Giorno: 10 Ottobre 2012

"Arriva la Tobin tax anche senza Londra", di Maurizio Ricci

Alla fine, la Tobin tax, la tosatura fiscale sugli affari della finanza, arriva davvero. C’è chi dice subito, già nel 2013, come il governo italiano che, alla fine, si è schierato a favore. E c’è chi dice dal 2014. In effetti, il varo è avvenuto un po’ a sorpresa. Neanche la commissione se lo aspettava gia ieri: ora il programma è di approntare un testo entro novembre e di benedire la tassa entro dicembre. Ma sarà un percorso complicato: si tratta di decidere come pagarla e, soprattutto, cosa fare dei soldi. E anche di ridimensionare le ambizioni. Rilanciata (l’idea originaria è degli anni ‘70 e doveva colpire le transazioni valutarie) dopo la crisi del 2008, la Tobin tax aveva, sostanzialmente, tre obiettivi: ridurre la volatilità dei mercati, chiamare a contribuzione la grande finanza che aveva generato la crisi, assicurare un gettito (teoricamente di migliaia di miliardi di dollari se applicata a livello globale) che beneficiasse, anzitutto, i paesi poveri. Di fatto, quello che rimane è un gettito di forse 20 miliardi di euro a livello …

"Arriva la Tobin tax anche senza Londra", di Maurizio Ricci

Alla fine, la Tobin tax, la tosatura fiscale sugli affari della finanza, arriva davvero. C’è chi dice subito, già nel 2013, come il governo italiano che, alla fine, si è schierato a favore. E c’è chi dice dal 2014. In effetti, il varo è avvenuto un po’ a sorpresa. Neanche la commissione se lo aspettava gia ieri: ora il programma è di approntare un testo entro novembre e di benedire la tassa entro dicembre. Ma sarà un percorso complicato: si tratta di decidere come pagarla e, soprattutto, cosa fare dei soldi. E anche di ridimensionare le ambizioni. Rilanciata (l’idea originaria è degli anni ‘70 e doveva colpire le transazioni valutarie) dopo la crisi del 2008, la Tobin tax aveva, sostanzialmente, tre obiettivi: ridurre la volatilità dei mercati, chiamare a contribuzione la grande finanza che aveva generato la crisi, assicurare un gettito (teoricamente di migliaia di miliardi di dollari se applicata a livello globale) che beneficiasse, anzitutto, i paesi poveri. Di fatto, quello che rimane è un gettito di forse 20 miliardi di euro a livello …

"Dove sono finiti i soldi per gli scatti di anzianità?", da Tuttoscuola.it

I sindacati hanno affermato che da diverso tempo è stata fatta la certificazione delle economie. I soldi, dunque, ci sarebbero e non sarebbe in discussione la copertura finanziaria. È, quindi, lecito pensare che quei fondi abbiano preso un’altra direzione. Quale? Mentre un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, rende noto che in 16 paesi europei, fra cui l’Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi, i sindacati della scuola italiani sono mobilitati per attenuare in parte quella situazione retributiva critica, cercando di strappare al ministro Profumo il sospirato ok per gli scatti di anzianità maturati l’anno scorso. Come è noto, il sì agli scatti di anzianità del 2011 il ministro lo aveva, a parole, già dato più volte da Natale all’estate scorsa, ma l’atto di indirizzo necessario per aprire la trattativa all’Aran, promesso nel giugno scorso, non è mai arrivato. Da qui l’ultimatum dei sindacati prima di passare alla mobilitazione. Poiché il ministro non è …

"Dove sono finiti i soldi per gli scatti di anzianità?", da Tuttoscuola.it

I sindacati hanno affermato che da diverso tempo è stata fatta la certificazione delle economie. I soldi, dunque, ci sarebbero e non sarebbe in discussione la copertura finanziaria. È, quindi, lecito pensare che quei fondi abbiano preso un’altra direzione. Quale? Mentre un rapporto pubblicato dalla Commissione europea, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti, rende noto che in 16 paesi europei, fra cui l’Italia, gli stipendi degli insegnanti sono stati ridotti o bloccati a causa della crisi economica e delle politiche di austerità dei governi, i sindacati della scuola italiani sono mobilitati per attenuare in parte quella situazione retributiva critica, cercando di strappare al ministro Profumo il sospirato ok per gli scatti di anzianità maturati l’anno scorso. Come è noto, il sì agli scatti di anzianità del 2011 il ministro lo aveva, a parole, già dato più volte da Natale all’estate scorsa, ma l’atto di indirizzo necessario per aprire la trattativa all’Aran, promesso nel giugno scorso, non è mai arrivato. Da qui l’ultimatum dei sindacati prima di passare alla mobilitazione. Poiché il ministro non è …

"Il ritorno alla realtà e il sogno fiscale", di Massimo Giannini

Bentornati nel mondo reale. Immersi nel fango della questione morale e nel carosello della campagna elettorale, i partiti della strana maggioranza si erano quasi dimenticati dell’emergenza economica italiana. La legge di stabilità del governo Monti è una scossa che riporta tutti al principio di realtà. Una scossa necessaria, se si guarda al grafico dell’indebitamento finanziario strutturale, che ci siamo impegnati a riportare in surplus già a partire dall’anno prossimo. Una scossa violenta, se si guarda alle drammatiche condizioni materiali di un Paese già stremato dai sacrifici. E dunque una scossa non proprio salutare per l’economia reale, ancorché mitigata da una piccola svolta, e cioè l’avvio di quel «percorso » di riduzione della pressione fiscale che il presidente del Consiglio aveva negato solo una settimana fa. «Non è un’altra manovra», giura il ministro del Tesoro Grilli. Ma si fa fatica a definire in un altro modo un pacchetto di misure da 11,6 miliardi, che arriva appena dieci mesi dopo il decreto Salva-Italia da oltre 30 miliardi. Questa legge, nella forma e nella sostanza, è a tutti …

"Il ritorno alla realtà e il sogno fiscale", di Massimo Giannini

Bentornati nel mondo reale. Immersi nel fango della questione morale e nel carosello della campagna elettorale, i partiti della strana maggioranza si erano quasi dimenticati dell’emergenza economica italiana. La legge di stabilità del governo Monti è una scossa che riporta tutti al principio di realtà. Una scossa necessaria, se si guarda al grafico dell’indebitamento finanziario strutturale, che ci siamo impegnati a riportare in surplus già a partire dall’anno prossimo. Una scossa violenta, se si guarda alle drammatiche condizioni materiali di un Paese già stremato dai sacrifici. E dunque una scossa non proprio salutare per l’economia reale, ancorché mitigata da una piccola svolta, e cioè l’avvio di quel «percorso » di riduzione della pressione fiscale che il presidente del Consiglio aveva negato solo una settimana fa. «Non è un’altra manovra», giura il ministro del Tesoro Grilli. Ma si fa fatica a definire in un altro modo un pacchetto di misure da 11,6 miliardi, che arriva appena dieci mesi dopo il decreto Salva-Italia da oltre 30 miliardi. Questa legge, nella forma e nella sostanza, è a tutti …