libertà. Invece di giustificare questa ragnatela di abusi che sta imprigionando la presidenza del Consiglio (dopo averle già tolto ogni autorità) Berlusconi parla di “trappolone”, “spionaggio sistematico”, “aggressione” per arrivare a un “ribaltone”, e invita gli italiani alla rivolta annunciando “io non mollo”. Sarebbe più utile che il premier spiegasse agli italiani alcune cose: perché ha tanta intimità con delinquenti e trafficanti? Perché si nasconde dietro schede telefoniche peruviane, come qualsiasi malfattore? Perché ripara …