Giorno: 14 Settembre 2011

Gli interventi di Dario Franceschini e Walter Veltroni sulla manovra

Dario Franceschini – Signor Presidente, dentro la drammatica crisi finanziaria e sociale in cui si trova il nostro Paese, di fronte alle paure e alle difficoltà delle persone, delle famiglie e delle imprese, il Partito Democratico con tutta l’opposizione ha scelto di comportarsi con senso di responsabilità, come deve fare un grande partito che pensa all’Italia anche quando non la governa. È stata questa nostra scelta di responsabilità che ha di fatto consentito a luglio una manovra che ci vedeva contrari nel merito in due soli giorni, perché bisognava evitare l’assalto della speculazione con un’approvazione urgente; ed è anche stato questo l’atteggiamento sull’attuale decreto, che contrastiamo nel merito perché lo riteniamo iniquo, pieno di errori ma del quale abbiamo consentito l’approvazione senza ostruzionismo. Lo ha ricordato Veltroni questa mattina: quando in quest’Aula il centrosinistra portò la manovra che consentiva l’ingresso nell’euro, Berlusconi fece uscire per protesta i deputati dall’Aula. Mi sembrano due cose diverse l’una dall’altra. Ed è una scelta di responsabilità che noi abbiamo messo in campo solo per gli italiani, nonostante i vostri …

Scuola, Pd: Gelmini riferisca alla Camera su avvio anno scolastico

Ghizzoni: grave che ministero continua ad occultare dati su istruzione: “Il ministro Gelmini riferisca in parlamento su tutti i problemi che hanno riguardato l’avvio di questo nuovo anno scolastico. Dalla riduzione del tempo scuola al sovraffollamento delle classi, dalla carenza di cattedre all’assenza di presidi e all’ straripante numero di reggenze che renderà impossibile la gestione ordinaria. Chiediamo al ministro Gelmini di presentarsi munita di cifre e numeri da lasciare agli atti parlamentari per superare quello scandaloso occultamento dei dati che riguardano l’istruzione, che solo tre anni fa si potevano consultare online”. Lo dichiara la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni. Roma 14 settembre 2011 AVVISO: Questo messaggio ed i suoi eventuali allegati sono rivolti esclusivamente ai destina

"Poveri prof e poveri studenti. L'OCSE boccia la scuola italiana", di Mariagrazia Gerina

Ci sono altri numeri, oltre a quelli della borsa, che dovrebbero preoccupare l’Italia e spingere il governo a invertire la rotta o il paese a cambiare governo. A scandirli è l’ultimo rapporto sull’educazione (Education at glance 2011) appena pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo Economico. Partiamo dal numero dei diplomati, che è uno dei primi indicatori dello sviluppo di un paese. In Italia, anche nella popolazione giovane, tra i 25 e i 34 anni, è ancora molto basso: 70,3% contro una media Ocse dell’81,5%. E se è vero che, nel passato, c’è stato un balzo in avanti, per cui nella generazione dei 25-34enni i diplomati sono il 30% che nella generazione tra i 55- 64enni, tra i giovanissimi negli ultimi anni si registra addirittura un arretramento. Il numero dei diplomati tra coloro che cominciano la scuola superiore passa dall’84% del 2008 all’80,8% del 2009 contro una media Ocse dell’82,2%. Ancora peggio va per il numero dei laureati. Appena il 32,6%, nella popolazione giovane, contro una media Ocse del 38,6%. Investire di più per …

"La Lega: no al carcere per Milanese", di Francesco Grignetti

L’ex braccio destro di Giulio Tremonti, Marco Milanese nei pressi del Parlamento Bossi: “A me non piace far arrestare la gente”. Di Pietro: “Così garantiscono l’impunità della casta”. Hanno mantenuto il silenzio fino all’ultimo. Poi l’annuncio: la Lega Nord voterà contro l’arresto di Marco Milanese. «A me non piace fare arrestare la gente», spiega seccamente il Senatur. I deputati leghisti presenti nella Giunta per le autorizzazioni, fior di garantisti, in realtà da giorni erano più che convinti. Eppure non potevano esporsi perché aspettavano indicazioni dall’alto. Che alla fine sono arrivate dal Bossi in persona, attraverso il capogruppo Reguzzoni. Probabilmente ha giocato lo storico feeling con Tremonti. Anche se poi la Lega non è affatto monolitica su questa posizione. C’è più di un mal di pancia, specie in area maroniana. E quindi Luca Paolini, il deputato che siede in Giunta per la Lega, ammette che poi il resto del gruppo è tutto da convincere: «Spiegheremo ai colleghi le nostre convinzioni. Poi ogni deputato si farà una sua idea ed esprimerà il suo voto secondo la sua …

"Assalto indecente", di Pietro Spataro

Avere un premier come Berlusconi è ormai non più solo un motivo di imbarazzo ma un drammatico problema di sopravvivenza. In una situazione economica così fragile, mentre tutti si interrogano sul futuro del Paese, Piazza Affari continua a perdere e il differenziale con i Bund tedeschi si allarga pericolosamente, lui fugge dagli odiati pm e non trova di meglio che sferrare un attacco all’opposizione. «Rovina l’Italia», ha detto sbarcando a Bruxelles in attesa di quella manciata di minuti che Barroso, vanRompuye Buzek sono stati costretti a concedergli. Certo, non è la prima volta che Berlusconi utilizza un palcoscenico internazionale per screditare l’Italia. Non è nemmeno la prima volta che le sue performance creano sconcerto negli interlocutori più abituati alle normali regole della politica (per esempio: rispondere alle domande dei giornalisti, cosa che ieri si è rifiutato di fare). Ma oggi quel che ieri appariva ridicolo diventa drammatico. Un Paese sull’orlo del burrone non può permettersi un premier che è un pericolo per la sua stabilità. E che addirittura supplica l’Europa di imporre le scelte da …

L’incredibile vicenda del “bonus bebè”, di Manuela Ghizzoni

Tra le pieghe di una manovra iniqua e sbagliata c’è un “piccolo” risultato positivo di cui ci attribuiamo il merito come Pd: la soluzione all’incredibile vicenda del bonus bebè, che tante notti insonni ha causato ad almeno 8 mila famiglie italiane, di cui circa 300 modenesi. Tutto ha avuto inizio prima delle elezioni politiche del 2006, con la decisione del Governo Berlusconi di assegnare un bonus di 1000 euro alle famiglie allietate dall’arrivo di un nuovo nato e con un reddito non superiore ai 50 mila euro. Una regalìa che ha rischiato di trasformarsi in un incubo per quelle famiglie che hanno frainteso l’amorevole letterina inviata dal Premier (“Felicitazioni per il tuo arrivo. Lo sai che la nuova legge Finanziaria ti assegna mille euro? Un grosso bacio”). Nel luglio scorso, a distanza di 5 anni dalla riscossione del “bonus”, a quelle famiglie il Ministero delle Finanze ha recapitato una lettera dal tono assai meno amichevole: in essa si contestava l’indebita riscossione del bonus e si prefigurava la violazione del codice penale con conseguente sanzione amministrativa …

"La crisi economica e quella della politica", di Stefano Rodotà

I tempi dell´emergenza scardinano le regole, distorcono le istituzioni, riducono i diritti. Inevitabile, si dice. Tesi assai discutibile, ma che comunque non esonera dall´obbligo di misurare gli effetti, anzi i guasti, che tutto questo produce, per avere cognizione della realtà e per prepararsi, se mai sarà possibile, a ricostruire un sistema di nuovo guidato dalla normalità democratica. Non è vicenda soltanto italiana. Ma, come purtroppo accade sempre più spesso, in Italia assume caratteri patologici e pericolosi, e sta determinando quello che ormai deve essere definito come un permanente stato di eccezione. Tra luglio e agosto, sotto la pressione della crisi finanziaria e del diktat della Banca centrale europea, sono state messe a punto due frettolose “manovre” economiche, adottate con decreto legge e affidate poi a continue e sgangherate riscritture. Valutazioni di merito a parte, l´accelerazione impressa all´approvazione di quei decreti ha determinato un funzionamento del sistema parlamentare che accentua in modo inquietante la già evidente crisi della rappresentanza. L´urgenza di una risposta adeguata, pena il tracollo finanziario, ha infatti creato uno stato di necessità che …