Mese: Gennaio 2012

"Riforma locale: 7 punti per fare sul serio", di Claudio Martini

Il 2012 appena avviato propone scelte importanti sul riordino del poteri locali, parte dell’azione straordinaria di contenimento del debito. Le sole previsioni sul “superamento” delle Province saranno un banco di prova impegnativo per tutti, legislatori e parti sociali. Vale la pena riassumere la logica road map che dovremo seguire per fare interventi organici e non combinare altri pasticci. Sette punti per fare sul serio. Primo: decidere finalmente su Senato federale e Carta delle Autonomie, calendarizzando il voto in Parlamento. Non si riorganizza nulla sul territorio senza certezze di ruoli e sedi di integrazione. E così si supera davvero il bipolarismo. Secondo: un forte dimagrimento degli uffici decentrati dello Stato, tema artatamente offuscato dalla campagna contro il governo locale. Ministeri, parastato, agenzie statali: c`è tanto risparmio da conseguire. Terzo: superare il “pulviscolo” comunale, favorendo decisamente associazioni, unioni, fusioni. È il vero nodo strategico, quello che darà i maggiori benefici in prospettiva. In termini di costi e soprattutto di qualità dell`amministrazione. Quarto: costituire effettivamente le Città metropolitane. Un primo riordino sta qui e rimandare ancora non ha …

"Forza Monti: sennò torna B." di Luigi Zingales

L’attuale governo può piacere o meno, ma una cosa è certa: se non vince la battaglia del debito, il Cavaliere scatenerà una massiccia campagna demagogica anti-euro con cui può riprendere il potere l’anno prossimo . Dall’irlandese Cowen allo spagnolo Zapatero, dal portoghese Sócrates, al greco Papandreu, per finire a Berlusconi, la crisi del debito sovrano sta falcidiando i capi dei governi dei paesi coinvolti. Poco importa se di destra o di sinistra, chi governa quando arriva la crisi ne paga le conseguenze. Uno studio empirico presentato lo scorso fine settimana ai meeting dell’American Economic Association ci dice che queste conseguenze erano facilmente prevedibili. Contrariamente all’opinione prevalente, le crisi finanziarie sono frequenti. Nel periodo 1975-2010 nei 70 principali paesi al mondo ci sono state 448 crisi bancarie e 488 crisi del debito: in media ogni paese ha una crisi bancaria ogni sei anni e una crisi del debito ogni sette. Gli autori sono stati in grado di isolare alcune interessanti regolarità sulle conseguenze politiche delle varie crisi. Dopo una generica crisi finanziaria, il partito di maggioranza …

Cento giornali a rischio. Appello a Monti in difesa del pluralismo

La Federazione della Stampa chiede al premier di intervenire subito sul Fondo dell’editoria per evitare la chiusura di oltre un centinaio di testate. Pubblichiamo il testo dell’appello al presidente del Consiglio, Mario Monti, che oggi sarà pubblicato da oltre cento giornali in crisi per i tagli al Fondo per l’editoria Ci troviamo costretti ad appellarci a Lei per segnalare la drammatica necessità di risposte urgenti per l’emergenza di un settore dell’editoria rappresentativa del pluralismo dell’informazione, un bene prezioso di cui si ha percezione solo quando viene a mancare. Alla data di oggi, infatti, queste aziende non sono in grado di programmare la propria attività, rischiano di dover a fine mese sospendere le pubblicazioni e anzi alcune hanno già chiuso i battenti. Si tratta dei giornali gestiti in cooperative espressioni di idee, di filoni culturali politici, voci di minoranze linguistiche, di comunità italiane all’estero, no profit per i quali esiste il sostegno previsto dalla legge per le testate non meramente commerciali, ma per le quali oggi non ci sono garanzie sulle risorse disponibili effettivamente per il …

"Norme chiare per evitare altri casi Colosseo", di Matteo Orfini

La questione Colosseo è talmente sensibile che polemiche e strumentalizzazioni vanno messe in conto. Ma se vogliamo evitare di fare un ulteriore danno a uno dei simboli della nostra cultura e ai soggetti coinvolti in questa storia, è bene evitare ricostruzioni fantasiose o di comodo. E magari cogliere l’occasione per fissare alcuni paletti, così da evitare di trovarci in futuro in situazioni analoghe. La prima cosa che abbiamo il dovere di dire è che è semplicemente una vergogna che lo Stato italiano non abbia le risorse per restaurare non un sito sperduto nelle campagne romane, ma il Colosseo. Se questo avviene non è per ineluttabilità del fato, ma per precise scelte politiche che portano i nomi e i cognomi dei ministri che si sono succeduti in questi ultimi anni. Spiace dire che, almeno fino a questo momento, non si avverte alcuna discontinuità: la visione della cultura come uno dei pilastri su cui costruire l’uscita dalla crisi non sembra essere propria del governo Monti. Se oggi ci troviamo nella confusione di inchieste e ricorsi, non è …

"Il Governo taglia le auto blu", da lastampa.it

Giro di vite del governo sulle auto blu per gli organi costituzionali e gli enti locali. Con un decreto del presidente del Consiglio, presentato dal ministro Patroni Griffi, il governo ottempera ad una ordinanza del Tar che chiedeva di intervenire in merito, convinto di poter così «conseguire risparmi significativi». Il nuovo decreto del Governo modifica un precedente decreto laddove si imponeva l’utilizzo alternativo dei mezzi di trasporto pubblico solo quando ne veniva assicurata ‘uguale efficacia’. In pratica, i mezzi pubblici si possono o debbono usare sempre. Così come viene eliminata la norma che concedeva alle amministrazioni un termine di trenta giorni per la comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica dell’acquisto o della presa in possesso di un’autovettura. ****** Tagli alle auto blu: «Usate il bus», di Alessandra Arachi Adesso tocca alle auto blu. Parola di governo. Che nel Consiglio dei ministri di ieri ha varato un nuovo decreto per tagliare le auto di servizio delle Amministrazioni centrali, ma anche di Comuni, Province, Regioni. Le auto blu in eccesso potrebbero finire all’asta. «Il mezzo pubblico dovrà …

"Ci mangiano il cuore guerra ai professori", di Alberto Statera

«´STI comunisti ce stanno a magnà er core», ringhia “Lupo”, tarda evoluzione antropologica del tassinaro romano di “Zara 87”, celebrato da Alberto Sordi ne Il tassinaro del 1983 dove, bonario, scarrozzava Andreotti che interpretava se stesso. «So´ ancora boni», garantisce l´anziano senatore. Ma qui alla stazione Termini tra gli scioperanti selvaggi, l´ambiente francamente non sembra oggi dei più rassicuranti per chi osa dire: «Ma quali comunisti, questi sono liberisti della Scuola di Chicago!». Sbarchi in Centrale a Milano dopo tre ore sul nuovo treno “classista” superveloce, dotato di “Salottino-Casta” dell´ancora monopolista Mauro Moretti e plasticamente la scena delle auto bianche bloccate e accatastate non cambia. Ma gli argomenti sì. E anche il gradimento della qualità del servizio: Milano viene dopo Barcellona, Monaco e Colonia. Roma è al ventunesimo posto prima di Lubiana. Qui in Centrale sono un po´ più sofisticati, anche se arrivano gli echi di episodi di guerriglia metropolitana contro i “crumiri”. «Monti farà la fine di Friedman», proclama Luca, tassista milanese laureato, ex impiegato in una casa editrice. Ma che fine ha mai …

"Chiediamo più Europa", di David Sassoli

Ci sono momenti in cui è bene sorvolare sulle contraddizioni degli avversari e far finta che siano frutto di una vera conversione. In questi casi è bene accontentarsi dei buoni propositi e delle convergenze ottenute. Con i regali di Natale, anche il centrodestra italiano ha scoperto l’importanza della tassa sulle transazioni finanziarie. L’ultima volta che sono stato ospite da Bruno Vespa, un esponente del Pdl mi accusò di voler aggiungere una nuova imposta nel carnet dei cittadini, non sapendo che non è una tassa che pagano i cittadini ma le società finanziarie. La nuova consapevolezza espressa dall’ex ministro Frattini giovedì alla camera è un salto di qualità nella comprensione che gli strumenti a disposizione non sono tanti e, a questo punto, sono obbligati. Le nazioni in difficoltà hanno bisogno di risorse e non ci sono molti modi per racimolarle. E dello stesso grano ha bisogno l’Europa per crescere e riprendere la competizione globale. La strada è a senso unico: tassa sulle transazioni finanziarie per alimentare il bilancio dell’Unione, project bond per gli investimenti, Eurobond per …