Giorno: 21 Settembre 2011

"Bunga bunga e silenzi cattolici", di Massimo Faggioli

La chiesa cattolica ha interessi politici e sociali di prima grandezza in Italia, e il Concordato è lo strumento di mutua protezione che stato e chiesa si sono dati e hanno rinnovato, nella Costituzione del 1948, per mantenere la pace religiosa. Tra le macerie culturali e istituzionali lasciati dal berlusconismo, vi è anche la comprensione dell’importanza politica di quel patto. Ne è testimone la ripetuta domanda retorica di quanti si indignano per la scarsa indignazione dei cattolici verso Berlusconi: «Ma la chiesa, che fa di fronte a Berlusconi?» (domanda che ricorda quella degli indignati della piccola borghesia impaurita di fronte al crimine: «Ma la polizia, che fa?»). Chi pone questa domanda attribuisce inconsciamente alla chiesa cattolica in Italia un potere di “polizia” che nacque, nell’Europa della Riforma e della Controriforma, contemporaneamente al potere della “politica” come potere al di sopra e più forte delle divisioni confessionali. Nel caso dell’Italia, invocare il giudizio profetico della chiesa sul potere di Berlusconi risponde alla tesi del cattolicesimo come “super-potere” in Italia, il vero sovrano rispetto ad una sovranità …

"La linea di affondamento", di Massimo Giannini

Il verdetto di un´agenzia di rating non vale come un voto di sfiducia del Parlamento. Dunque non sarebbe giusto se il downgrading di un debito sovrano fosse di per sé sufficiente a far cadere un governo. Ma la «retrocessione» decretata da Standard & Poor´s nei confronti del nostro Paese non si presta ad equivoci. La bocciatura inflitta dei «signori del rating» certifica quanto purtroppo è già noto, e quanto le cancellerie, le istituzioni europee e i mercati finanziari decretano ormai quasi ogni giorno. L´Italia di non ha più un governo nel pieno delle sue funzioni. La sua maggioranza politica è fragile, le sue manovre economiche insufficienti. E tutto questo pesa in modo determinante sul futuro della nazione, che difficilmente potrà risanare i conti pubblici e far ripartire la crescita economica. È accaduto quello che si temeva da giorni. L´unica differenza è il nome dell´agenzia. Tutti aspettavano la batosta di Moody´s. E invece è arrivata quella di S&P, che ha giocato d´anticipo. La sostanza non cambia. Il caso Italia è ormai esploso, ed è deflagrato anche …