Giorno: 3 Settembre 2011

Modena, i parlamentari del Pd in piazza con la Cgil

Martedì prossimo in piazza Grande ci saranno anche i parlamentari modenesi del Partito democratico alla manifestazione della Cgil contro la manovra del governo. “Condividiamo le ragioni dello sciopero – si legge in una nota congiunta dei parlamentari democratici – e sosteniamo la battaglia del sindacato contro questa manovra iniqua e priva di qualsiasi efficacia sul fronte della crescita. Noi continueremo a batterci in Parlamento, con responsabilità, per cercare di migliorare la manovra nel senso dell’equità e del rilancio dell’economia. Con la consapevolezza – sottolineano i parlamentari del Pd – che questo governo ha perso qualsiasi credibilità, anche di fronte ai mercati, e che serve al più presto un cambiamento del quadro politico, per il bene del Paese”.

"Visco: ero un innominabile ma ora Tremonti mi copia", di Tonia Mastrobuoni

Onorevole, il governo sta riesumando le misure «alla Visco». «Da una vita sono abituato ad avere ragione postumo, anche se non sono morto. Che vuol farci, la politica funziona così, con le emozioni. Se uno imposta un discorso razionale, serio, organico ed equilibrato su come bisogna fare una vera lotta all’evasione…». Perde le elezioni. «No, più che altro sia nel 1996-2001 sia nel 2006-8 ho rischiato di passare per persecutore, per matto. Sono stato attaccato non solo dalla destra che adesso ripropone a tozzi e bocconi le cose nostre. Ma sono stato isolato anche dai miei, da quella parte che si definisce “liberal”». Ci faccia indovinare. Si riferisce a Morando? «Non faccio nomi. Mi limito a dire che erano i liberal. È che per alcuni l’idea che le tasse debbano essere un’oblazione volontaria è talmente radicata. Adesso l’emergenza costringe addirittura la destra a fare la lotta all’evasione. Pensare che anche nel 2006-8 avevamo recuperato evasione come pazzi». Come Dracula lei ha avuto un discreto effetto deterrente. «È innegabile. A furia di descrivermi come terribile e …

"Medicina, un test da rifare", di Pietro Garibaldi

La facoltà di medicina sembra essere quella che garantisce migliori opportunità di occupazione ai giovani italiani. Merito della scelta di introdurre il numero chiuso. Ma non per questo il meccanismo del test di ingresso garantisce che siano i candidati più brillanti ad accedere alla facoltà. Perché le graduatorie sono valide per i singoli atenei. Basterebbe una graduatoria nazionale, con la possibilità per gli studenti più meritevoli di scegliere la sede che preferiscono. La bassa crescita del paese dipende infatti anche da una cattiva allocazione dei talenti. La disoccupazione giovanile a luglio del 2011 è ancora al 27 per cento. Nemmeno i giovani laureati se la passano tanto bene. Secondo l’ultimo rapporto Almalaurea, la disoccupazione tra i laureati triennali è aumentata lo scorso anno dal 15 al 16 per cento. In tempi di crisi e con tassi di disoccupazione così elevati, per un neo diplomato la ricerca di una facoltà che garantisca davvero un lavoro è una scelta cruciale. IL PRIMATO DI MEDICINA Tra le facoltà italiane, sembra che medicina sia quella che garantisca la migliore …

"Cooperative: un motore economico che nemmeno il duce riuscì a distruggere" di Nicola Cacace

Come ha detto Marino, presidente di Confcooperative, «è il quarto intervento di spoliazione delle cooperative attuato da Berlusconi in pochi anni» (Avvenire 1 sett.), malgrado il successo della cooperazione anche negli anni di crisi, quando aumentava l’occupazione del 5,5% mentre l’occupazione nazionale si riduceva del 3%. Oggi la cooperazione è un motore di sviluppo e di coesione sociale, con 1,5 milioni di occupati, il 7% dell’occupazione e 127 miliardi di fatturato, l’8% del Pil. La cooperazione è andata in controtendenza anche rispetto al nanismo industriale, essendo nel decennio il peso delle GI coop (+ di 1000 occupati) passato dal 4% all’8% del totale occupazione nazionale. Ed oggi che il paese ha estremo bisogno di rilanciare la crescita, come chiesto anche da Bruxelles, Berlusconi tenta di realizzare un obiettivo perseguito da anni, colpire quelli che, stupidamente, considera avversari di classe. E lo fa con la motivazione che le cooperative «godrebbero di vantaggi fiscali rispetto alle società di capitale». Questi famosi vantaggi fiscali, che in sintesi si riducono ad un’aliquota del 10% sugli utili reinvestiti invece del …

"L'ideologia che ci governa", di Nadia Urbinati

Continuare come se nulla fosse successo nel frattempo, come se il crollo di fiducia nella politica della destra non ci sia stato, come se la sconfitta di Milano, che prima del 15 maggio sembrava impensabile al premier, sia stata un fatto assolutamente irrilevante. Come se la grande disobbedienza del 12 e 13 giugno sia capitata in un altro paese. Tutto ciò che prima sembrava determinante, una volta avvenuto è stato rubricato in fretta nel capitolo della cronaca antica. Siccome i cittadini non hanno votato a elezioni politiche, essi non hanno espresso alcun giudizio su questa maggioranza di governo quando hanno votato a favore di coalizioni di centrosinistra e quando hanno detto NO all´insistente suggerimento di Berlusconi di non andare a votare ai referendum. A leggere i giornali di questi giorni sembra che niente di nuovo ci sia sotto il sole italiano: il clientelismo con i quale si è cementata questa alleanza di governo mostra un altro spezzone del suo carattere sistemico, perpetrato con studiata intelligenza per distribuire incarichi proporzionalmente al nord come al sud, nelle …

"Beslan abita ancora sulle tombe dei suoi figli", di Mark Franchetti

Piangenti e vestite di nero, migliaia di persone in lutto si riuniranno oggi alla scuola di Beslan per commemorare il settimo anniversario del più grave attacco terroristico mai avvenuto in Russia. Porteranno fiori e bottiglie d’acqua, un modo simbolico per ricordare la sete sopportata dai loro cari nelle ultime ore prima della morte. Un rintocco di campana segnerà il momento, poco dopo mezzogiorno, quando il 3 settembre 2004 si udirono due potenti esplosioni all’interno della palestra della scuola dove più di 1200 ostaggi – gli allievi, i loro genitori e gli insegnanti – erano da 52 ore in mano ai terroristi islamici. Nel massacro che seguì morirono 333 persone – tra cui 186 bambini. Diciassette bambini persero entrambi i genitori e 72 sono rimasti gravemente disabili. In un solo blocco di appartamenti vicino alla scuola si sono contati 34 bambini tra le vittime. In un paese così piccolo, quasi tutti hanno perso una persona cara o conoscono qualcuno che l’ha persa. Sette anni dopo Beslan, con i suoi 35.000 abitanti, è tranquilla, provinciale e rurale. …

«L’Italia è in pericolo, un nuovo governo o non ce la faremo», intervista a Pier Luigi Bersani di Simone Collini

Il segretario del Pd «Con questa manovra abbiamo la prova, l’esecutivo Berlusconi non è credibile. Allo sciopero della Cgil saremo presenti»
. In queste ore siamo a un punto di svolta, purtroppo drammatico». Pier Luigi Bersani parla mentre la Borsa chiude su un brutto -3,9%, mentre l’Ue esprime perplessità sulle misure anti-evasione e mentre torna a volare lo “spread” italiano, una parola che nelle ultime settimane purtroppo tutti hanno imparato a conoscere. «Questa manovra e questo governo non sono credibili. Siamo in piena emergenza e noi siamo disponibili ad assumerci le nostre responsabilità in Parlamento per cercare di migliorare le norme nel senso della credibilità, dell’equità e della crescita. Ma serve un cambiamento del quadro politico, altrimenti tutto è vano». Non è la prima volta che formula un simile ragionamento.
«È vero, noi diciamo ormai da oltre un anno che il problema politico è nel cuore stesso dell’emergenza economica e finanziaria, perché chi ci ha portato fin qui, sul fronte più esposto, non è in grado di dire al Paese che c’è una crisi e che c’è …