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"Lavoro, ci sarà un tavolo unico", di Massimo Franchi

Un pomeriggio passato più ad ascoltare che a proporre. Sondando gli umori e le idee di Cisl e Uil. Senza scoprire le carte. Senza sposare tesi, senza nominare né Ichino, né Boeri, tanto meno contratti unici o prevalenti. Sulla riforma del mercato del lavoro Elsa Fornero procede con molta cautela e rimanda le proposte all’incontro con tutte le parti sociali della prossima settimana. Il tavolo formale dunque ci sarà. E sarà quello decisivo. Anche perché nessun piano del governo è definito, le (troppe) indiscrezioni sono solo ipotesi tecniche. L’unica certezza è questa: l’articolo 18 non sarà sul tavolo della trattativa. Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti escono dal ministero del Lavoro di via Veneto soddisfatti e rassicurati. Sia sul piano del metodo che del merito. E si impegnano entrambi ad incontrare «al più presto Susanna Camusso per mettere a punto una strategia comune». Una strategia che punta sulla riduzione del numero dei contratti e sarà imperniata più sull’incentivazione di ciò che già esiste (contratto di apprendistato) rispetto a nuovi strumenti. Il primo ad incontrare la ministra del Lavoro nel palazzo che Sacconi ha intitolato a Marco Biagi è il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni. Più di due ore di colloquio in cui ha parlato soprattutto lui. Bonanni ha suggerito di puntare a strumenti che non stravolgano il quadro esistente, diversamente la riforma del mercato del lavoro partirebbe in salita. In questo quadro il segretario della Cisl ha proposto di ripartire dall’apprendistato riformato lo scorso luglio con la firma unitaria di tutti i sindacati, compresa la Cgil:un contratto dimassimo3 anni con formazione certificata dei giovani lavoratori. A fianco all’apprendistato, la Cisl spinge per allargare i contratti di inserimento con ulteriori incentivi fiscali. Sul tema degli ammortizzatori sociali invece Bonanni ha proposto di rendere più cogente il legame fra cassa integrazione e formazione: chi la rifiuta perde l’assegno. L’altro tema sottolineato da tutti i sindacati è quello dei lavoratori in mobilità che dopo l’allungamento dell’età pensionabile sono ancora più a rischio. Su questo fronte il segretario generale della Cisl pensa ad una soluzione che prevede contratti part-time con contributi figurativi per donne e ultracinquantenni con l’idea di ridurre l’orario per aumentare l’occupazione. CGIL, CISL E UIL: INCONTRO A BREVE All’uscita Bonanni si è mostrato soddisfatto: «Non abbiamo parlato di nulla in particolare. Comunque di nulla che porta a divisioni e di nessuna cosa che porta “targhe” riconducibili a singoli. Si è parlato di strumenti che già esistono che magari devono essere rafforzati e che in passato grazie alle relazioni sindacali hanno trovato l’accordo di tutti». Bonanni ha poi aggiunto, riferendosi all’articolo 18, come «in questa fase occorra camminare su terreni già sperimentati. Cercare cose che dividono non serve né a noi né al governo ». L’unità sindacale per Bonanni è tornato ad essere un valore imprescindibile tanto da annunciare: «Chiederò a Camusso e Angeletti di vederci al più presto, per fare il punto in vista di un incontro sul lavoro ma anche su ciò che chiediamo, ovvero, un patto globale». In serata poi ha confermato che la ministra Fornero è «disponibile, appena termina le consultazioni, ad un incontro con tutti i soggetti più importanti del lavoro per tentare di dare una direzione ai problemi del lavoro italiano ».È stato poi il turno di Luigi Angeletti. Anche per lui quasi due ore di colloquio con la ministra con un canovaccio sulla falsariga di chi lo ha preceduto. «È stato un incontro positivo, il ministro ha ascoltato le nostre opinioni per rendere migliore il mercato del lavoro e ridurre il livello di precarietà. Abbiamo cercato di spiegare le ragioni per le quali non vediamo la necessità di intervenire sull’articolo 18», ha chiarito il leader della Uil. Intanto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà ha annunciato che il governo interverrà sulle liberalizzazioni con un decreto legge e il provvedimento verrà varato entro il 20 di gennaio. Un provvedimento che riguarderà «tutti i settori», anche l’acqua, nonostante il referendum, ma dal quale sarà esclusa la controversa separazione di Snam dall’Eni.Un primo giro di tavolo sulle misure in cantiere potrebbe avvenire già nel prossimo Consiglio dei ministri che potrebbe essere convocato per il fine settimana. ❖

L’Unità 10.01.12