Giorno: 13 Settembre 2011

"Mancano docenti e risorse ma Gelmini non se ne accorge?", di Mariagrazia Gerina

Il ministro non va in una scuola, come dovrebbe, ad aprire l’anno scolastico. Ma parla dalle tv del premier, mostrando soddisfazione. Il pd: migliaia di cattedre restano scoperte. Le scuole di ogni ordine e gradoriaprono i battenti tra i disagi e le proteste. Ma per il ministro Mariastella Gelmini, va tutto bene. Nel partito che l’ha portata al governo, come nella scuola pubblica italiana, che Berlusconi, tre anni fa, ha affidato alle sue mani. «Il Pdl è unito e compatto, ci sono le condizioni per proseguire e completare la legislatura», assicura, affrontando impettita, dei due corni quello che in questo momento forse turba di più i suoi sonni. E con lo stesso spirito di rimozione, e una buona dose di ritualità, fa finta di avere sotto controllo anche l’altra questione, che invece turba i sonni di insegnanti, genitori, studenti. Alle prese con una scuola che non ha niente a che fare con quella che il ministro annuncia dal vecchio, piccolo, rassicurante schermo. Forse non è un caso se il suo «in bocca al lupo» agli …

"Scuola. La bocciatura dell'OCSE. Sempre meno diplomati e laureati", di S.I.

Disagi e proteste hanno dato il via, ieri, al nuovo anno scolastico. Studenti e professori si sono subito fatti sentire contro i tagli applicati dal governo a suon di sit-in e flash mob, concentrati soprattutto nella Capitale, anche in vista del primo appuntamento di piazza previsto per il 7 ottobre. Le classi, invece, hanno accolto gli alunni fra i disagi: ci sono aule sovraffollate (le prime da 32 alunni del liceo Talete di Roma), le sedie che mancano, gli intonaci che vengono giù (a Pisa, alla primaria Novelli, i bambini sono stati costretti a disertare per motivi di sicurezza), i bagni utilizzabili solo in certe fasce orarie perché mancano i bidelli (succede alla media Levi di Bari). E oggi l’Ocse si prepara a sfornare un’altra pagella fatta di luci e ombre sul nostro sistema scolastico che, scorrendo i dati, resta sostanzialmente immobile con i problemi di sempre: diplomati in calo, pochi laureati, programmi ingessati, docenti sottopagati, record di ore passate fra i banchi a cui non corrisponde una preparazione degli studenti, mancanza di un sistema …

"Chi ci Salverà? Migliaia di Giovani Imprenditori", di Edoardo Nesi*

A me pare del tutto evidente che la crescita in Italia non tornerà più finché non si andrà a metter mano al problema gigantesco della perdita di competitività dei nostri prodotti sui mercati mondiali a causa dell’avvento di questa globalizzazione selvaggia, al fatto che abbiamo letteralmente consegnato ai cinesi le chiavi di casa nostra. Contrariamente a quanto ci viene detto, questa non è una crisi globale. È la crisi dell’Occidente. La Cina, l’India, il Brasile, la Russia crescono. Crescono eccome. Sono i Paesi che profittano dalla globalizzazione mentre noi la subiamo. Vittime e prigionieri della rigidissima disciplina di bilancio europea e del sacro terrore degli abbaioni dei mercati finanziari, schiacciati come siamo dalla soma del nostro titanico debito e della nostra altissima — e condivisissima — evasione fiscale, non possiamo né lanciare programmi di spesa infrastrutturale, né abbassare le tasse alle piccole e medie imprese e ai loro dipendenti, come qualche giorno fa ha proposto Obama. Eppure bisogna ricominciare a crescere. Come? Una volta scalciata nel dimenticatoio l’idea che la nostra economia possa sostenersi coi …

Scuola, Pd a Gelmini: ripristinare insegnamento storia dell’arte a superiori

De Biasi e Ghizzoni: la storia dell’arte va insegnata e non umiliata. “Con allarme due anni fa, nel corso dell’esame della ‘epocale’ riforma delle scuole superiori, abbiamo denunciato l’impoverimento dei contenuti della scuola e in particolare abbiamo segnalato lo scempio della drastica riduzione delle ore di storia dell’arte, fatto tenuto un po’ sotto silenzio dal sistema dei media. Ci ritroviamo oggi meno sole, grazie alle autorevoli prese di posizione pubbliche che chiedono con convinzione di ripristinare l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole italiane. La storia dell’arte e’ la nostra storia, e’ parte della nostra identità nazionale, e’ educazione al bello, e dunque al rispetto. E’ attraverso lo studio dell’arte che capiamo il faticoso cammino della cultura come leva di civiltà. Nulla di più moderno e attuale. Il ministro Gelmini se ne deve fare una ragione. non è mai troppo tardi per capire e per agire. riveda quella scellerata decisione e ripristini la storia dell’arte fra le materie degne di insegnamento. Dalla crisi economica e civile in cui siamo immersi si esce guardando alla cultura, unica …

Scuola, Pd a Gelmini: da Ocse bocciatura politiche governo

Ghizzoni: ministro mistifica dati, realtà italiana rispecchia suo fallimento. L’indagine Ocse sull’educazione non rappresenta l’occasione per attribuirsi meriti (inesistenti) o per mistificare un’amara realtà: l’Ocse, infatti, fornisce indicatori utili per orientare le politiche scolastiche. Qualcuno dovrebbe spiegarlo al ministro. E sì, perchè davanti ai dati Ocse che affermano che l’Italia investe meno della media in istruzione, solo il 4,8% del PIL contro il 6,1%, che la percentuale dei nostri diplomati è ben inferiore alla media europea e che lo stipendio dei docenti ha perso l’1%, l’ineffabile Gelmini afferma che i dati confermano “la necessità di proseguire nella direzione delle politiche adottate dal governo”. Cioè quella dei tagli. Siamo davvero al paradosso. E la cosa è ancora più grave se si pensa che l’anno preso a riferimento dall’OCSE è il 2008, cioè l’ultimo prima dei “cura” imposta dalla Gelmini, che alla scuola ha fatto bere l’amaro calice di 8 miliardi di tagli. Per il bene del Paese, sollecitiamo il ministro ad avere il coraggio di guardare in faccia la triste realtà nella quale ha fatto precipitare …

"Come si impoverisce una nazione. La scuola senza storia dell'arte", di Carlo Bertelli

Siamo un paese antico, ma siamo una paese vivo. A Luras in Sardegna di erge un ulivo di 3800 anno; a Palombara Sabina nel Lazio, presso l’Abbazia di San Giovanni in Argentella, sorge un ciliegio che ha 3 metri di diametro. Questi “patriarchi” del mondo vegetale ci raccontano la nostra storia. E’ una memoria di lavoro secolare e di affetti. Uno dei più toccanti testi della letteratura italiana è attribuito ad una contadine che si separa dai suoi monti: “addio monti sorgenti dall’acque….”. Paesaggio, affetti, ricordi sono nel nostro essere italiani e sono alimentati da una sorgente privilegiata, che è la nostra consuetudine con l’arte nelle città antiche, nei borghi e nelle campagne dove brandelli di territorio sono stati risparmiati alla speculazione. Ci domandiamo quanto questi sentimenti potranno resistere in un paese che si dispone a dimettere quello che è stato per generazioni uno strumento per capire ciò che ci circonda, ovvero la storia dell’arte che ora, leggiamo, viene bandita persino da alcuni istituti turistici. Nei nostri licei classici la storia dell’arte è entrata nel …

"Credibilità calpestata", di Paolo Soldini

E tre. Nel giro di poche ore, fonti della Commissione Ue hanno ripetuto per la terza volta, ieri pomeriggio, che l’incontro di Berlusconi con il presidente Barroso, oggi a Strasburgo, «è stato chiesto dal governo italiano». Si sapeva. Nessuno ha nemmeno provato, a Roma, a sostenere una cosa diversa. Anche perché se da palazzo Chigi ci avessero provato, sarebbero stati smentiti subito Pia Ahrenkilde, la portavoce del presidente, ha aggiunto che la visita era stata sollecitata «recentemente» senza far nulla per nascondere il fastidio. D’altra parte al Berlaymont, il palazzone della Commissione a Bruxelles, i giornali italiani li leggono e quindi sanno tutti come stanno le cose. Resta da chiedersi se e quanto si sia risentito lo stesso Barroso per il fatto di essere utilizzato come la ridicola scusa dietro cui nascondersi ai pm italiani da quello che, almeno in passato, ha sempre considerato un amico e che fu, all’epoca della sua elezione, uno dei suoi sponsor. Nel suo entourage insistono sul fatto che il presidente ha l’abitudine di recarsi lui nelle capitali dell’Unione (almeno …