Giorno: 9 Ottobre 2012

"Esuberi, riconversione per pochi", di Franco Bastianini

Sono 8.155 i docenti con contratto a tempo indeterminato che nell’organico di diritto stabilito per l’anno scolastico 2012/2013 risultano essere in esubero oppure appartenenti a classi di concorso o tipologie di posti con esubero provinciale. É quanto risulta dalla sintesi nazionale, regionale e provinciale messa a punto dal ministero dell’istruzione e consultabile sul sito di www.italiaoggi.it. Oggi, in un vertice con i sindacati, il dicastero dovrebbe illustrare la bozza di circolare sui corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati proprio al personale docente in esubero. Obiettivo: ricollocare i docenti in soprannumero su una classe che ha necessità di nuove forze. Per la riconversione dei docenti in esubero sul sostegno viale Trastevere ha accantonato 349 posti sottraendoli da quelli messi a concorso bandito alla fine dello scorso mese di settembre. La partecipazione ai corsi di riconversione, secondo quanto recita la bozza di circolare, è volontaria, anche se il dicastero la consiglia ai docenti della classe C999, i tecnico pratici già in servizio negli enti locali, per i quali le …

"Esuberi, riconversione per pochi", di Franco Bastianini

Sono 8.155 i docenti con contratto a tempo indeterminato che nell’organico di diritto stabilito per l’anno scolastico 2012/2013 risultano essere in esubero oppure appartenenti a classi di concorso o tipologie di posti con esubero provinciale. É quanto risulta dalla sintesi nazionale, regionale e provinciale messa a punto dal ministero dell’istruzione e consultabile sul sito di www.italiaoggi.it. Oggi, in un vertice con i sindacati, il dicastero dovrebbe illustrare la bozza di circolare sui corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno destinati proprio al personale docente in esubero. Obiettivo: ricollocare i docenti in soprannumero su una classe che ha necessità di nuove forze. Per la riconversione dei docenti in esubero sul sostegno viale Trastevere ha accantonato 349 posti sottraendoli da quelli messi a concorso bandito alla fine dello scorso mese di settembre. La partecipazione ai corsi di riconversione, secondo quanto recita la bozza di circolare, è volontaria, anche se il dicastero la consiglia ai docenti della classe C999, i tecnico pratici già in servizio negli enti locali, per i quali le …

"L’ultima mossa disperata del berlusconismo", di Michele Prospero

L’offerta disperata che Alfano rivolge ai moderati affinchè tornino ad allearsi con una destra (forse) affrancata dal fantasma di Berlusconi, è il segno del completo disfacimento dell’area che per vent’anni ha svolto un ruolo egemone nella politica italiana. Senza una persuasiva strategia di medio termine, al corto di una autonoma capacità di incidere nel processo politico sfuggente, con un gruppo dirigente che pare sempre più disarmato rispetto ai capricci del Cavaliere errante, la destra è in totale affanno. Tra mille sospetti sulle intenzioni segrete delle micro correnti interne e tra sordi rancori che agitano i colonnelli alla ricerca di un ruolo e che perciò si guardano in cagnesco, essa tenta di aggrapparsi a qualche mossa a sorpresa per tirare a campare. È impressionante il candore impolitico con cui Alfano propone a Casini di scordarsi in fretta del passato disastro- so per tornare ad abitare nella (sedicente) casa dei moderati e lì ricominciare a tessere trame come se nulla di irreparabile fosse accaduto. Brucia in gran fretta la casa della destra con il Berlusconi vacante e …

"L’ultima mossa disperata del berlusconismo", di Michele Prospero

L’offerta disperata che Alfano rivolge ai moderati affinchè tornino ad allearsi con una destra (forse) affrancata dal fantasma di Berlusconi, è il segno del completo disfacimento dell’area che per vent’anni ha svolto un ruolo egemone nella politica italiana. Senza una persuasiva strategia di medio termine, al corto di una autonoma capacità di incidere nel processo politico sfuggente, con un gruppo dirigente che pare sempre più disarmato rispetto ai capricci del Cavaliere errante, la destra è in totale affanno. Tra mille sospetti sulle intenzioni segrete delle micro correnti interne e tra sordi rancori che agitano i colonnelli alla ricerca di un ruolo e che perciò si guardano in cagnesco, essa tenta di aggrapparsi a qualche mossa a sorpresa per tirare a campare. È impressionante il candore impolitico con cui Alfano propone a Casini di scordarsi in fretta del passato disastro- so per tornare ad abitare nella (sedicente) casa dei moderati e lì ricominciare a tessere trame come se nulla di irreparabile fosse accaduto. Brucia in gran fretta la casa della destra con il Berlusconi vacante e …

"Ilva, la partita a scacchi continua. L’azienda: stiamo già spegnendo", di Mariantonietta Colimberti

A novembre chiuderà il primo altoforno. Sindacati in allarme anche a Genova, ma sempre divisi. Nella difficilissima partita a scacchi che Ilva e magistratura stanno giocando – ma nella quale è entrato a pieno anche il governo – è arrivato ieri il colpo di scena dell’azienda. «L’Afo 1 sarà spento entro la fine di novembre» e per lo spegnimento dell’Afo 5 (il più grande d’Europa) ne «è stato affidato lo studio alla Paul Wurth», che ha incominciato a raccogliere i disegni della struttura dell’altoforno, costruito dai giapponesi della Nippon Steel. È la risposta della società alla procura, che sabato sera ha lanciato l’ultimatum di cinque giorni per lo spegnimento degli impianti e la cessazione delle emissioni inquinanti. Una risposta illustrata in conferenza stampa dal direttore Adolfo Buffo, assente il presidente Bruno Ferrante. «Tutte le attività prescritte sono state realizzate e comunicate ai custodi giudiziari» ha affermato il rappresentante dell’Ilva. Difficilmente questo potrà indurre a ripensamento la procura di Taranto, che ha ripetutamente denunciato la non ottemperanza dell’azienda alle ordinanze della magistratura, in un continuo botta …

"Ilva, la partita a scacchi continua. L’azienda: stiamo già spegnendo", di Mariantonietta Colimberti

A novembre chiuderà il primo altoforno. Sindacati in allarme anche a Genova, ma sempre divisi. Nella difficilissima partita a scacchi che Ilva e magistratura stanno giocando – ma nella quale è entrato a pieno anche il governo – è arrivato ieri il colpo di scena dell’azienda. «L’Afo 1 sarà spento entro la fine di novembre» e per lo spegnimento dell’Afo 5 (il più grande d’Europa) ne «è stato affidato lo studio alla Paul Wurth», che ha incominciato a raccogliere i disegni della struttura dell’altoforno, costruito dai giapponesi della Nippon Steel. È la risposta della società alla procura, che sabato sera ha lanciato l’ultimatum di cinque giorni per lo spegnimento degli impianti e la cessazione delle emissioni inquinanti. Una risposta illustrata in conferenza stampa dal direttore Adolfo Buffo, assente il presidente Bruno Ferrante. «Tutte le attività prescritte sono state realizzate e comunicate ai custodi giudiziari» ha affermato il rappresentante dell’Ilva. Difficilmente questo potrà indurre a ripensamento la procura di Taranto, che ha ripetutamente denunciato la non ottemperanza dell’azienda alle ordinanze della magistratura, in un continuo botta …

"Esodati, scontro governo-maggioranza", di Luisa Grion

Scontro diretto fra governo e maggioranza sul caso «esodati», quella categoria di lavoratori che – per via della riforma previdenziale e dell’allungamento dell’età pensionabile – rischia di restare «scoperta»: senza stipendio, ma ancora senza pensione. La riforma stessa salvaguarda la posizione di 65 mila persone, aumentate a 120 mila grazie ad un decreto firmato dal ministro Grilli venerdì scorso, ma la copertura non è sufficiente (l’Inps stima la platea interessata a 390 mila casi). Una proposta di legge bipartisan fissa nuove regole sulle salvaguardie da adottare, ma ieri, primo giorno di dibattito alla Camera per il ddl voluto da Pd e Pdl, sul caso è scoppiato l’ennesimo scontro. Al governo, infatti, la proposta della maggioranza non va bene: costa troppo, abbatte un principio fondante della riforma stessa (l’abolizione delle pensioni d’anzianità) e mette a repentaglio la tenuta dei conti e quindi la credibilità in Europa. Avvisi messi nero su bianco in una lettera inviata dal ministro Fornero oltre due mesi fa (il 7 agosto) alla Commissione Lavoro alla Camera, resa nota solo ieri. Occorre fare …