Mese: Ottobre 2012

"Malala ha vinto, con lei le giovani del Pakistan", di Cristiana Cella

Milioni di persone spiano con il fiato sospeso ogni minimo segno di miglioramento, il movimento di un dito, di una mano, ogni segno di ripresa. Malala Yusufzai, la giovanissima attivista per i diritti delle donne in Pakistan, gravemente ferita dai talebani, combatte per la sua vita in un ospedale di Rawalpindi, intubata e in terapia intensiva. Forse sarà trasportata all’estero da un aeroambulanza degli Emirati Arabi Uniti, atterrata oggi a Islamabad. Intorno a lei, nel suo paese e nel mondo, cresce un’onda di protesta anti talebana e di solidarietà. Milioni di studenti in Pakistan pregano per lei, insieme agli insegnanti, fiaccolate di ragazzine della sua età gridano per le strade la loro rabbia per l’attacco alla «figlia della nazione». I social media sono sommersi da accorati appelli, da migliaia di denunce. Sabato, nelle scuole afghane, le lezioni sono iniziate con una preghiera per lei. Ma non solo. Venerdì fedeli e perfino mullah, nelle moschee pachistane, prendevano posizione apertamente, durante la preghiera, dichiarando come anti-islamico il feroce gesto di violenza. Leader politici del suo paese, da …

«Gli insegnanti italiani sono eroi», di Alessia Camplone

Oltre a essere uno scrittore affermato, Eraldo Affinati è anche un insegnante. A lui chiediamo di commentare le proposte per la scuola del futuro avanzate dal ministro Profumo nell’intervista al Messaggero, e di fare il punto sulla stagione difficile che sta attraversando il mondo dell’istruzione in Italia. Il ministro afferma che occorre stipulare un patto per la scuola nel quale dovrà esserci il riconoscimento del grande ruolo dei docenti. Lei cosa ne pensa? «Detto in questi termini, non si può che essere d’accordo. Oggi abbiamo bisogno di una rifondazione etica: se non si comincia dalla scuola, rischiamo il crollo. I docenti sono la struttura portante dell’istruzione pubblica. In un Paese in cui i miti del successo, della ricchezza e della sanità sembrano catalizzare l’interesse collettivo, gli insegnanti sono rimasti gli unici a richiamare i giovani al rigore, alla concentrazione, all’impegno quotidiano». Secondo lei come e perché si è arrivati a questa perdita di ruolo degli insegnanti? «A torto si è pensato che apprendere sia meno importante che possedere. Ma se tu non sai chi sei, …

"Il Pd doppia il Pdl. Un partito Monti varrebbe il 20%" di Carlo Buttaroni

La Seconda Repubblica sta finendo come è finita la prima. Sono passati vent’anni. E l’opinione pubblica è nuovamente di fronte a vicende giudiziarie che riguardano la politica. O, meglio, una parte della politica. La caduta della Prima Repubblica fu una tragedia per la statura dei leader coinvolti, questa sembra una farsa per la variopinta galleria di personaggi, talmente improbabili da sembrare caricature di loro stessi. Colpisce l’analogia tra le due epoche: nella primavera del 1992 la leva per scardinare il sistema politico, messo alla sbarra dalla magistratura e dall’opinione pubblica, fu individuata nella riforma elettorale. La convinzione era che il passaggio dal sistema proporzionale a quello maggioritario, insieme all’abolizione delle preferenze, avrebbe fatto pulizia. Com’è andata a finire, dopo due decenni, è sotto gli occhi di tutti. Oggi, la speranza è di nuovo affidata a una riforma elettorale, che, paradossalmente, potrebbe segnare il ritorno al vecchio sistema proporzionale e alle preferenze. Cioè, a quelle norme abrogate anni fa. Il punto è che non c’è norma che tenga fronte alla spudoratezza. D’altronde Franco Fiorito che nell’immaginario …

"Il Pd doppia il Pdl. Un partito Monti varrebbe il 20%" di Carlo Buttaroni

La Seconda Repubblica sta finendo come è finita la prima. Sono passati vent’anni. E l’opinione pubblica è nuovamente di fronte a vicende giudiziarie che riguardano la politica. O, meglio, una parte della politica. La caduta della Prima Repubblica fu una tragedia per la statura dei leader coinvolti, questa sembra una farsa per la variopinta galleria di personaggi, talmente improbabili da sembrare caricature di loro stessi. Colpisce l’analogia tra le due epoche: nella primavera del 1992 la leva per scardinare il sistema politico, messo alla sbarra dalla magistratura e dall’opinione pubblica, fu individuata nella riforma elettorale. La convinzione era che il passaggio dal sistema proporzionale a quello maggioritario, insieme all’abolizione delle preferenze, avrebbe fatto pulizia. Com’è andata a finire, dopo due decenni, è sotto gli occhi di tutti. Oggi, la speranza è di nuovo affidata a una riforma elettorale, che, paradossalmente, potrebbe segnare il ritorno al vecchio sistema proporzionale e alle preferenze. Cioè, a quelle norme abrogate anni fa. Il punto è che non c’è norma che tenga fronte alla spudoratezza. D’altronde Franco Fiorito che nell’immaginario …

"Bersani lancia la sfida: il Pd è la sola speranza", di Simone Collini

«Mio padre era capace di abbandonare tutto, qui in officina, se arrivava un bambino con la bicicletta rotta a chiedere aiuto». Ci pensa un po’ su. «Ecco cosa vuol dire darsi da fare». Poi Pier Luigi Bersani si guarda intorno, il ponte meccanico con sopra una macchina da riparare, strumentazioni elettroniche moderne, una vecchia Due cavalli faccia al muro. «Qui non era mica così in grande. Si era partiti dal niente. C’erano i fondamentali. C’era la voglia di rimboccarsi le maniche». Lui aiutava fuori, alla pompa di benzina. Qui dentro in officina no, pensava a tutto Giuseppe, che tutti chiamavano Pino. Che votava Dc. E che era tutt’altro che entusiasta del modo in cui il figlio minore impiegava il suo tempo libero. Poco distante da questo distributore Esso c’è il “Bar Colombo”. «Lì feci il mio primo comizio. Mi ricordo, era un lunedì di mercato, la piazza era piena. Ad ascoltarmi ci saranno state sì e no venti persone. Le idee che portavo non è che fossero di una popolarità smisurata. Ma la vera ansia …

"Bersani lancia la sfida: il Pd è la sola speranza", di Simone Collini

«Mio padre era capace di abbandonare tutto, qui in officina, se arrivava un bambino con la bicicletta rotta a chiedere aiuto». Ci pensa un po’ su. «Ecco cosa vuol dire darsi da fare». Poi Pier Luigi Bersani si guarda intorno, il ponte meccanico con sopra una macchina da riparare, strumentazioni elettroniche moderne, una vecchia Due cavalli faccia al muro. «Qui non era mica così in grande. Si era partiti dal niente. C’erano i fondamentali. C’era la voglia di rimboccarsi le maniche». Lui aiutava fuori, alla pompa di benzina. Qui dentro in officina no, pensava a tutto Giuseppe, che tutti chiamavano Pino. Che votava Dc. E che era tutt’altro che entusiasta del modo in cui il figlio minore impiegava il suo tempo libero. Poco distante da questo distributore Esso c’è il “Bar Colombo”. «Lì feci il mio primo comizio. Mi ricordo, era un lunedì di mercato, la piazza era piena. Ad ascoltarmi ci saranno state sì e no venti persone. Le idee che portavo non è che fossero di una popolarità smisurata. Ma la vera ansia …

"Il Nobel all'Europa e la sfida della democrazia", di Nadia Urbinati

La democrazia riceve il Nobel per la Pace. Perché ha trasformato l’Europa da continente di sanguinosi e atroci conflitti a unione di intenti nella libertà e nella tolleranza, le condizioni che creano la pace e allontanano le ragioni della guerra. È la democrazia che ha portato i popoli europei a creare un’unione e a godere di un benessere largo del quale hanno beneficiato sia i molti che i pochi. Ed è la democrazia ad essere in grave crisi oggi, insieme all’identità dell’Unione Europea, insieme alla crescita delle diseguaglianze sociali e, come si vede nell’umiliata Grecia, insieme alla pace sociale. L’Italia è sull’orlo di questo ciclo vorticoso di crisi e instabilità. Per ragioni simili e diverse a quelle che segnano i paesi del Sud Europa. L’Italia è ad un tempo un laboratorio e un monito di questa fase di appannamento del regime democratico. Ezio Mauro parlava su questo giornale di democrazia malata, descrivendo i sistemi di corruzione che coprono tutta la penisola, le gravissime combutte dei politici eletti con la malavita organizzata che ha suoi uomini …