Giorno: 4 Settembre 2011

Manovra, passa la libertà di licenziare

Si potrà anche licenziare in deroga all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Lo prevede l’emendamento votato qualche ora fa in Commissione Bilancio al Senato presentato dal governo. In sostanza il testo rende eplicito ciò che l’articolo 8 del decreto di Ferragosto già lasciava intendere in modo implicito: gli accordi aziendali potranno riguardare anche materie come la cessazione del rapporto di lavoro a meno che non sia discriminatorio o relativo a maternità e malartia. Il ministro Sacconi, nella conferenza stampa del 14 agosto scorso, avava giurato di non toccare l’articolo 18 dello Statuto. Oggi si smentisce. L’emendamento all’articolo 8 della manovra prevede anche che piccoli sindacati percentualmente più rappresentativi a livello territoriale possono sottoscrivere accordi con le aziende. Nel testo dell’emendamento infatti si legge che il provvedimento, che modifica l’articolo 8 della manovra sul «sostegno alla contrattazione collettiva», stabilisce che «i contratti collettivi di lavoro, sottoscritti a livello aziendale o territoriale da associazioni dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale o territoriale, ovvero delle loro rappresentanze sindacali operanti in aziende possono realizzare specifiche intese con …

"Scuola, bilancio di tre anni con luci e tante ombre", di Manuela Ghizzoni

Nei prossimi giorni si aprirà un anno scolastico carico di problemi per la condizione della scuola pubblica e per la situazione generale del nostro Paese. È forse il momento di fare un bilancio del triennio che ci lasciamo alle spalle, nel corso del quale gli uffici periferici dello Stato e il mondo della scuola hanno dovuto fronteggiare la più pesante, e dannosa, operazione chirurgica portata ai danni del corpo della scuola pubblica nel dopoguerra. Bene ha fatto il prof. Malaguti, nel ripercorrere la sua esperienza triennale di dirigente scolastico, a richiamare il Rapporto sulla qualità di Tuttoscuola che vede balzare dal 16° al 6° posto la scuola modenese. Ma questo merito va attribuito a chi, ogni giorno, con fatica e passione, nella scuola e per la scuola lavora, e al contributo che la società e gli enti locali modenesi hanno dato per garantire gli alti standard raggiunti in anni di proficua collaborazione. Meriti non certamente attribuibili a chi in questi anni ha pensato che la scuola fosse un bancomat per risolvere i problemi di finanza …

"La bellezza e i barbari", di Corrado Augias

Qualche pezzo d´orecchio staccato, può sembrare poca cosa. Possiamo dirci: si riparerà. Non è così. Suona forte l´allarme per un problema ormai cronico e che, a volerlo affrontare senza ipocrisie, è questo: molte nostre città, Roma in particolare, sono disseminate di capolavori, grandi e piccoli ma tutti significativi. Per secoli queste opere sono rimaste affidate alla pubblica fede, all´aura della loro provenienza e del loro passato che in qualche modo le proteggeva. Quell´aura non c´è più, è svanita. Le opere, grandi o piccole, non sono più esposte alla pubblica fiducia ma al rischio del pubblico oltraggio. Diciamo la verità, sgradevole o scorretta che sia: molti italiani non si meritano più le città che abitano. Vogliamo tentare un elenco? La fontana dei cavalli marini, a villa Borghese, è stata danneggiata tempo fa da un´auto che è entrata di notte a tutta velocità nella vasca spezzando le zampe a un cavallo. Possiamo immaginare chi fosse alla guida e in quali condizioni. La stessa villa è disseminata di statue neoclassiche. Sono state quasi tutte decapitate e molte sono …

"Un piano per il lavoro", di Laura Pennacchi

Ci si chiede se i leader mondiali, rinunziando a dare assoluta priorità alla tematica della crescita, non stiano sottovalutando la gravità, la durata, la strutturalità della crisi globale. Obama è l’unico che prepara, nell’anniversario del Labor day, misure per un rilancio della crescita. Nel frattempo politiche restrittive e recessive vengono adottate simultaneamente dai governanti europei, con il governo Berlusconi in cima alla classifica per la tragicomicità della manovra, giunta alla sua quarta convulsa riscrittura. Il fatto è che in tutto l’Occidente una disoccupazione persistentemente molto elevata (22,7 milioni i senza lavoro in Europa, 14 milioni negli Usa) segnala che uscire dalla recessione si sta rivelando molto più difficile del previsto, poiché, se la domanda aggregata crolla, il settore immobiliare declina e i consumi flettono, anche la liquidità creata da politiche monetarie accomodanti non prende la via degli investimenti. Non a caso Bernanke, presidente dell’americana Fed, all’incontro annuale di Jackson Hole di qualche giorno fa, nel ricordare che «politiche a breve per rilanciare la crescita e rimettere la gente al lavoro diventano centrali per il successo …

"La favola del premier generoso un uomo ormai sotto ricatto che funziona come un bancomat", di Liana Milella

E vabbè che l´Italia è il paese di Pinocchio, ma c´è un limite nel credere alle favole. Quella dei 500mila euro una tantum e dei 20mila mese fissi “regalati” dal Cavaliere all´imprenditore procura-femmine Tarantini, versati solo «per buon cuore», perché lui «ha i soldi» e «dà una mano a chi è in difficoltà», non sta proprio in piedi. È una “favola” a cui nessuno, che abbia senno, raziocinio, sale in zucca, può credere. Se il presidente del Consiglio, come argomentano i tre pm di Napoli Woodcock, Curcio, Piscitelli, è vittima di un estorsione del duo Lavitola-Tarantini, per certo essa è un´estorsione del tutto particolare. Dietro la quale, a scorrere il corposo dossier delle intercettazioni che reggono l´arresto di Tarantini, della moglie, e la caccia al latitante Lavitola, c´è il capitolo più disordinato della vita di Silvio Berlusconi, quello delle donne. La favola della sua presunta generosità rivela e dimostra, mai prima come in quest´inchiesta della procura di Napoli, un unico fatto: Berlusconi è da tempo, proprio per via delle “femmine”, un uomo ricattabile. Quindi debole, …

"Riordino rete scolastica: Si parte tra le polemiche", di R.P. da La Tecnica della Scuola

In Emilia-Romagna non ci stanno. La Flc di Modena sottolinea: “Le scuole della regione hanno 900 alunni in media, da altre parti ne hanno meno della metà. Siamo stufi di fare i primi della classe”. Con l’avvio dell’anno scolastico si inizia a parlare in molte realtà territoriali di riorganizzazione delle rete scolastica: la questione, come si ricorderà, è stata posta dal decreto di luglio contenente la prima manovra finanziara (4° comma dell’articolo 19 della legge n. 111) che prevede la soppressione di tutte le direzioni didattiche e di tutte le secondarie di primo e l’istituzione di istituti comprensivi che abbiano però almeno 1.000 alunni (il tetto si abbassa a 500 nelle aree montane). A chi non sta nei parametri non verrà più riconosciuta l’autonomia scolastica e quindi non potrà più contare su un proprio dirigente scolastico. E, qua e là, si segnalano già prese di posizione contro l’operazione. Particolarmente significativa è quella assunta dalla Flc-Cgil di Modena che fornisce dati interessanti sulle conseguenze di una riorganizzazione effettuata senza un attenta valutazione dell’esistente. In alcuni Comuni …

"La voce dell'Italia", di Claudio Sardo

L ’Italia deve tornare a crescere. Ne ha un bisogno vitale. Guai se le apparenze di questo progressivo declino accreditassero l’idea che i problemi strutturali possono essere ancora rinviati. Che, tutto sommato, il nostro modello sociale riuscirà a conservarsi, pur ammaccato, finché vivremo.In realtà già siamo in grave ritardo, come ha giustamente ricordato ieri il presidente della Repubblica. E i danni del decennio dominato dai governi Berlusconi hanno inciso sulla carne viva, le aspettative, persino gli umori delle persone: che sicurezza può avere un Paese che ha il record negativo in Europa di occupazione giovanile e femminile, che vanta il tasso di sviluppo più basso del mondo (dopo Haiti) nei primi dieci anni del secolo, che accelera solo nella divaricazione delle ricchezze mentre il grafico dei salari reali volge in picchiata? Ci sarebbe bisogno di un grande impegno nazionale. “Se non ora quando?” hanno gridato in piazza le donne, che si sono poste esattamente il tema della ricostruzione morale, culturale, civile. Per abbattere il debito pubblico sotto il 100% e impedire che gli interessi su …