Mese: Gennaio 2012

"Contratto prevalente
 e tutele ai neoassunti. Definita la proposta Pd", di Simone Collini

Definita la proposta del Pd sulla riforma del mercato del lavoro: contratto prevalente d’ingresso e nessuna modifica dell’articolo 18. Bersani: «Malinconico dia spiegazioni sulla vicenda delle vacanze pagate da altri». Un contratto prevalente che preveda un periodo formativo di massimo tre anni al termine del quale siano garantite tutte le tutele, articolo 18 compreso, indennizzo monetario per chi venisse licenziato nella fase d’ingresso, riduzione degli oneri contributivi per le aziende che stabilizzano. Anche le ultime limature sono state fatte e dopodomani Stefano Fassina illustrerà ai membri del forum Lavoro riuniti nella sala Berlinguer di Montecitorio la proposta con cui il Pd andrà al confronto col governo. Pier Luigi Bersani ha chiesto ai dirigenti del partito di evitare di entrare nel dibattito, ora che la partita sul mercato del lavoro è tutta giocata tra esecutivo e parti sociali. Ma al tempo stesso ha dato mandato al dipartimento Lavoro, guidato da Fassina, di mettere a punto un testo che tenga conto di quanto deciso all’Assemblea nazionale del maggio 2010 e alla Conferenza nazionale sul lavoro dell’estate scorsa. …

"L’altolà dell’Autorità Antitrust al restauro del Colosseo", di Francesca Schianchi

Pochi soggetti interpellati, scarsa pubblicità, tempi ristretti per chiudere la trattativa. Sono vari gli «effetti anticoncorrenziali» che l’Antitrust, chiamato a esprimersi dal Codacons, ha rilevato nell’accordo che affida i lavori di restauro del Colosseo al gruppo Tod’s. Un parere che, come dice infastidito il sindaco di Roma Alemanno, è «solo un’osservazione e non un’indicazione di carattere cogente», ma che potrebbe pesare sulla decisione del Tar, sempre interpellato dal Codacons, la cui sentenza è attesa nelle prossime settimane, o sulle valutazioni di Procura e Corte dei Conti, alle quali la Uil Beni culturali ha presentato un esposto. E che comunque provoca la reazione della politica, e anche dell’azienda sponsor: «Il supposto sfruttamento commerciale dell’iniziativa da parte del gruppo Tod’s sottolinea in una nota – è un fatto che non esiste e assolutamente contrario, per quanto ci riguarda, allo spirito dell’iniziativa». L’accordo con il marchio guidato da Diego Della Valle, 25 milioni di euro per riportare a nuovo splendore l’Anfiteatro Flavio, è arrivato tramite procedura negoziata dopo che al bando di gara dell’estate 2010 erano arrivate solo …

«Capitalismo in crisi. Dovranno salvarlo le sinistre europee», intervista a Giuliano Amato di Federica Fantozzi

Nel settembre del 1992 l’Italia era in una crisi drammatica. Giuliano Amato, da presidente del Consiglio, varò una manovra di entità tale 90 mila miliardi di lire da permetterci il primo avvicinamento ai parametri di Maastricht, e dunque di avviare il percorso per l’ingresso nell’euro. Scoppiarono polemiche furiose, a cominciare da quella sul prelievo forzoso sui conti correnti. Si capì però che l’Italia era salva. Lo è rimasta per vent’anni ma ora vive un altro momento critico. Che differenze vede tra la crisi di allora e quella di oggi? «Dal punto di vista del riaggiustamento finanziario interno, quando c’è un debito pubblico troppo alto e ci sono titoli di Stato senza compratori le esigenze di pareggio dei conti si somigliano tutte. Ma questa crisi va molto al di là dell’Italia. Presenta variabili più grandi di noi». Affrontabili in qualche modo? «Con un linguaggio vecchio direi: dove sta andando il capitalismo? Cosa gli succede? Sembra aver perso la bussola del funzionamento, le sue dinamiche vengono messe in discussione. Le diseguaglianze gigantesche che crea lo privano della …

"Se la sperequazione sociale nasce nella formazione", di Giovanni Bardi

Serve più scuola per uscire dall’impoverimento. Ma se l’Ocse annuncia l’urgenza di nuove politiche fiscali per favorire gli investimenti, per ora la spesa per una scuola migliore devono accollarsela le famiglie. Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising è il titolo di uno studio dell’Ocse, uscito a inizio dicembre, sull’allargamento della forbice tra ricchi e poveri nel mondo. In cui l’Ocse chiede ai governi di farsi carico dell’allargamento della forbice. Si calcola che negli ultimi trent’anni il 10% dei più benestanti dei Paesi Ocse si sia arricchito nove volte di più del 10 % dei più poveri. In Italia siamo 10 a uno. Nella nota sulla situazione del divario tra ricchi e poveri in Italia, si legge che, nel 2008, il reddito medio del 10% più ricco degli italiani era dieci volte superiore al reddito medio del 10% più povero, rilevando un aumento della disuguaglianza rispetto al rapporto di 8 a 1 di metà degli anni novanta. In questo senso, sottolinea l’Ocse, le imposte sui redditi e i sussidi sociali hanno un ruolo importante nella …

"Quei politici a loro insaputa", di Francesco Merlo

La divinità acceca chi vuol mandare in rovina: a questo fa pensare l´ostinazione con cui i partiti resistono alla riduzione di privilegi e costi della politica che confliggono in modo aperto con la sensibilità del Paese. E invece Fabio Fazio, tra mille comode domande non si è ricordato (oops) di Carlo Malinconico Castrota Scandeberg. Ora dicono che Monti abbia finalmente avviato la procedura di dimissioni del suo nobilissimo sottosegretario all´Editoria ma già questa è un´idea barocca, un espediente doroteo per prendere tempo. Pare che lo abbia convocato stamani, ma avrebbe dovuto mandarlo via subito, ed è una brutta pagina quella intervista celebrativa di ben 40 minuti senza la domanda che qualunque italiano avrebbe fatto: «Cosa aspetta a far dimettere questo sottosegretario che, come nei film di Totò sull´aristocrazia, scroccava il conto dell´albergo sulle amate sponde dell´Argentario, 16mila euro per una settimana, proprio alla famigerata cricca di Stato sui cui appalti esercitava allora potere e parola»? Farlo dimettere prima che glielo chiedesse l´Italia, di sinistra e di destra, sarebbe stata una prova di eleganza. Meglio: non …

"Lavoro, ci sarà un tavolo unico", di Massimo Franchi

Un pomeriggio passato più ad ascoltare che a proporre. Sondando gli umori e le idee di Cisl e Uil. Senza scoprire le carte. Senza sposare tesi, senza nominare né Ichino, né Boeri, tanto meno contratti unici o prevalenti. Sulla riforma del mercato del lavoro Elsa Fornero procede con molta cautela e rimanda le proposte all’incontro con tutte le parti sociali della prossima settimana. Il tavolo formale dunque ci sarà. E sarà quello decisivo. Anche perché nessun piano del governo è definito, le (troppe) indiscrezioni sono solo ipotesi tecniche. L’unica certezza è questa: l’articolo 18 non sarà sul tavolo della trattativa. Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti escono dal ministero del Lavoro di via Veneto soddisfatti e rassicurati. Sia sul piano del metodo che del merito. E si impegnano entrambi ad incontrare «al più presto Susanna Camusso per mettere a punto una strategia comune». Una strategia che punta sulla riduzione del numero dei contratti e sarà imperniata più sull’incentivazione di ciò che già esiste (contratto di apprendistato) rispetto a nuovi strumenti. Il primo ad incontrare la ministra …