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"La Tobin Tax è possibile", di Nicola Cacace

La crescita del peso della finanza nell´economia mondiale è di dimensioni clamorose. Venti anni fa esso era pari all´economia reale, oggi è stimato da sei a otto volte il Pil mondiale che è di 85 trilioni di dollari. Questo aumento anomalo, favorito dalle politiche di deregulation di Reagan e Thatcher, si è diffuso in tutto il mondo. I derivati – chiamati così perché il loro valore deriva da grandezze di vario tipo, come tassi di interesse, tassi di cambio, valori monetari, etc. sono stati tra i fattori principali della crisi finanziaria del 2008, che ha poi innescato la più grave crisi economica occidentale dal 1929. Tutti oggi invocano una regolamentazione internazionale delle attività finanziarie, ma tutti sanno che l´obiettivo è difficile, visto che neanche nell´Unione europea una governance più politica a difesa dell´euro è facile da realizzare.

Per porre un freno ai danni che questa finanza sregolata produce sull´economia reale, l´americano Tobin, premio Nobel per l´economia nel 1981, propose una tassa sulle transazioni finanziarie, per colpire le speculazioni di Borsa.

La proposta, lodata da molti, appoggiata dalla sinistra politica e liberal europea, sinora non ha trovato alcuna applicazione concreta, con la motivazione principale che una proposta del genere deve avere una applicazione mondiale, per evitare la fuga delle transazioni finanziarie verso i Paesi “tax free”. È la stessa motivazione di rifiuto manifestata ancora ieri dal capo del governo britannico David Cameron, davanti alle proposte sempre più pressanti da parte di Commissione europea, Parlamento europeo, Francia e partiti socialisti e liberali, di introdurre una “piccola” tassa – si parla di millesimi di euro – che avrebbe almeno due risultati positivi, reperire alcune decine di miliardi di euro e porre un freno alle speculazioni finanziarie, come quelle che in questi giorni stanno affossando l´euro.

Oggi sulla Tobin tax in Europa c´è un´ampia convergenza politica, anche il governo Monti si è detto favorevole, a differenza del precedente governo Berlusconi.

La motivazione “o tutti o nessuno” è semplicemente ridicola. La storia del progresso mondiale è stata fatta sempre dai movimenti d´avanguardia.

Se avessimo aspettato accordi mondiali saremmo ancora al lavoro degli schiavi, alla giornata lavorativa di 14 ore, a nessun diritto di maternità, ferie e pensioni. Sarebbe bene ricordare a Cameron che se il Parlamento dove egli siede, non avesse per primo al mondo vietato il lavoro dei minori nelle miniere, questa forma di sfruttamento, purtroppo ancora presente in molti paesi, sarebbe tuttora una pratica lecita. Lo stesso vale per la Tobin tax, tutti dicono che la misura è necessaria e utile, aspettare una sua introduzione interamente mondiale, world wide , equivale a bocciarla.

L’Unità 09.01.12

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