Giorno: 18 Settembre 2011

"Danimarca, la manovra di Helle", di Mariella Gramaglia

Quarantaquattro. Dieci. Novantasei. Tre numeri che, se in Danimarca esiste qualcosa di simile al lotto, le elettrici dovrebbero correre a giocare. 44 è l’età della nuova giovane primo ministro, Helle Thorning Schmidt. Dieci gli anni durante i quali i socialdemocratici, oggi guidati da lei, sono rimasti fuori dal governo. 96 quelli trascorsi dal primo suffragio davvero universale del Paese, quello femminile. Quasi un secolo, ma speso benissimo, si direbbe. Oggi Copenaghen sembra un gineceo. Una regina concede alla giovane Helle l’incarico di formare un nuovo governo di coalizione che, per reggersi in piedi, dovrà convincere della solidità del suo programma altre due signore: la leader dei social-liberali, più moderata di Thorning Schmidt, e quella assai più radicale della Lista per l’unità, una sorta di Sinistra e libertà in versione scandinava. Se tutte quante saranno all’altezza della sfida, lo dirà il futuro. Per ora Helle propone un programma classicamente di sinistra: più tasse sulle banche e sui redditi alti per finanziare la ripresa economica, la sanità e l’istruzione. Con un corollario inedito, però. Ogni danese dovrà …

"Inquinatori sì, ma prescritti. In fumo l’inchiesta "Gomorra"", di Antonio Salvati

Dalla realtà al film. L’operazione «Cassiopea» e il traffico di rifiuti tossici seppelliti nel Casertano erano al centro delle vicende raccontate nel libro e nel film «Gomorra». «Non luogo a procedere»: niente processo per i 95 accusati di aver riempito le campagne del Casertano di rifiuti tossici. C’ erano almeno un milione di buone ragioni per portare davanti al giudice quelle 95 persone. Tante quante le tonnellate di rifiuti speciali che secondo gli investigatori vennero prelevate dal Veneto e dal Piemonte e seppellite in ogni anfratto della provincia di Caserta, ma anche in Umbria, nel Lazio, in Sardegna, in Puglia e in Calabria. Eppure, una volta lì, il gup di Santa Maria Capua Vetere Giovanni Caparco non ha potuto fare altro che emettere una sentenza di non luogo a procedere. Il che significa che per quelle indagini iniziate dodici anni fa non ci sarà nessun processo. Quasi tutti i reati contestati, infatti, sono finiti per essere cancellati dal tempo e anche le accuse più gravi sono state nel corso degli anni derubricate in reati minori …

"Mr Prezzi, il cappuccino?", di Attilio Geroni

«Tre euro e trenta, grazie». Pago la prima colazione, due brioches e un cappuccino. Abituato al «tre euro e venti» guardo lo scontrino e scopro che ad essere aumentato è il cappuccino, e mica di poco: dieci centesimi. Mr. Prezzi, please, venga a prendere un caffé da noi. Proprio perché l’Iva non c’entra niente. È successo venendo al giornale una mattina. Non una mattina qualsiasi, ma sabato 17 settembre, giorno dell’Iva al 21%. Pendolarismo relativamente facile nel week-end, Gallarate-Milano e ritorno. Si può partire un po’ più tardi per arrivare al lavoro senza incolonnarsi subito dopo la barriera. Si può gustare con più calma la colazione, di solito due brioches e un cappuccino. Ci si può fermare a chiacchierare con qualche amico, in una cornice da bar sport alle nove del mattino: «Tre euro e trenta, grazie». Pago, saluto, esco e comincio un tour minimalista per vedere se il mondo di alcuni dei miei acquisti preferiti – elettronica varia, ma soprattutto cd musicali – è già impercettibilmente cambiato nel primo giorno di rincaro. Vado a …

"Il tempo è ora. L’Italia non è ancora un Paese per donne", di Francesca Izzo

Siamo ormai sommersi da un fiume di rivelazioni sulla vita e i rapporti personali del premier e dalle inchieste giudiziarie che le accompagnano. Quando due anni fa cominciò a squarciarsi il velo di protezione, con la pubblica denuncia di Veronica Lario e i casi Noemi e D’Addario, solo alcune donne, dissero che non era una faccenda privata. Solo alcune, tra il silenzio o l’irrisione dei più, dissero che lo scambio sesso-denaro-potere aveva un fortissimo senso politico. La mercificazione del corpo femminile, ostentata da un uomo ai vertici dello Stato, era il segno di un degrado sociale, civile, morale dell’intera nazione. Che un presidente del Consiglio potesse permettersi di concepire ed esibire quel tipo di rapporto con le donne senza che la comunità nazionale, le sue classi dirigenti sentissero il dovere di sanzionarlo eticamente e politicamente voleva innanzitutto dire che lo condividevano e che la dignità il prestigio, il ruolo internazionale dell’Italia, offuscati dalla mancata reazione a quei comportamenti, non era in cima ai loro pensieri. Ci furono appelli, discorsi, analisi che caddero nel vuoto finché, …

"L'errore che non possiamo permetterci", di Giuliano Amato

Si dice che in crisi delicate come quella che stiamo attraversando i commenti improvvisati dei leader politici sono tra i fattori che più spingono i mercati al ribasso. C’è addirittura chi ha costruito un diagramma che affianca le dichiarazioni dei maggiori leader europei e gli andamenti dei titoli pubblici dei Paesi in difficoltà. Ne esce un’impressionante coincidenza fra tali dichiarazioni e le impennate degli spread. Sarebbe presuntuoso dire che gli editoriali e gli articoli che tanti di noi scrivono sugli stessi argomenti possono produrre effetti altrettanto rilevanti. Ciò non esclude, però, che dovremmo almeno non fare danni e, possibilmente, assolvere al vero compito di chi scrive sui giornali: aiutare chi legge a capire ciò che sta succedendo e magari illuminare la strada di chi è alle prese con i problemi da noi commentati o discussi. Ebbene, leggendo ciò che si viene scrivendo sul tema dei debiti sovrani europei, non ho l’impressione che questi criteri siano sempre rispettati. Al contrario, mi pare che prevalgano sempre più le analisi e le proposte più estreme, all’insegna di quel …

"Mirafiori, non si lavora nemmeno a settembre", di Massimo Franchi

Nell’appiccicaticcio settembre torinese, Mirafiori èun gigante abbandonato. Nelle settimanein cui proverbialmente riaprono scuole e fabbriche, i cancelli di Corso Tazzoli, tornati celeberrimi nei giorni del referendum di gennaio, rimangono desolatamente vuoti. Riapriranno martedì per una delle quattro volte nell’intero mese di settembre. Da buon sabbaudo, Edi, funzionario Fiom, tiene i conti e le percentuali: «Dal primo gennaio al 31 agosto i lavoratori delle Carozzerie che costruiscono Idea e Musa hanno lavorato solo 29 giorni su 170 totali giorni lavorativi, con l’83% di giorni di cassa integrazione. Quelli che producono la MiTo, più fortunati, hanno lavorato 72 giorni, con 57% di giorni di Cig». Considerare agosto come mese lavorativo non è forviante. Lo spiega Rosa, decana delle carrozzerie: «Primo perché le ferie per farle le devi accumulare e con così pochi giorni di lavoro, molti di noi non lo hanno fatto. In più con 830 euro al mese in ferie non ci vai». Lei, capello nero e accento del Sud, come Gianfranco fa parte dei «fortunati» della linea Mi- To, la berlina che «ancora si venducchia …

"L'Italia delle ragazze normali. Che avventura meravigliosa" di Barbara Stefanelli

Chi sono le ragazze italiane? Chi sono le ventenni e trentenni che in questo momento studiano, lavorano, progettano e costruiscono così il futuro del loro. Le tv, i giornali, i dibattiti di questi giorni sembrano proporci un’immagine unica. Ragazze carine, anzi spesso molto belle, che si somigliano tra loro e che usano il corpo con consapevolezza estrema: scambiano quello che hanno — e che possono offrire sul mercato libero delle risorse — per raggiungere un avanzamento economico e sociale. Ha fatto molto discutere l’ultimo saggio di Catherine Hakim, sociologa della London School of Economics, intitolato Il potere del capitale erotico. L’autrice sostiene che sarebbe assurdo negare alle giovani donne il diritto, quasi il dovere strategico, di sfruttare al massimo il proprio capitale estetico. Soprattutto se le giovani donne in questione sono sprovviste di altri mezzi: finanziari, intellettuali, di status sociale. Recensendo il libro, lo scrittore Will Self ha citato una battuta tratta dalla serie tv ormai globale «The Simpsons». Lisa dice alla sua insegnante: «Essere belle non è importante»; la signorina Hoover risponde: «Stupidaggini, questo …