Giorno: 15 Novembre 2012

“L’età delle primarie”, di Nadia Urbinati

Tenere insieme divisione e unità è un compito politico difficile, ma imprescindibile. A questo servono le regole democratiche, scritte e costituzionalizzate in previsione del disaccordo, non dell’armonia. La ricerca di costituire leadership democratiche passa attraverso la pratica del disaccordo e aspira a raggiungere un esito che benché unitario non è mai affossamento delle divisioni. Lo abbiamo appreso seguendo le recenti elezioni americane che, con sorpresa di molti osservatori stranieri, hanno rivelato al mondo un paese diviso eppure unito. Un mistero che di misterioso ha in effetti molto poco, se non il fatto che la divisione politica e ideologica è condizione per consentire la formazione di un’unità del potere di decisione. Chi meglio riesce in questo, conquista la leadership. Il sistema presidenziale e federale si adattano meglio a questa politica della concordia discordante rispetto a quello parlamentare, che è più pluralista e propenso a promuovere coalizioni invece che convergenze verticali intorno a un leader. La leadership democratica nelle democrazie parlamentari segue altre logiche che non sono, o sono raramente, personalistiche (il Parlamento, scriveva Max Weber, soffoca …

“Il Pd e la prova per i giovani”, di Alfredo Reichlin

La politica cammina in fretta. Il problema che già si pone è cominciare a pensare ciò che sarà il Pd. È vero che siamo ormai i garanti e la forza portante della democrazia italiana e che, come dice Bersani, a questo punto «non ci ammazza più nessuno». Ma la vicenda delle primarie ha reso chiaro che anche una intera fase della vita del Pd si è conclusa. Di fatto, questo nuovo rapporto con la gente ha già avviato un ricambio di gruppi dirigenti. Non per caso alcune componenti, tra cui quella cattolica ma anche quella che si rifà a una cultura più socialista, hanno avviato nuove riflessioni su se stesse e sul proprio ruolo. Comunque sia, le cose camminano in fretta. È chiaro che il Pd sarà presto sottoposto a una prova di governo (o di opposizione) molto impegnativa. Non nascondiamocelo. Si tratterà di ripensare il modi di essere di uno Stato vicino allo sfascio e di una società disgregata come quella italiana in rapporto alla necessità di adeguarsi a una realtà europea sempre più …

“Scuola, o una buona legge oppure nessuna legge”, di Francesca Puglisi*

La marea di studenti e di insegnanti che ha invaso le piazze italiane ed europee chiede di poter crescere e studiare in una scuola pubblica di qualità, di restituire dignità al lavoro, sconfiggendo disoccupazione giovanile e precarietà, un’Europa unita e solidale che sappia crescere nel segno dell’equità. In fondo è proprio questo il manifesto di Europa 2020: la consapevolezza che l’Europa tutta si salverà solo se tornerà ad investire in una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile. È la scuola che può combattere le disuguaglianze, che fa crescere cittadini liberi e responsabili, che può far diventare il nostro un Paese unito. Da troppo tempo l’Italia non investe sul proprio capitale umano. Per questo la crescita si è inceppata da noi più che in altri Paesi europei. Servono urgentemente risorse per il diritto allo studio, per combattere la dispersione scolastica, investimenti per mettere in sicurezza le scuole ed edificarne di nuove, secondo criteri di sostenibilità ambientale e utili ad una rinnovata didattica. Nessun edificio pubblico è abbandonato al degrado come le scuole. Chiediamo al governo di ascoltare …

“Un Paese con l’acqua alla gola”, di Carlo Petrini

Nelle Langhe, tutte le volte che pioveva molto, e per alcuni giorni di fila, si diceva che i contadini iniziassero a “portare l’acqua a spasso”. Sulle colline e su qualsiasi altro terreno in pendenza gli agricoltori, armati di zappa, scavavano stretti e lunghi solchi pieni di curve: così aiutavano l’acqua a “camminare” per un po’ prima che scendesse a valle. Una precauzione perché non acquisisse forza distruttiva, sia per le coltivazioni sia, a valanga e nei casi più gravi, per le costruzioni. Torna questo frammento di memoria, che tanti anni fa sembrava più che altro un racconto colorito riferito alla civiltà contadina, ogni volta che in Italia un territorio va sott’acqua o un fiume esonda portando danni, tristezza e purtroppo morte. E viene da pensarci sempre più spesso, perché capita regolarmente ogni autunno da un po’ di anni a questa parte, e molte volte anche a fine inverno. Per curiosità, basta controllare l’elenco delle alluvioni di una certa importanza avvenute in Italia, che si trova facilmente su internet. Salta subito all’occhio come i fenomeni gravi …

“Il momento delle risposte”, di Guglielmo Epifani

La giornata europea di mobilitazione contro l’austerità e per l’occupazione e lo Stato sociale ha rappresentato effettivamente una novità e un bisogno. Al di là delle diverse scelte fatte, tra chi ha scioperato e chi ha manifestato in altro modo, il mondo del lavoro continentale ha espresso con forza l’insostenibilità sociale crescente della ricetta di più rigore e più disoccupazione, e l’inquietudine verso un presente ed un futuro in cui non si vedono rapide fuoriuscite dalla crisi. Non è più solo la Grecia il caso emblematico di questa vera e propria trappola in cui siamo caduti; e non sono soltanto sindacati, movimenti e forze progressiste a richiedere un cambiamento di scelte e strategie. Se è vero, come è vero, che da fonti insospettabili e dallo stesso Fondo monetario ormai si discute senza reticenza dei famosi moltiplicatori che oggi determinano, contrariamente ad altre fasi del ciclo economico, un rapporto superiore a due della incidenza dei tagli rispetto al prodotto interno lordo. Anche in Italia sciopero e manifestazioni hanno avuto un carattere importante, e hanno visto una …

“Il tempo pieno da salvare”, di Pippo Frisone

Lunedi 12 novembre si è svolto a Milano un Seminario sulla scuola primaria e sul tempo pieno, organizzato dalla Cisl-scuola, dalla Flcgil di Milano e dal giornale Scuolaoggi. Scopo dichiarato dell’iniziativa, dopo anni di frammentazione del dibattito attorno alla primaria, era quello di riuscire a fare un primo bilancio, un ticket al tempo pieno. Sullo sfondo le ripetute manomissioni, tentate e attuate sulla scuola primaria, prima dalla Moratti poi dalla Gelmini che nel triennio 2009/12 con la sua riforma epocale ha lasciato sul campo ben 27.111 posti. Un primo dato significativo, colto negli interventi e nel corso del dibattito, è stato quello dell’aumento costante delle classi a tempo pieno nell’ultimo sessennio 07/08 – 12/13, aumento a macchia di leopardo, più al nord che al sud più nelle grandi città metropolitane e meno in periferia. Dal dato nazionale del 24,15% del 2007/08 con 33.224 classi a tp si è passati al 30,06% del 2012/13 con 39.735 classi a tp. La regione con la percentuale di tp più alta nel 2012/13 è la Basilicata col 47,66% che …

“Tra Savita e la morte”, di Massimo Gramellini

Savita è una giovane dentista indiana che abita in Irlanda con il marito Praveen, ingegnere. Aspetta un bambino da quattro mesi quando si presenta in ospedale. Ha dolori atroci alla schiena e la possibilità concreta di perdere, insieme col figlio, la vita. Al termine di una notte di scelte non facili, chiede ai medici di interrompere la gravidanza. Le rispondono che l’Irlanda è un Paese cattolico dove, finché si sente battere il cuore del feto, non è possibile interrompere niente. Savita non è irlandese e non è cattolica, ma deve stare alle regole. Soffrire. Aspettare. Il 23 ottobre il cuore del feto si ferma e i medici lo asportano, ma è troppo tardi. Il 28, a una settimana esatta dal ricovero, Savita muore di setticemia nell’ospedale universitario di Galway: in piena Irlanda, in piena Europa, in pieno ventunesimo secolo. Mi ostino a sperare che questa storia sia falsa o almeno incompleta. Che fra il comportamento dei medici cattolici e il decesso della dentista indiana non ci sia il nesso che traspare dalla denuncia dell’Irish Times, …