Mese: Gennaio 2012

"Il coraggio della verità", di Barbara Spinelli

Dire il vero: sulla gravità della crisi italiana, sulla nostra seconda cosa pubblica che è l´Europa, sui sacrifici, sul guastarsi dei partiti. Sembra essere una delle principali ambizioni di Monti, da quando è Presidente del Consiglio. Basta questo, per smentire chi decreta – con l´aria di saperla lunga – che il Premier non è che un tecnico, ammesso a sostituire fugacemente il politico detronizzato. La deturpazione funesta delle parole, lo stratagemma d´illudere il popolo imbellendo la realtà e inventandosi, per decerebrarci, un´attualità del tutto sfasata rispetto a ciò che davvero è attuale, cioè urgente, emergente: per decenni ci eravamo assuefatti a questo, e abbiamo finito col chiamarlo «politica». È ora di restituire, a quest´ultima, il severo verbo vero che le si addice. Ogni volta che Monti viene descritto come un tecnico, entrato per effrazione in un teatro non suo, c´è da avere i brividi. Vuol dire che i politici di ieri ritengono il Premier un impolitico, e il suo sapere scientifico qualcosa di superfluo, se non dannoso, nell´arte di governo. Che giudicano impolitica anche la …

"Lotta alla Casta, non antipolitica", di Rudy Francesco Calvo

Il rapporto sul costo del parlamento aiuterà l’autoriforma? Ne parliamo col vicepresidente dei senatori pd. Chi si aspettava risultati clamorosi dall’indagine della commissione presieduta da Enrico Giovannini sui costi della politica è rimasto deluso. I parlamentari italiani guadagnano sì più dei loro colleghi europei, ma dal dettaglio delle voci esaminate emergono particolari che rendono difficile parlare di uno scandalo. Come precisa una nota pubblicata ieri dagli uffici della camera, «il costo complessivo sostenuto per i deputati italiani in carica è inferiore rispetto a quello sostenuto dalle assemblee dei paesi europei con il Pil più elevato ». E soprattutto, se si considera la cifra percepita al netto delle varie ritenute, «l’importo dell’indennità parlamentare, che è corrisposta per dodici mensilità, è pari mediamente a 5mila euro», ossia «inferiore a quello percepito dai componenti di altri parlamenti presi a riferimento». Le cose da cambiare, certo, ci sono. E gli uffici di camera e senato sono già al lavoro per introdurre le prime novità già entro questo mese: il primo obiettivo è cambiare il regime di retribuzione dei collaboratori, …

Parlamento, scontro sugli stipendi "Non è vero che sono i più alti", di Claudio Tito

I costi della politica non possono essere confusi con i costi della democrazia. Ogni sistema politico maturo e democratico comporta una spesa per il suo mantenimento. La collettività è chiamata a farsi carico di quei costi e a coltivare anche economicamente la difesa di un modello istituzionale che continui a rispondere – nel nostro caso – ai principi della Costituzione. Al di là del giudizio sulla congruità degli stipendi riservati ai parlamentari italiani, però, nessuno può nascondere che in questa fase tutti – anche i deputati e i senatori – sono chiamati ad accettare i sacrifici che vengono imposti al Paese. Se il Parlamento ha votato e approvato a larga maggioranza la pesante manovra varata dal governo Monti, allora anche chi ha trasformato in legge quei provvedimenti deve dare il buon esempio. E accogliere per primo le ristrettezze che la crisi economica reclama. Se i lavoratori andranno in pensione più tardi, se per i prossimi due anni gli assegni previdenziali sopra i 1.500 euro non verranno rivalutati, se il peso del fisco nel complesso aumenterà …

"Il Presidente e gli operai", di Federico Geremicca

Eccoli gli operai, gli antichi compagni, gli amici napoletani di un tempo del Presidente della Repubblica. Evocati anche nel discorso di fine anno, eccoli, ora, nel salone della Fondazione Mezzogiorno Europa (voluta da Napolitano nel 2006) stringersi al «caro Giorgio». Con il Presidente ricordano gli anni della ricostruzione e delle lotte in fabbrica. E per impartire – e soprattutto ascoltare – una lezione su cos’è stata la storia del movimento operaio e del sindacato italiano: la sua visione unitaria, il suo senso di responsabilità nei momenti difficili, la sua difesa di interessi mai corporativi, ma sempre generali e nazionali. Il Presidente ha voluto dedicare a questi operai una delle sue mattinate napoletane, quasi a ringraziarli della lettera da loro inviatagli nei durissimi giorni della crisi e della nascita del governo Monti. Dice Aniello Borrelli, vecchio operaio delle Officine Meccaniche e Fonderie: «Ti vedevamo in tv ogni giorno più stanco e allora ti abbiamo scritto: grazie Giorgio per quello che stai facendo, ma ora pensa anche a riposare un po’». Napolitano li saluta ad uno ad …

"Poco media, molto inferiore", di Marina Boscaino

Il Rapporto della Fondazione Agnelli sulla scuola in Italia, appena pubblicato, conferma dati noti: ad alimentare la dispersione scolastica è la media. Da sempre anello debole del sistema di istruzione, la secondaria di primo grado registra e spesso rende definitiva la correlazione tra condizioni socio-culturali ed esiti, ancora contenuta nella primaria: gli studenti con genitori con la licenza media rischiano un ritardo scolastico infatti quattro volte più dei figli di laureati. È tradito il mandato che la Costituzione affida alla scuola: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. È sconfessata la grandiosa idea di scuola come ascensore sociale, concepita nel 1962 con la “media unica”, termine dell’obbligo scolastico, per garantire a tutti lo stesso diritto all’apprendimento fino a 13 anni. Qualcosa non ha funzionato, invece: le carenze che diventano incolmabili nelle superiori hanno origine proprio in una fascia di …

Fassino: «C'è più equità, ma basta colpire gli enti locali», di Simone Collini

Il Patto di stabilità interno, per come è oggi, è per i Comuni una prigione. E contraddice i cardini dell’impostazione del nuovo governo. Monti ha parlato di risanamento, crescita ed equità. Ma la norma che regola i rapporti tra Stato ed enti locali nella sua cecità, non distinguendo tra spesa corrente e spese per investimenti, non tiene conto né del nesso tra risanamento e crescita né dell’equità». Racconta Piero Fassino che il giorno dopo l’annuncio che Torino avrebbe sforato il Patto di stabilità per il 2011lo hanno chiamato altri sindaci, parlamentari, ma anche quattro esponenti del governo: «Hanno tenuto a dirmi che ritengono sia necessario ridisegnare quel patto». E dal particolare dei vincoli di spesa si passa al generale di un governo che per il sindaco di Torino «adesso deve mettere in campo misure per la crescita che diano ai cittadini la certezza che i sacrifici richiesti produrranno risultati». Partiamo dalla sua decisione di non rispettare il Patto di stabilità per il 2011: cosa la motiva? «Una necessità, quella di far fronte agli impegni presi …

"La guerra dei tagli del ministro Di Paola", di Francesco Lo Sardo

Austerità per le forze armate ma la provenienza del ministro-ammiraglio non lo aiuta. «Non si fanno le nozze coi fichi secchi. La strada è ineludibile, piaccia o no. Con questo governo o un altro, non c’è alternativa… Bisogna ridimensionare lo strumento militare, non serve Napoleone per capirlo. Ma i tagli li dovremo fare nel modo e nei tempi giusti». Lo fanno in tutta Europa, tocca anche a noi. Sì, ma quali tagli e con che tempi? Sotto sotto, c’è chi accusa Giampaolo Di Paola di voler usare l’arma dei tagli alla difesa per ristrutturare le forze armate piegandole all’idea di strumento militare che lui ritiene da sempre più congeniale all’Italia: una forza essenzialmente aeronavale, facendo pagare il prezzo dei sacrifici più alto agli investimenti tecnologici per le forze terresti, cioè all’esercito. Un’accusa ingenerosa, sebbene ci sia il fondato sospetto che l’ammiraglio Di Paola capo di stato maggiore della difesa dal 2004 al 2008, poi presidente del comitato militare Nato fino alla nomina a ministro della difesa, sia affezionatissimo al progetto Joint Strike Fighter o F-35 …