Giorno: 16 Ottobre 2012

"La tentazione di Bersani", di Giovanna Casadio

«Il ricambio è indispensabile ». Quella di Pierluigi Bersani non è solo una parola d’ordine. È una tentazione. Di allargare lo spettro del rinnovamento. E ha iniziato a far scattare una sorta di “moral suasion” nei confronti di molti dei “big”. Sull’onda dell’addio al Parlamento di Veltroni, il segretario del Pd pensa a una strategia per convincere gli amici e compagni di lungo corso a seguire l’esempio di Walter. UN “beau geste” che lui stesso ha indicato come «coraggioso ». «La ruota gira e girerà». Poche parole, un motto dei suoi, ma Bersani sa che il momento è cruciale. Difficilmente sceglierà la strada dello scontro frontale con i decani, della cui esperienza ha sempre detto di non volere fare a meno. Ma non per forza in Parlamento. Perché la strada da imboccare è «il rinnovamento ». Lo chiedono gli elettori. Anche se ieri, con un tempismo che alcuni giudicano sospetto, arriva tutt’altra reazione pugnace di D’Alema: il lìder Massimo rimette nelle mani del partito la questione dei vecchi e dei giovani, con tanto di raccolta …

"La tentazione di Bersani", di Giovanna Casadio

«Il ricambio è indispensabile ». Quella di Pierluigi Bersani non è solo una parola d’ordine. È una tentazione. Di allargare lo spettro del rinnovamento. E ha iniziato a far scattare una sorta di “moral suasion” nei confronti di molti dei “big”. Sull’onda dell’addio al Parlamento di Veltroni, il segretario del Pd pensa a una strategia per convincere gli amici e compagni di lungo corso a seguire l’esempio di Walter. UN “beau geste” che lui stesso ha indicato come «coraggioso ». «La ruota gira e girerà». Poche parole, un motto dei suoi, ma Bersani sa che il momento è cruciale. Difficilmente sceglierà la strada dello scontro frontale con i decani, della cui esperienza ha sempre detto di non volere fare a meno. Ma non per forza in Parlamento. Perché la strada da imboccare è «il rinnovamento ». Lo chiedono gli elettori. Anche se ieri, con un tempismo che alcuni giudicano sospetto, arriva tutt’altra reazione pugnace di D’Alema: il lìder Massimo rimette nelle mani del partito la questione dei vecchi e dei giovani, con tanto di raccolta …

"In Sicilia anche l'arte è a Statuto speciale", di Salvatore Settis

Lo sferzante articolo di Francesco Merlo comparso in queste pagine (“Togliamo alla Sicilia lo Statuto speciale”) colpisce al cuore il tabù delle Regioni a statuto speciale, scoperchiando la pentola della fallimentare super-autonomia siciliana. Alla sua serrata argomentazione si può aggiungere una pennellata sul versante della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale. Quando la Costituente discuteva il testo di quello che fu poi l’articolo 9, dalla Sicilia venne il meglio e il peggio. Il meglio venne nella persona di Concetto Marchesi, latinista catanese, rettore a Padova e deputato comunista, che col democristiano Aldo Moro tenacemente propose e difese l’idea, tutt’altro che scontata, che la tutela trovasse posto fra i principi fondamentali dello Stato. La prima bozza del testo si ispirava a una più generica formulazione nella Costituzione della Repubblica di Weimar (1919), ma cambiò molto prima di raggiungere la forma attuale: l’Italia fu così prima al mondo a porre questo tra i principi fondamentali dello Stato, come poi molti Stati han fatto. Ma dalla Sicilia venne anche il peggio: perché nel suo primo Statuto regionale …

"In Sicilia anche l'arte è a Statuto speciale", di Salvatore Settis

Lo sferzante articolo di Francesco Merlo comparso in queste pagine (“Togliamo alla Sicilia lo Statuto speciale”) colpisce al cuore il tabù delle Regioni a statuto speciale, scoperchiando la pentola della fallimentare super-autonomia siciliana. Alla sua serrata argomentazione si può aggiungere una pennellata sul versante della tutela del paesaggio e del patrimonio culturale. Quando la Costituente discuteva il testo di quello che fu poi l’articolo 9, dalla Sicilia venne il meglio e il peggio. Il meglio venne nella persona di Concetto Marchesi, latinista catanese, rettore a Padova e deputato comunista, che col democristiano Aldo Moro tenacemente propose e difese l’idea, tutt’altro che scontata, che la tutela trovasse posto fra i principi fondamentali dello Stato. La prima bozza del testo si ispirava a una più generica formulazione nella Costituzione della Repubblica di Weimar (1919), ma cambiò molto prima di raggiungere la forma attuale: l’Italia fu così prima al mondo a porre questo tra i principi fondamentali dello Stato, come poi molti Stati han fatto. Ma dalla Sicilia venne anche il peggio: perché nel suo primo Statuto regionale …