Giorno: 2 Settembre 2011

Meno manovre e più riforme

Unità d’Italia e riformismo alla Festa nazionale di Pesaro. Veltroni: “Il 10% degli italiani possiede il 48% della ricchezza del Paese. La parola patrimoniale non deve mettere paura”. Amato: “I sacrifici devono distribuiti tra tutti. La storia del riformismo è storia di costruzione: si può sacrificare il presente in nome del futuro”. Walter Veltroni e Giuliano Amato sono stati i protagonisti del dibattito alla Festa nazionale di Pesaro sul riformismo e l’unità degli italiani. I due leader hanno analizzato le profonde differenze che hanno caratterizzato la politica che ha fondato l’Italia da quella attuale che l’ha portata alla crisi dei valori comuni. La manovra economica è un chiaro esempio dei tempi che viviamo. Amato ha posto l’accento sulla sbagliata condizione di fondo che caratterizza l’azione del governo. “Oltre alle difficoltà di trovare la quadra del puzzle che risolva il problema – ha dichiarato l’ex Presidente del Consiglio – siamo in una situazione in cui bisognerebbe fare sacrifici e distribuire questi sacrifici tra tutti. Purtroppo invece si paga e si viene chiamati a pagare non in …

"Gelmini, sono troppi. Lasciali a casa", di Mila Spicola

L’ 1 settembre di ogni anno è il primo giorno per i docenti italiani, che sono troppi, per i bidelli che sono più dei carabinieri, e per il personale amministrativo, quello che in Presidenza si affanna tra iscrizioni, certificati e circolari, troppi anche loro. Dovevo scriverne di quel primo giorno…non ce l’ho fatta. L’ho mantenuto un “fatto privato”. Il primo collegio dei docenti, il nuovo preside, l’inizio della programmazione, i compiti assegnati, i nuovi colleghi (precari), i vecchi colleghi (precari anch’essi con minore consapevolezza)…Un rito che si ripete ogni anno e..però… vedo intorno a me visi sempre più rassegnati e già stanchi. Leggo la nausea, se mai si potesse leggere. Una ministra con pettinatura nuova di zecca lancia numeri come al lotto, forse se li è sognati stanotte, un paese intero le dà credito, persino a sinistra, nell’accogliere quei numeri falsati, per raccontarci tra le righe che “tutto è a posto, tutto è in ordine e l’anno scolastico inizierà regolarmente e mai come oggi è andata così bene”. Magia dei numeri. Che ci sta a …

"Chi non ama l'Italia", di Vittorio Emiliani

Se non fosse che Berlusconi è, disgraziatamente per l’Italia, da tempo a capo del governo (sempre più inetto a governare) sembrerebbe di assistere ad una sboccata commedia dell’arte o ad una recita grottesca in cui – come dice un personaggio dell’«Opera da tre soldi» di Brecht – «prima la trippa vien, poi la virtù» Qualcuno, a destra, proverà ad esultare perché di “estorsione” viene accusato chi lo ricattava, e beccava soldi, cioè il faccendiere Giampaolo Tarantini e consorte. Sul piano della moralità pubblica, della credibilità politica, invece, la posizione del premier si fa ancor più pesante e squalificata. Non per il fatto (in sé patetico) che un “dongiovanni” ormai settantacinquenne si faccia portare nel suo regale palazzo “escort” variamente reclutate salvo poi assopirsi in circostanze anche ufficiali in modo ridicolo e imbarazzante. Ma per il fatto che questi e altri traffici, di palazzo in palazzo, di villa in villa, lo abbiano reso ricattabile da personaggi quali i Tarantini e i Lavitola. Che si telefonano per dirsi: «Dobbiamo tenere sulla corda il presidente Berlusconi fino a …

"Sacconi l'ideologo è stato degradato", di Federica Fantozzi

Quanti ne rimarranno (politicamente indenni) si chiederebbe Agatha Christie? Dieci piccoli ministri camminano sul filo del rasoio. È letale per le carriere, oltre che accidentata per milioni di italiani, questa fase della legislatura. I più potenti, i più duri, i più promettenti crollano. Scajola inciampa, e non una sola volta, sulla casa. Tremonti anche, si potrebbe dire in estrema sintesi. Adesso è il momentaccio di Maurizio Sacconi, architetto del «pastrocchio» sul riscatto della laurea che ha fatto balenare la «rivolta sociale» e lo ha trasformato da ex enfant prodige della politica in «dilettante allo sbaraglio». Tradito dal fuoco amico, praticamente fraterno: Uil e Cisl, sondate sulla norma ma crocifisse dalla fatidica “base”, hanno voltato la faccia. E il ministro del Lavoro ha perso la sua. Paga dazio un volto duro del berlusconismo: Sacconi sta ai lavoratori come Brunetta ai dipendenti pubblici come Gelmini agli studenti. Rapporti tormentati, zero cordialità, più che un segmento sociale di riferimento pare ci vedano un avversario da rieducare. Con Renato, veneto amico di una vita, hanno in comune la militanza …

Confindustria: "Manovra debole e inadeguata" . Comuni e Regioni in rivolta contro i tagli: "Il governo uccide il federalismo", di Lucio Cillis

Anche se il gettito da Robin Hood Tax andrà interamente agli enti locali, Comuni e Regioni sono sul piede di guerra mentre Confindustria critica duramente la manovra. Il consiglio direttivo degli industriali la giudica «debole e inadeguata, senza la necessaria certezza sui saldi. Mancano le misure strutturali e sono assenti misure adeguate per la crescita». Una sonora bocciatura, dunque, che si affianca a quella del presidente facente funzione dell´Anci. Osvaldo Napoli spiega le novità e nel contempo esprime senza mezzi termini il disappunto per le misure proposte dal governo al termine della riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi: «La discesa dei tagli da 6 a 3 miliardi che era stata annunciata, non c´è più. Restano sul tavolo 4,2 miliardi di tagli e per la riduzione di 1,8 miliardi non ci sono certezze di copertura, salvo un vago riferimento alla Robin Tax». Troppo poco per cambiare i rapporti burrascosi che oppongono l´esecutivo a sindaci e governatori. I proventi della tassa sulle aziende energetiche verrebbero dunque girati direttamente nelle casse esangui degli enti locali, ma, …

"Salvate le festività civili", di Paolo Soddu

Una decina di giorni fa gli storici Roberto Balzani (che è sindaco di Forlì), Thomas Casadei, Sauro Mattarelli e Maurizio Ridolfi hanno proposto una petizione contro la soppressione delle festività civili stabilita con il decreto legge contenente la penultima versione della manovra finanziaria. E sono state raccolte finora oltre diecimila firme [http://soppressionefestecivili. blogspot. com]. Nell’appello non solo si sottolinea il pericolo che questa scelta costituisce per la «coesione civile» e per la «produttività nazionale », ma si paventa che, così agendo, si giunga alla «negazione di quel patriottismo costituzionale e di quella idea di democrazia sociale su cui si è costruita e sviluppata la miglior storia della nostra repubblica ». La norma varata dal governo lascia nell’indefinitezza il giorno nel quale tenere le «celebrazioni nazionali e le festività dei santi patroni»: il venerdì precedente, il lunedì seguente secondo il modello delle Bank Holidays, ovvero la domenica? Spetterà al governo, anno dopo anno, decidere: parrebbe il trionfo del pragmatismo, da taluno invocato contro i furori ideologici che sarebbe insito nei dibattiti sui valori. Cela più prosaicamente …

La rivincita dell'«esattore» Visco «Il Pdl ora fa quello che dicevo io»

L’ex ministro delle Finanze dei governi Prodi di centrosinistra Vincenzo Visco ha sottolineato la «schizofrenia» del centrodestra la cui manovra, nell’ultima versione depositata ieri dal Governo in Senato, ha previsto «alcune misure che in parte anche il nostro ultimo governo aveva varato ma contro le quali l’attuale maggioranza, allora all’opposizione, aveva addirittura mobilitato la piazza». «C’è una schizofrenia – ha evidenziato fra l’altro Visco, in una intervista al quotidiano ‘Il Mattinò- fortissima. Il problema dell’evasione fiscale è soprattutto un problema politico. I partiti vivono di voti» e «se si mettono in atto certe misure di contrasto all’evasione, inevitabilmente si scontentano milioni di persone». Un problema che tocca oggi il centrodestra ma che, ha accusato Visco, a suo tempo toccò anche il centrosinistra. «In vigore – ha ricordato – ci sono ancora molte delle tante misure contro l’evasione varate nei due anni dell’ultimo nostro governo. E, finalmente, vedo che anche il Pd oggi le ha riscoperte: allora invece le osteggiava. Fu uno dei motivi per cui decisi di non ricandidarmi». In ogni caso, le modifiche di …