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"Primarie, parte la sfida. Bersani: la cosa più bella" di Simone Collini

«Non si governa senza popolo, il prossimo giro». Per questo Bersani è sempre più convinto che le primarie per scegliere il candidato premier del centrosinistra siano la scelta giusta. «Oggi governare non è facile ma non possiamo deludere il Paese», dice nel giorno in cui viene presentata la carta d’intenti dal titolo «Italia. Bene comune», che disegna la cornice valoriale della coalizione dei progressisti e dei democratici. Il messaggio è rivolto ai compagni di strada Vendola e Nencini, arrivati a Roma per questo appuntamento che di fatto dà il via alla campagna elettorale del centrosinistra, ma anche a una platea di elettori sempre più distante dalla politica, che il leader del Pd conta di riavvicinare mettendo a disposizione uno strumento di partecipazione come quello delle primarie, che si svolgeranno il 25 novembre con eventuale secondo turno la domenica successiva.
«Le primarie sono la più grande e bella cosa che la politica possa offrire oggi in Italia, e noi ne siamo orgogliosi», dice Bersani tra gli applausi di militanti e simpatizzanti venuti per assistere a questa prima uscita pubblica della coalizione che si presenterà alle elezioni di primavera.
E così se da Prato Pier Ferdinando Casini fa sapere di essere «preoccupato» per l’operazione avviata da dal leader del Pd insieme a quello di Sel e al segretario del Psi, Bersani invita il leader dell’Udc a non preoccuparsi «perché è una bella giornata questa, non solo per noi ma per l’Italia», perché si sta «mettendo in piedi un percorso inedito da noi e in Europa», perché la convocazione ai gazebo è il primo atto di un progetto che proseguirà nel 2013 e poi oltre («dovremo trovare gli strumenti, oltre quelli classici, tradizionali, per capire come la pensa la gente») e perché Pd, Sel e Psi si stanno prendendo «un rischio e una responsabilità» in vista delle politiche prima, e della sfida di governo poi.
PATTO VINCOLANTE
Insieme a Vendola, che definisce le primarie «il primo atto sociale antiberlusconiano che dobbiamo e vogliamo costruire», e Nencini, che dice «siamo arrivati per ultimi sulla Tobin tax, l’Italia non sia l’ultima anche sulla patrimoniale per le grandi ricchezze», Bersani ha siglato una serie di «impegni reciproci» perché, spiega il leader del Pd, «serve un patto di coalizione vincolante per non ripetere gli errori del passato».
E infatti l’ultimo punto della «carta», titolato «responsabilità», prevede che nella prossima legislatura, in caso di controversie, i diversi gruppi parlamentari decidano «a maggioranza» come votare tutti insieme, la «lealtà» agli «impegni internazionali» e il «sostegno leale» al premier scelto con le primarie per tutta la legislatura.
Tutti «impegni vincolanti» che erano nella «carta d’intenti» preparata da Bersani prima dell’estate e che sono stati accettati dagli altri due leader. Quel che invece manca, rispetto a quel testo, è un esplicito riferimento all’operato di Monti, del quale si sottolineava l’«autorevolezza».
Bersani rimane convinto che il rigore e la serietà dimostrati dall’attuale premier siano «un punto di non ritorno» anche per il prossimo esecutivo, ma di fronte alle spinte di Vendola per citare il Professore in chiave negativa, l’accordo si è trovato nel non citarlo proprio. D’altro canto lo stesso leader del Pd è convinto che accanto all’austerità e alla necessità del riequilibrio dei conti, sia al livello nazionale che a quello comunitario, si debbano perseguire obiettivi come maggiore equità, redistribuzione delle ricchezze, maggiore occupazione, tutti richiamati nella «carta». La quale, nonostante Vendola ci tenga a sottolineare il suo carattere «alternativo ai pensieri conservatori di Casini», presenta un passaggio di apertura ai moderati che era tutt’altro che scontato fino al giorno vigilia: «I democratici e i progressisti s’impegnano a promuovere un accordo di legislatura con le forze del centro liberale». Un passaggio che non basta però a Beppe Fioroni, per il quale «questa alleanza non basta né per vincere bene né per governare, servono i moderati e Monti».
Così come non piace l’assenza di riferimenti espliciti all’operato dell’attuale premier a Marco Follini, che parla di «un grande buco nero nella strategia del Pd», e a Paolo Gentiloni, che dice: «Addio Monti… nelle intenzioni del patto Pd-Sel-Psi. Sarà difficile nascondere agli elettori che noi l’abbiamo sostenuto e Vendola no».
Aggiunge Walter Verini: «La carta è poco in sintonia con quello che pensa tanta parte dell’Italia, dell’Europa e del mondo» Sono però uscite che non preoccupano Bersani, che presentata la «carta d’intenti» e chiusa la fase della definizione delle regole per le primarie (contestate dal fronte renziano), vuole ora partire con una campagna elettorale che più che alla sfida ai gazebo guarda già a quella per Palazzo Chigi.
Oggi il leader del Pd sarà a Bettola, suo paese natale. E più precisamente parlerà nel piazzale dove c’è la pompa di benzina che gestiva suo padre Giuseppe, da un piccolo palco con su scritto lo slogan: «Il coraggio dell’Italia». Apprezzamenti alla Carta giungono intanto dagli esponenti più attenti alla questione dei diritti civili, come Ignazio Marino: «Finalmente si formalizza l’impegno a dare traduzione normativa al principio, già riconosciuto dalla nostra Costituzione, per cui una coppia omosessuale ha pari dignità e diritti delle altre coppie».
L’Unità 14.10.12
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Le 10 regole della consultazione
1) Le primarie si svolgeranno domeni- ca 25 novembre 2012. Qualora nessun candidato raggiunga al primo turno il 50% più uno dei voti, si procederà a un turno di ballottaggio tra i due candidati che hanno ottenuto il maggiore numero di voti. L’eventuale ballottaggio si svolge- rà domenica 2 dicembre 2012.
2) La partecipazione alle primarie è aperta a tutte le elettrici e gli elettori, in possesso dei requisiti previsti dalle leg- ge, ai cittadini immigrati in possesso di carta d’identità e di permesso di soggior- no, che dichiarano di riconoscersi nella Carta d’intenti, versano un contributo di almeno 2 euro e si impegnano a sostene- re il centrosinistra alle politiche del 2013, sottoscrivendo un appello pubbli- co e iscrivendosi all’Albo degli elettori.
3) Il Regolamento per lo svolgimento delle primarie, approvato dal Collegio dei Garanti entro il 21-10, disciplina le modalità organizzative volte a garantire: a) il carattere aperto delle primarie; b) la registrazione, dal 4 novembre fino al giorno del voto, con la sottoscrizione dell’Appello pubblico, l’iscrizione all’Al- bo delle elettrici e degli elettori, e la con- segna a ciascun elettore del “Certificato di elettore del centrosinistra per l’Italia
Bene Comune”. Tale registrazione do- vrà avvenire con procedure distinte dal- le operazioni e dall’esercizio del voto. Le iscritte e gli iscritti all’Albo costituiran- no la base elettorale delle primarie e avranno automaticamente diritto di voto all’eventuale secondo turno. Il Collegio dei Garanti disciplinerà le modalità di iscrizione all’Albo da parte di coloro che si sono trovati nell’impossibilità di regi- strarsi nel periodo dal 4 al 25 novembre. c) il corretto e trasparente svolgimento delle operazioni di voto.
4) All’atto del deposito della candida- tura, ciascun candidato/a alle primarie sottoscrive l’impegno a rispettarne l’esi- to, a collaborare pienamente e lealmen- te, in campagna elettorale e per tutta la legislatura, con il candidato premier scel- to dalle primarie, ad attenersi ai contenu- ti della Carta d’intenti.
5) Per essere ammessi alle primarie, i candidati devono depositare, entro il 25 ottobre, almeno 20.000 firme di sotto- scrittori che contestualmente si dichiari- no elettori del centrosinistra, di cui non più di 2000 in ogni Regione.
6) Il Codice di comportamento dei can- didati, emanato dal Collegio dei Garanti, si ispira ai principi della comune respon-
sabilità rispetto al progetto «Italia Bene Comune», della correttezza reciproca, della trasparenza e sobrietà nella raccol- ta e nell’uso delle risorse.
7) Ciascun candidato/a ha l’obbligo di comunicare al Consiglio dei Garanti e di pubblicare online, con cadenza settima- nale, ogni contributo, diretto o indiretto, superiore ai 500 euro, nonché di rende- re disponibile al Consiglio dei Garanti tutta la documentazione relativa alle en- trate e alle spese. È vietato per i candida- ti e i loro sostenitori ricorrere a qualsiasi forma di pubblicità a pagamento, come spot su radio, tv, giornali, internet, o affit- to di spazi su cartelloni pubblicitari.
8) Il Collegio dei Garanti vigila sul ri- spetto del Codice di comportamento dei candidati e sanziona eventuali comporta- menti difformi.
9) Il Collegio dei Garanti nomina un coordinamento operativo incaricato di promuovere e monitorare le diverse fasi di organizzazione delle primarie. Ai lavo- ri del coordinamento partecipa un dele- gato/a per ciascun candidato/a.
10) Con apposito Regolamento il Con- siglio dei Garanti disciplina le modalità di utilizzo dell’Albo pubblico delle elettri- ci ed elettori del centrosinistra.
L’Unità 14.10.12