Acqua? Non affondiamo nei luoghi comuni”, di Antonio Massarutto
Ci sono molte leggende metropolitane che si sono insinuate nella coscienza collettiva, tanto da avere avuto un ruolo non secondario nell’indirizzare il voto referendario. La prima è quella relativa agli investimenti. «Da quando è gestito con criteri privatistici, il sistema ha inanellato una drastica riduzione degli investimenti», afferma Marco Bersani su questo giornale. Mi spiace contraddirlo, ma è vero il contrario. Finché gli investimenti idrici sono stati a carico della fiscalità, la spesa annua (attualizzata) è sempre stata compresa tra i 10 e i 20 euro per abitante all’anno (€/ab/anno), con la sola eccezione dei primi anni 80: periodo della prima grande ondata di interventi nella depurazione. È appena il caso di notare che fu proprio in quella fase che il debito pubblico italiano spiccò il volo: è facile spendere soldi che non si hanno, prendendoli a prestito dalle generazioni future. Non appena il vincolo di bilancio iniziò a stringere, gli investimenti precipitarono. La media dei 90 è di 17 €/ab/anno,con punte al di sotto dei 10 euro. È facile intuire il perché: quando la …